Gerarde Genette ci racconta la letteratura di secondo grado e come i francesi utilizzano lo shark movie per essere arrabbiati.
Under Paris, 2024, regia di Xavier Gens, parodizza lo Squalo di Spielberg per mostrarci il disappunto francese su temi come l’inquinamento e la politica. Ma come funziona questa parodia? Ce lo spiega Gerard Genette. Attenzione spoiler!
SOTTO LA SENNA
2021, Pacific Trash Vortex, Nord del Pacifico, la scienziata Sophia sta sorvegliando un esemplare anomalo di squalo mako che la squadra ha soprannominato Lilith. L’atmosfera è giocosa, nonostante l’odore dei rifiuti, suo marito è con lei. Ad un tratto, e troppo tardi, la realizzazione: Lilith è cresciuta in maniera sproporzionata. Sophia trasmette un ordine per gli esploratori in acqua, tra cui il suo stesso marito, di tornare subito alla barca. La connessione si interrompe e nel giro di un attimo è la strage. Quattro anni dopo, Sophia è sana e salva, ha recuperato la sua vita ed è una tranquilla guida turistica in un acquario. Ma la tranquillità è distrutta quando incontra una sua giovane fan, di un gruppo di attivisti ecologici, con la sconcertante notizia che Lilith è viva e si nasconde nei bassifondi della Senna. Non solo si è adattata alle condizioni di acqua dolce ma, come si scoprirà dopo, può riprodursi per partenogenesi, senza bisogno di un maschio. Sophia decide di avvertire la sindaca, che è solita stare nel suo ufficio a consumare un comodo pasto in un cartone usa e getta. Purtroppo non è interessata a soluzioni attente, perché la città di Parigi sta per ospitare il campionato mondiale di Triathlon (che coincidenza…). La trascuranza delle autorità fa degenerare la situazione: i militari tentano di sparare agli squali nella Senna ma delle mine inesplose sul fondo generano una reazione a catena. L’attimo dopo, l’intera città è inondata e i piccoli di Lilith regnano sovrani. L’epilogo ci informa che l’infestazione ha raggiunto le grandi capitali del mondo. Qualcosa suona familiare?
LA LETTERATURA “PER LA SECONDA VOLTA”
Nel 1982 Gerard Genette, critico e conterraneo di Xavier Gens, pubblica “Palinsesti, la letteratura al secondo grado”, uno dei testi fondanti nel campo della teoria della letteratura, in cui spiega che un testo (termine molto ampio, che abbraccia libri, sceneggiature, musica, discorso filmico) va studiato non in funzione di sé stesso ma anche di tutti quelli che lo hanno preceduto e quindi, direttamente o indirettamente, influenzato. Nella letteratura al secondo grado, i testi che vengono prima possono essere citati, ripresi per intero, omaggiati e parodizzati, specialmente quelli che hanno avuto un grande impatto sulla nostra storia come società. Come Dante riprendeva Virgilio, così il nostro Xavier decide di parodizzare uno dei primi grandi blockbuster e caposaldo del genere shark movie, “Lo Squalo” (“Jaws”) di Steven Spielberg. Abbiamo una situazione pericolosa che potrebbe degenerare, un eroe, non dotato di speciali poteri ma un uomo del quotidiano (in “Under Paris” è un poliziotto della polizia fluviale, che a quanto pare esiste davvero), un’assistente scaltra ma impacciata, che fa da voce per tutte le parti più scientifiche che facciamo finta di capire. La situazione è sottovalutata dall’autorità che agisce in funzione del proprio benessere, sta al duo eroe/nerd salvare la città. Per aggiungere, siamo al cinema, e non mancano primi piani eroici, azione, momenti drammatici e anche d’amore. La suspance è suggerita dalle musiche e dall’inquietante visione della pinna del nostro mostro. Tutto questo rientrerebbe per Genette nella categoria dell’architestualità, dei rapporti tra testi che hanno caratteristiche essenziali in comune, come generi o sottogeneri. L’unica cosa che manca della parodia (dal greco) è l’ironia, perché qui (spoiler necessario) muoiono quasi tutti.
COME CI SI SALVA?
Quando Jaws di Spielberg uscì, fu subito un successo clamoroso. A dire il vero, fu costruito per essere un successo: tutto fu studiato, dall’ambientazione alla scelta della tematica principale, quella dello squalo feroce che infesta le acque dove si bagna la crème de la crème della società urbanizzata; quando la bestia attacca, ci costringe a fare i conti con l’infinita piccolezza dell’uomo di fronte alla natura. Questo è quello che Under Paris voleva realizzare, denunciando i soprusi di un’umanità che si è arrogata il diritto di distruggere il pianeta. La grande differenza col film di Spielberg è che questo shark attack tutto gallico non ha soluzione, ipoteticamente tutti moriranno sbranati da uno squalo, o ancora meglio, gli squali regnano e possono decidere vita e morte degli umani. Uno squalo che si riproduce quasi per miracolo e che si adatta all’acqua fiumana non è comunque tanto assurdo quanto un’isola di plastica grande come un continente. La tragedia la si sarebbe potuta evitare se solo i parigini avessero realizzato che il pianeta non muore ma si rigenera e si riadatta, con o senza l’uomo.
Detto questo, il 26 luglio ci sarà l’inaugurazione dei giochi Olimpici 2024 e verrà trasmessa in diretta dalla Senna. Da non perdere!