La presenza dell’uomo e gli eventi climatici in continuo cambiamento stanno aumentando a ritmi elevatissimi i tassi di estinzione delle specie, che potrebbero portare ad una nuova estinzione di massa.
Ripercorrendo la storia dell’evoluzione e i cinque grandi eventi che hanno visto l’estinzione in massa degli organismi viventi, possiamo paragonarli a ciò che stiamo vivendo nel presente; ma le grandi estinzioni sono state davvero cinque? Studi recenti potrebbero ribaltare la situazione.
Radiazioni ed estinzioni
La bilancia della vita ha portato nel corso della storia evolutiva un’alternanza tra periodi di incremento della biodiversità e periodi di riduzione della stessa. Le speciazioni e le estinzioni puntiformi avvengono ogni giorno, a prescindere che noi siamo in grado di classificarle.
Ci sono però eventi ben precisi nella storia della vita dove il fenomeno speciativo è particolarmente esplosivo, mentre altri periodi in cui le specie si estinguono in massa. Una radiazione evolutiva, o adattativa, è il periodo in cui vi è un’esplosione di specie diverse che, grazie ad innovativi adattamenti, riescono a trovare il loro posto nel mondo, chiamato tecnicamente nicchia ecologica: le più studiate e importanti sono state sicuramente le radiazioni evolutive dell’Era del Cambriano, dove ebbero il loro primo grande successo gli organismi pluricellulari più complessi, e l’inizio del Devoniano dove ci fu la radiazione dei pesci ossei che colonizzarono il grande oceano e possono essere considerati i pionieri del successo dei vertebrati nel mondo.
Le grandi estinzioni di massa invece sono da sempre considerate cinque (“The big five”):
- Fine dell’Ordoviciano
- Tardo Devoniano
- Fine del Permiano
- Tardo Triassico
- Fine del Cretaceo
Le due estinzioni di massa considerate però fondamentali sono: la fine del Permiano (80-96% di specie estinte), durante la quale scomparve la maggior parte della fauna primitiva, tra cui i famosi trilobiti, e la fine del Cretaceo (60-75% di specie estinte), anche chiamata “estinzione KT”, che tutti noi ben conosciamo perché caratterizzata dalla famosa estinzione dei dinosauri. Delle altre tre invece, non si ha ancora la certezza assoluta che possano essere definite tali. Recentemente diversi studi hanno messo in discussione l’estinzione del tardo Devoniano.
Che è successo tra il Devoniano e il Carbonifero?
La risposta più corretta, attualmente, è che purtroppo non lo sappiamo con certezza, recenti studi hanno messo in discussione la possibilità che effettivamente possa essere ancora considerata come una delle cinque grandi estinzioni di massa. Sono venute fuori diverse incongruenze tra gli eventi che potrebbero aver aggravato la sopravvivenza di molte specie, soprattutto riconsiderando i reperti e le testimonianze fossili che abbiamo a nostra disposizione. L’interpretazione degli eventi del passato non è mai una certezza assoluta, si cerca sempre di interpretare da poche informazioni eventi accaduti in un passato remoto di cui mai nessuno potrà verificarne l’esattezza.
Sembrerebbe infatti che alcuni scienziati considerino l’estinzione del tardo Devoniano troppo “lenta e progressiva” per poter essere considerata un grande evento di massa che avviene invece in tempi brevi e con cambiamenti drastici. Altri invece hanno proposto una spiegazione diversa a questa stranezza: parrebbe infatti un evento causato da esplosione di una supernova le cui radiazioni avrebbero distrutto buona parte dello strato di Ozono stratosferico, causando così una serie di disastri ambientali fatali per molte specie.
Le Ere però non combaciano. L’esplosione della supernova potrebbe solo spiegare in parte l’inizio di questa grande estinzione che però si è effettivamente prolungata per tempi lunghissimi (quasi 300.000 anni): che cosa potrebbe essere successo dopo? Servono ancora nuovi studi per capire meglio, anche se forse potremmo non capirlo mai.
La sesta estinzione di massa nell’Antropocene?
L’Era in cui viviamo sappiamo già essere un’Era particolare, dove il protagonista è indiscutibilmente l’uomo, avendo colonizzato e stravolto il mondo, tanto da meritare il nome di “Antropocene”; e non è scontato pensare che siamo parte integrante della storia della Terra e forse la causa di molti degli eventi che la stanno facendo cambiare.
Nell’ultimo periodo, i cambiamenti climatici si stanno intensificando, gli eventi estremi sono sempre più frequenti in diverse aree del mondo e tutto questo si intreccia con la nostra indiscutibile capacità di sfruttare indisturbati le risorse sul pianeta, flora, fauna o addirittura interi habitat naturali all’interno dei quali organismi diversi vivono. Il mondo intorno a noi sta cambiando, si sta plasmando seguendo le nostre scelte e stiamo causando dei danni enormi, in primis alla biodiversità. Quando il mondo intorno cambia, hai due scelte: o ti adatti, o scompari. E moltissimi, purtroppo, non ce la fanno.
Abbiamo però detto che le specie vanno e vengono, e che la storia della vita è un pendolo che oscilla tra speciazione ed estinzione, e dunque molte di queste specie si sono estinte o si stanno estinguendo per cause intrinseche, inevitabili; ma il tasso di estinzione complessivo è pericolosamente alto, aumentato ultimamente di circa 100-1000 volte, il che fa pensare che molte di queste non siano estinzioni naturali. Una grande catastrofe potrebbe essere in atto e potrebbe portare alla sesta estinzione di massa: che questa grande catastrofe possa essere l’uomo?