“Goblins are better than Trolls”: quando il folklore incontra il mondo dello spettacolo

Nel mondo folklorico esiste la figura mitologica del Goblin, dunque scopriamo insieme questo personaggio leggendario e come oggi è rappresentato sul grande schermo.

Che sia basso e brutto, dispettoso e avido, un gruppo musicale o protagonista di qualche kdrama, tutti – almeno una volta nella vita – hanno sentito parlare del Goblin. Scopriamo insieme questa creatura leggendaria che popola i nostri racconti fantastici e come viene riconosciuto in altre parti del mondo.

IL GOBLIN NEL FOLKLORE EUROPEO

Tra le diverse credenze popolari dell’Occidente fa capolino il Goblin, una creatura mostruosa, spesso rappresentato di bassa statura con la pelle scura (varia dal rosso, al verde e addirittura marrone!); il suo aspetto è simile a quello di un umano, ma storpiato: è scheletrico, con orecchie a punta e fronte schiacciata senza sopracciglia. Questa creatura spesso si muove in branco per poter compensare la mancanza di forza del singolo.

Come sia nato un Goblin è poco discutibile, c’è chi afferma che la sua nascita sia determinata dalla mutilazione degli elfi che lavorano in miniera (motivo per cui sono ricchi e pure tirchi); ancora, altri ritengono che sono semplicemente delle creature demoniache pronte a spaventare il malcapitato.

Nei racconti medievali folklorici giunti fino a noi si narra che i Goblin siano degli spiriti pari agli gnomi, elfi e folletti, ma estremamente dispettosi che amano burlarsi degli umani con smorfie ma anche sostituendo i bambini con altre creature del mondo fatato.

Non tutti i Goblin però sono di indole maligna, infatti nella tradizione germanica esistono i Knockers, ovvero i Goblin Picchiettanti. Il loro nome è determinato dall’idea che questi esseri, discendenti dei Coboldi, lavorano ininterrottamente nelle miniere per nascondere la loro deformità. Non solo, i picchiettanti sono obbligati a vivere nelle miniere per potersi così proteggere dai raggi solari e cercare i minerali. Di natura benevola, i picchiettanti tendono ad aiutare gli uomini, conducendoli verso i filoni d’oro, a patto che questi lascino cibo e abbino cura della miniera e del proprio linguaggio.

QUELLA VOLTA IN CUI IL FOLKLORE DIVENNE UN GENERE FANTASY

  «Ah, ah, ah» disse Hermione sarcastica. «I Goblin non hanno bisogno di protezione. Non avete sentito quello che ci ha spiegato il professor Rüf sulle rivolte dei Goblin?».

Nato come creatura folklorica, nell’epoca contemporanea il Goblin ha trovato grande rappresentazione nel genere letterario (e cinematografico) del fantasy. Perché allora privarci di chiamare in causa il padre tra gli autori di fantasy: J.R.R. Tolkien.

J.R.R Tolkien è passato alla storia della letteratura come il creatore del mitico Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit e tutti i sequel e prequel inerenti a questa saga fantasy. Nel mondo incantato di Tolkien Orco e Goblin sono sinonimi tra loro, seppur il secondo termine veniva più utilizzato nella lingua comune degli Hobbit, i quali erano soliti definire gli orchi più grandi Hobgoblin. Inoltre Tolkien descrive i Goblin abili costruttori di armi e nel combattere uguali agli orchi, eccezion fatta però che sono alti quanto i nani.

Ma se abbiamo parlato di papà Tolkien non possiamo, arrivati a questo punto, parlare di Mama Rowling e la saga del mitico maghetto Harry Potter.

Grande differenza tra Tolkien e la Rowling è la civilizzazione di queste creature mitologiche. Nella saga di Harry Potter, sia nella versione cartacea che quella su grande schermo, i Goblin vengono propriamente definiti folletti e appaiono civilizzati, dei veri umanoidi. I Goblin della Rowling rispecchiano in pieno la tradizione folklorica: sono abili ricercatori di metalli preziosi, per questo gestiscono la banca più famosa del regno magico, la Banca dei maghi di Gringott, anche se molti di loro sono ludopatici, in quanto tengono una serie di scommesse con Ludo Bagman; inoltre sono abili forgiatori di metalli, infatti hanno forgiato i galeoni, gli zellini e le falci.

IL GOBLIN IN ALTRE CULTURE

nel Corano viene citata come forma preislamica l’esistenza del Jinn, una sorta di folletto, un’entità sovrannaturale che vive tra il mondo dei vivi e l’aldilà. In una prima istanza si parlava di questa creatura come essere maligna, ma con Maometto il Jinn ha sempre di più assunto una connotazione benevola tale da essere ritenuta oggi una figura protettiva.

Un chiarissimo esempio di Jinn nel mondo arabo è il Genio della Lampada, liberato da Aladino.

Tuttavia non è l’unica figura benevola del goblin, perché in Corea del Sud si crede all’esistenza del Dokkaebi, una figura folklorica coreana che ha sembianze umane ma che ha la possibilità di premiare gli uomini per il loro comportamento lodevole oppure punirli per atti malvagi.

In particolar modo i Dokkaebi sono “fantasmi”, uomini che sono morti ma che vivono nel mondo dei vivi grazie al loro legame con oggetti inanimati o vecchi strumenti domestici o ancora oggetti macchiati di sangue umano.

Da notare come in Corea si creda che l’arrivo di questo essere mitologico sia rappresentato da delle fiamme di colore blu. Sono esseri mutevoli e notturni, ma che escono in caso di pioggia o di nebbia. Sono abbastanza innocui, ma sono molto maliziosi.

Questa credenza popolana nel 2016 è diventata protagonista di uno dei kdrama più visti nella storia della televisione!

Il kdrama Goblin (lett. di Sseulsseulhago challanhasin – Dokkaebi) racconta la storia di un generale dell’epoca Joseon il quale viene ucciso per tradimento. Per via delle diverse morti che ha provocato, Dio lo condanna a una vita senza fine, trasformando la sua esistenza in quella di un Dokkaebi. La vita del Goblin potrà terminare solamente quando troverà la sua sposa umana, unica donna che potrà liberare la sua anima e finalmente trovare la pace eterna.

Grazie allo sviluppo del cinema e con sé degli effetti speciali, oggi si è a conoscenza di una vasta categoria di Goblin, un tempo conosciuti solamente dagli amanti del genere fantasy.

 

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