FUS: scopriamo i principali interventi economici per il teatro italiano degli ultimi anni

Come vengono finanziati i teatri italiani? Sono compresi nel bilancio delle spese da sostenere o è considerato a parte?

Comprendere come vengono finanziati gli enti pubblici per lo spettacolo si trasforma in un mistero da risolvere, come in molti gli altri campi, ma scopriamo in breve come il teatro è entrato a far parte del bilancio statale italiano.

Cos’è il FUS

Dagli anni Ottanta lo Stato attua una serie di politiche ministeriali che incidono profondamente nella concreta della realtà teatrale italiana. Con la Legge del 30 aprile 1985 n.165, Nuova disciplina degli interventi dello Stato a favore dello spettacolo, firmata dal Ministro del Turismo e dello Spettacolo Lelio Lagorio, si apre l’era del Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS). Si tratta di quella prima vera azione per il sostenimento economico del mondo dello spettacolo articolata da una disciplina unitaria, valente come titolo di spesa all’interno del bilancio statale, compreso all’interno delle leggi finanziarie. In questo modo, il governo italiano regolamenterà l’intervento finanziario pubblico per enti, istituzioni, associazioni e imprese nei vari ambiti delle discipline artistiche: teatro, cinema, danza, musica. Il FUS diventa così il principale strumento nel campo delle arti performative a disposizione dello Stato, con una triennalità come scansione di riferimento finanziario, riconfermato nel decreto n.470 del 2003.

La riduzione del fondo

Con la legge finanziaria del 1990 si registra una prima critica riduzione del fondo che si aggraverà nei decenni successivi. Sino a quando, nel 2014, viene immesso nel sistema dei finanziamenti l’Art Bonus, uno strumento che prevedeva sgravi fiscali a favore dei donatori. In questo modo i Teatri vengono responsabilizzati della propria situazione economica e di raggiungimento dei propri obiettivi, agevolati dall’offerta lavorativa, alla quale si aggiungono nuove forniture di servizi come affitti delle proprie sale o la richiesta di spettacoli su commissione. Ancora più importante, è stata l’entrata in vigore nel 2017 della Legge 14 novembre 2016 n.220, Disciplina del cinema e dell’audiovisivo, in cui viene istituito un fondo dedito solo al campo cinematografico e dell’audiovisivo, scorporandoli definitivamente dal FUS

Il codice dello spettacolo

La separazione di teatro e cinema è probabilmente l’azione più incisiva per una crescita del teatro italiano negli ultimi anni: tenendo conto dell’importanza mediatica che ha il cinema, sia come arte che come prodotto economico, indubbiamente stava mettendo in ombra qualsiasi forma d’arte dal vivo italiana, già caratterizzata da una considerazione secondaria a livello artistico. Di conseguenza il punto di arrivo più significativo, è stata la Legge del 22 novembre 2017, n.175, Disposizioni in materia di spettacolo e deleghe al Governo per il riordino della materia, in cui si delega il Governo di promulgare la legge per il teatro “Codice dello spettacolo”: è stata la prima legge che dichiara l’importanza del valore culturale, educativo e sociale dello spettacolo per i cittadini italiani.

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