La realtà è sempre stato un confine labile tra noi e l’abisso
il film Inception ci porta dentro un mondo che è finzione ma in cui le cose accadono veramente.
Introduzione
Correre, correre, trincerarsi nel proprio divenire. È questo che succede in Inception, dove i protagonisti sono una banda di viaggiatori di sogni che commettono scorribande entrando nel subconscio delle persone. Un subconscio che palpita e vive, ma che diviene ciò che è destinato ad essere, perché è quello che si deposita nella mente delle persone e che racchiude la loro empiria, ovvero la loro esperienza diretta della realtà. Tuttavia questi sogni sono connessi e totalmente “ liberi” di essere manipolati, ciò consente di diversificare e di ampliare l’illusione, di schermirsi dalla veridicità dei sogni. Sì, perché i sogni sono a volte più veridici della realtà. David Hume è un filosofo scozzese che ci spiega come la realtà sia frutto dell’osservazione, della comparazione e della ripetitività con cui un fenomeno si verifica. Ciò ci consente di concettualizzarlo e innalzarlo a legge. Ma la logica che c’è dietro a questa concettualizzazione è del tutto arbitraria, perché l’esperienza ci consente solo di supporre e di credere. Qui entra in gioco l’idea che sogno è arbitrarietà con cui leggiamo il reale e “ volizione” è la volontà con cui deduciamo, colleghiamo e formalizziamo. Il sogno è una dimensione più intima della realtà, sottesa alla credenza , che è la forza con cui la volizione dall’esterno consente alle nostre idee di fluire. Più si crea il sogno più aumenta questa particolare volizione, che è un acuirsi della nostra arbitrarietà nella realtà che chiameremo prima. Se la credenza, secondo Hume, collega e inerisce la creazione delle idee sulla base dell’osservazione, più la realtà diventa vaga più cresce la credenza e questa forza permette al sogno di essere manipolato sempre di più, fino ad infittirsi. Questo è il principio con cui commettono i loro delitti i personaggi del film : creano sogni nei sogni, usando la credenza e sviluppando da una realtà che è già sogno un mondo ancora più intricato. Qui interviene l’inconscio, perchè?
Cosa è sepolto dentro di noi?
Noi camminiamo per strada e svolgiamo azioni, diciamo delle cose e sembra che tutto questo sia istintivo, a volte che sfugga al nostro controllo. Questo perché a controllarci sono proprio le nostre sensazioni e i ricordi e tutto ciò che è sintesi di una osservazione empirica, che poi va ad accumularsi in una condizione di scollatura rispetto alle sensazioni di cui siamo coscienti e pienamente consapevoli, questo ci rende portatori di un agire che non è il nostro agire, di una volontà che non è la nostra volontà ma che ci appartiene ed agisce come fuori di noi. Questa è la credenza che , se prima avevamo detto derivasse da una “ forza estranea”, ora sappiamo anche dove questa forza è ubicata e possiamo capire perché i sogni si trovano nella mente. Così la realtà si smaschera e la credenza aiuta l’inconscio a piegare, curvare, storcere i sogni.
Totem ed enigma
Cos’è che il sogno sceglie di rappresentare? Abbiamo detto che l’inconscio è una scollatura tra sensazione e percezione, accadimento e memoria, ma quanto lontano si inoltra il sogno e qual è il suo strumento di decifrazione? Per lo più il sogno risponde a ritmi ed esigenze velate, paranoie o fobie che noi non sappiamo di soffrire. In un ciclo di conferenze che Freud tenne in America è presente il caso di una donna che soffriva di isteria ogni qualvolta si avvicinasse ad un bicchiere d’acqua e si scoprì che questa apparente riluttanza era dovuta ad una scena a cui aveva assistito: una serva che faceva bere il suo cane da un bicchiere d’acqua, appunto. Probabilmente questa scena la aveva disgustata e così il suo inconscio ne aveva incamerato il “ fantasma” rompendo la cesura con la coscienza attiva e provocando dolore e angoscia, tuttavia inspiegabili. Anche in Inception, il sogno viene manipolato non creato, ed è sempre con le paure sepolte che si ha a che fare, che quando diventano vivide rompono ogni cesura e diventano puro esistenzialismo, non più percezione, ricordo, vestigia, ma puro Angst, che è il termine con cui Freud demonizzava l’isteria. La credenza è quindi una volontà esterna che formalizza la volontà dei nostri concetti ma che si situa nella parte più estranea del nostro essere ed è manipolata dalla sua stessa “ cesura interrotta”, che è un po’ come fantasmi che escono da una scatola e imprimono le pareti della loro fatalità.
Entwurf
Il termine Entwurf indica in Freud il divario tra realtà ed istinto,esse o se si vuole “ il crogiolo indistinto di materia” che vaga disperso nel nostro subconsio. Per essere più tecnici, è il divario tra principio di realtà e principio di piacere. Perché è importante? Perché la sfera del sogno sancisce la fine di questo divario, l’esterno la coscienza e le percezione non controllano più la parte in fieri della nostra natura ed essa ci aggredisce, ponendoci nella posizione di essere vittime e tragicamente sbranate dalla credenza che dissotterra le forze delle nostre antiche paure, ed è proprio quello che avviene in Inception. Sogni avvengono nei sogni, perché quel principio di realtà che governa la nostra materia viene sempre di più a scemare e si irrobustisce invece la vitalità autonoma con cui il sogno ci svia sempre di più, e questo sogno potrebbe aver sempre governato le nostre osservazioni della natura fin dal nostro primo approccio col mondo, per cui potremmo tornare alla scepsi profonda e a fortiori di Hume, il quale dà adito alla credenza di funzionare di per se stessa, proprio perché in quanto credenza colpisce tutti gli uomini e allora sono essi stessi ad iniettarsi il principio di piacere nella mente, proprio come avviene in Inception in cui sono sempre e solo gli uomini capaci di condurre l’altro uomo alla disfatta e alla disfunzione, predicando un verbo che assurge a universalità quando invece ( per dirla con Hume) è arbitrarietà.
-nella nostra vita Hume ci insegna che governiamo i nostri principi così come governeremo un sogno, credenza, arbitrarietà, angoscia,universalità, ma allora l’uomo può davvero preferire la realtà, esiste davvero una sicurezza di una realtà che ci protegga da noi stessi?
-quanto di quello che siamo dipende dalla volontà e quanto dall’inconscio? Quanto possiamo dire di sapere ciò che siamo?
-la cesura è davvero pericolosa, il sogno è una perversione? Perché la natura ha previsto che esistesse una tale “ diavoleria”?