Elisabetta I e Maria Stuarda: la loro rivalità storica viene trasformata in un film

 

 

La storia delle due regine viene ripresa dal cinema e interpretata in chiave moderna.

 

Saoirse Ronan, Maria Stuarda, nella scena iniziale del film Mary Queen of Scots

 

Malgrado il loro legame di sangue, Elisabetta decide di mandare a morte Maria per aver tentato di ucciderla. L’obiettivo di Mary era quello di salire al trono inglese e l’appoggio dei cattolici d’Inghilterra le fa credere di poterlo ottenere, ma il destino ha altri piani.

L’infanzia di Maria Stuarda e l’arrivo alla corte di Francia

Re Giacomo V di Scozia morì lasciando il suo regno ad una bambina di soli sei giorni, il suo nome era Maria Stuarda. La neonata non era ancora in grado di intendere e di parlare, eppure era già una regina, ciò pose la sua posizione e il governo in una situazione instabile, specie per le mire espansionistiche di Enrico VIII . Contemporaneamente a tali eventi e al tentativo da parte del re inglese di organizzare un matrimonio tra suo figlio, il futuro Edoardo VI, e la regina scozzese, (la così detta guerra del brutale corteggiamento) arrivò un’offerta dalla Francia, in cui il re Enrico II concedeva la possibilità di combinare in matrimonio suo figlio, Francesco II, e Maria. La reggente, Maria Di Guisa, accettò, non solo poichè francese lei stessa,  ma anche perchè si trattava di un re cattolico con appoggi in Vaticano e inoltre la sua potenza militare aveva la forza necessaria per respingere gli Inglesi. Così all’età di cinque anni la regina di Scozia lasciò la sua terra natia per andare in Francia, nella raffinata corte di Caterina de’ Medici. Lì ricevette la migliore delle educazioni, eccetto che nella politica. Passò tutta la sua adolescenza spensierata, in un’ampolla di vetro, protetta dalla famiglia materna e ignara dei gravi problemi che affliggevano la Scozia. Salita al trono di Francia, Maria Stuarda era all’apice del potere, sovrana di ben due nazioni e vantava addirittura un diritto di sangue sul trono d’Inghilterra. Ma ben presto si avventurò verso la rovina. Dopo circa un anno dalla sua salita al trono la Francia era a lutto, morto il re, non le rimase nulla a corte se non il ruolo di regina vedova.

 

Maria Stuarda e Francesco II in una miniatura di Caterina de’ Medici

 

Il ritorno in Scozia e lo scontro con Elisabetta

Nel 1561, all’età di diciotto anni, la regina di Scozia tornò nel suo paese d’origine. Come ben sapeva non sarebbe stato facile. Dopo tredici lunghi anni si ritrovò in una terra che per lei non era nient’altro che un lontano ricordo. Veniva trattata alla stregua di una straniera dai sudditi e dagli stessi nobili, perchè francese, ma soprattutto cattolica. Il timore maggiore dell’aristocrazia era proprio la creazione di legami con la Chiesa di Roma, dalla quale la Scozia, convertitasi alla religione calvinista sotto la guida del fanatico John Knox, voleva emanciparsi completamente e l’unico ostacolo era proprio la regina. Quest’ultima, tanto bella quanto ambiziosa, decise di rivendicare il suo diritto di sangue al trono inglese, iniziando così lo scontro con sua cugina Elisabetta. Proprio per questo sposò un lontano cugino, anch’egli aspirante al trono dei Tudor, Lord Henry Darnley. Scelta fin troppo avventata, considerando la situazione socio-economica della Scozia e i disordini interi. Come avrebbe potuto una nazione così lacerata, sia materialmente sia spiritualmente, combattere contro un’altra se diffidava della sua stessa monarca? Scelte errate, avventate, dettate dall’impulsività e dalla passione della regina la condussero sul baratro della rovina. La più discussa fu il matrimonio con il conte di Bothwell, presunto assassino del suo secondo marito, che determinò l’obbligata abdicazione in favore del figlio, voluta proprio dal consiglio della corona. Maria decise di rifugiarsi in Inghilterra, sotto la protezione di Elisabetta, che la tenne prigioniera per vent’anni fino a quando, dopo l’ennesima cospirazione cattolica contro la sua vita, decise di condannarla a morte. Ma da cosa nasce questo diritto di sangue? Era fondato? La sovrana di Scozia era l’ultima diretta discendente legittima di Enrico VII Tudor, la cui figlia venne data in sposa al re di Scozia Giacomo IV, d’altro canto Elisabetta, pur considerata una bastarda agli occhi del mondo cattolico poichè nata da un matrimonio mai riconosciuto dalla Chiesa, era comunque figlia di Enrico VIII e secondo le disposizioni di quest’ultimo sarebbe dovuta salire al trono nel caso in cui suo fratello e sua sorella fossero morti senza eredi. Dunque non è vero che Elisabetta occupava un posto che non le spettava, l’Inghilterra a seguito del Grande Scisma  non era più sotto il controllo di Roma e quest’ultima, per evitare di perdere potere ed influenza, appoggiò la rivendicazione della cugina cattolica, che comunque, a prescindere dalle disposizioni del re Enrico, ne possedeva il diritto .

