Non è difficile trovare, vagando in rete, numerosi video di ragazze che insegnano armate di ombretti, lucidalabbra e fard i segreti del trucco perfetto mostrando le loro abilità. Quella del trucco oggi è diventata una vera e propria professione, le cui porta bandiera sono proprio loro, le make up artist. Queste ragazze dedicano tempo e soldi nella ricerca del pattern perfetto per abbellire il loro viso, cercando in ogni modo, la bellezza senza imperfezioni. Se pensate però che la tendenza al “make up” sia prerogativa della nostra epoca consumista, vi sbagliate.
Il make up attraverso i secoli.
Il trucco è stato da sempre un tratto distintivo non solo del sesso femminile, ma di intere società e trova le sue origini nella Preistoria. Andando avanti nei secoli si possono trovare numerosi riferimenti alla tendenza di truccare il proprio viso sopratutto nell’Antico Egitto la cui governatrice più famosa, Cleopatra, secondo le fonti storiche era solita utilizzare le argille del Nilo per gli scrub e numerosi tipi di profumi. Da Cleopatra fino a Maria Antonietta, la famosa regina di Francia, donne e uomini di ogni tempo (soprattutto aristocratici) non hanno mai perso la tendenza a trovare nel trucco uno modo per evidenziare le loro qualità aristocratiche o per nascondere imperfezioni. Nel XXI secolo il trucco non è più prerogativa delle classi più alte della società, e ormai chiunque utilizza queste armi per combattere le piccole imperfezioni della propria pelle, o i segni della vecchiaia. Ma da dove deriva questa tendenza squisitamente umana? Il filosofo tedesco Friedrich Hegel ha dato una sua interpretazione personalissima di questa tendenza umana a modificare il proprio corpo che chiama in causa la teoria della decorazione.
La teoria della decorazione.
Una delle caratteristiche salienti dell’essere umano è proprio il bisogno di produrre un organizzazione dell’esperienza anche dove non ce ne sarebbe bisogno, ed è questo proprio il caso della decorazione. La tendenza ad adornare gli oggetti che usiamo comunemente e il nostro corpo si trova in ogni tipo di cultura, senza distinzioni di latitudini. La decorazione è proprio la tendenza a trovare una qualche organizzazione dove mi aspetterei di trovare solo una nuda superficie o la semplice neutralità. Decorare è sinonimo di personalizzare, ossia rendere “mio” e personale qualcosa che sarebbe freddo e standard, per renderlo qualcosa in cui mi posso riconoscere. Questo ci fa comprendere quanto per noi sia importante decorare la nostra casa, o la nostra macchina, aggiungendo degli oggetti che rappresentino la nostra personale interiorità e che possano farci pensare “questo è mio” non per semplice possesso, ma perchè riconosciamo qualcosa di noi nell’oggetto.
Hegel e le lezioni d’estetica.
Hegel nelle sue “lezioni di estetica” accomuna la tendenza dell’essere umano a modificare il suo corpo attraverso i tatuaggi o in questo caso il trucco, a un bambino che lancia in acqua un sasso per vedere lo specchio turbarsi. Cercare di modificare i colori del nostro corpo o evidenziare il contorno degli occhi o delle labbra è per Hegel il tentativo di rendere la nostra pelle personale e decorarla in modo da sottrarre alla natura la sua normalità. Cerchiamo di modificare noi stessi non solo per apparire più belli agli occhi degli altri come contrariamente si possa pensare, ma per restituire al nostro corpo una “personalità” che altrimenti non avrebbe, per sentirlo nostro. Esaltare il contorno dei nostri occhi, tatuarci, vestirci bene, tutte queste cose in un ottica Hegeliana non sono più collegate alla mera apparenza “per gli altri“, ma a una nuova visione di “apparenza per se stessi” . La prossima volta quindi che vedrete una ragazza eccessivamente truccata, oppure un ragazzo vestito “troppo bene” per i vostri gusti, pensate che il suo intento magari non è quello di apparire, ma di essere.
Jacopo Sammassimo.