 

La lotta tra cugine sul grande schermo

 

Nel 2018 The Universal pictures annuncia la produzione di un film su Mary Stuart basato sulla biografia di John Guy, My heart is my own: the life of Mary queen of Scots. La pellicola ripercorre la rivalità tra le due cugine in lotta per il potere ed inoltre offre un’attenta riflessione sul ruolo delle donne in campo politico. Tuttavia molto è stato detto in merito alla caratterizzazione psicologica delle due protagoniste. La prima, Maria, domina lo schermo in tutta la sua bellezza e il merito va anche a chi veste i suoi panni, Saoirse Ronan. Si tratta di una donna forte, sicura di sè, ambiziosa, pronta a mettere in gioco tutto pur di far valere i propri ideali, il cui fascino fa in modo che gli uomini si gettino addirittura nel fuoco per lei. Elisabetta, malgrado venga interpretata dalla splendida ed energica Margot Robbie, sembra quasi un personaggio secondario, l’immagine che il film dà di lei sembra non rispecchiare minimamente quanto tramandato dalla storia. Appare debole, fragile, piena di timori e continuamente tormentata dalle paure di possibili complotti. Nulla a che vedere con l’immagine  della Regina Guerriera che diede inizio all’età d’oro. Parte della critica ha giustamente pensato che si trattasse di un escamotage per mettere in rilievo la protagonista, oppure, sotto un’altra prospettiva, questi due personaggi possono essere letti come le due facce di una stessa medaglia. La voluta contrapposizione tra le cugine potrebbe rappresentare un dualismo tra apparenza e realtà: ciò che una regnante deve mostrare agli occhi del mondo e cosa invece prova davvero. La vicenda testimonia la difficoltà di un governo femminile in un tempo in cui le donne avevano un posto solo nella casa come mogli e madri, ne è esempio la frase di Elisabetta alla fine del film:’Credimi se ti dico che è gravoso per me portare un tale fardello: mandare a morte l’unica altra donna che sappia cosa significhi governare da regina in questa terra’. Il significato dell’essere una donna monarca è racchiuso nella battuta della Robbie, sulla base di ciò si può dedurre il vero rapporto tra le due , passate alla storia come rivali. Analizzando il contesto, la posizione di Maria non era tanto diversa da quella di Elisabetta: due regine messe l’una contro l’altra, manipolate dagli uomini, il cui unico scopo era distruggerle entrambe, non sopportando l’idea di dover prendere ordini da una donna. John Knox è proprio il portavoce di questa ideologia:‘Una grave sciagura ha colpito la nostra terra, peggiore della pestilenza e della carestia, una donna con una corona’. Nonostante le circostanze le abbiano rese rivali, tentano in tutti i modi di andare l’una incontro all’altra, comprendendo la reciproca posizione ma mettendo al primo posto la propria. Un tentativo del genere risulterà del tutto inutile proprio in difesa dei rispettivi troni. Malgrado definiscano il loro legame come quello di due sorelle, spinte dall’istinto di sopravvivenza, si ritroveranno schierate in fazioni opposte, costrette a scegliere tra il sangue e il potere.

In ogni caso, indipendentemente dalle interpretazioni dei personaggi, la tragica vita di Maria Stuarda, passata alla storia come la paladina del cattolicesimo, rappresenta un ottimo spunto per una produzione cinematografica: intrighi politici, passioni, amori proibiti, delitti e complotti per il potere sono ancora più travolgenti se a dominare la scena ci sono due donne.

Nonostante la sua sconfitta, alla morte di Elisabetta salì al trono proprio il figlio di Maria, Giacomo I d’Inghilterra, che unificò le due nazioni sotto la sua corona. Nelle vene di Elisabetta II, attuale regina d’Inghilterra, scorre il sangue di Maria Stuarda.

 

Esecuzione di Maria Stuarda, scena tratta dal film Mary Queen of Scots

 

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