Amori, amanti e baci proibiti, Dante Alighieri e Mannarino ci raccontano come gli innamorati siano disposti a sfidare anche Dio pur di essere felici.
Immaginate di essere due giovani innamorati condannati alle pene dell’Inferno, voi rinneghereste il vostro amore?
E fu amore e fu rivoluzione
Quante volte abbiamo sognato un amore che sfidasse ogni legge, un amore così forte da non vacillare neppure dinanzi a Dio e al suo giudizio? Quante volte guardando un film, leggendo un libro o una poesia, abbiamo sperato di poter vivere quelle emozioni che lacerano e poi guariscono il cuore, consumandolo ancora e ancora?
Di amori così ne è piena la storia, ne strabordano la letteratura, la musica, l’arte, eppure noi non ne siamo mai sazi, ne andiamo alla ricerca come dei vagabondi nel deserto in cerca di acqua, proprio per questo finiamo per innamorarci dei personaggi che, come noi, hanno cercato l’amore in ogni angolo, sfidando anche la morte.
Paolo Malatesta e Francesca da Polenta (o da Rimini) sono forse i personaggi danteschi che più fanno breccia nel cuore degli studenti da generazioni, due anime che, legate dal loro amore, riescono a resistere anche alla “bufera infernal, che mai non resta” (v. 31) , la pena dei lussuriosi che in vita si fecero trasportare dalle passioni e, nel contorto quanto meraviglioso Inferno dantesco, sono continuamente voltati e percossi (v. 33) da una feroce tempesta. Se Dante avesse avuto Spotify e la possibilità di ascoltare Mannarino probabilmente tra i lussuriosi del V canto avrebbe aggiunto anche Giuda Iscariota e Maria Maddalena protagonisti di “Maddalena” uscita nel 2011 nell’album “Supersantos”.
Dio tu non mi fai paura
“Amor, ch’a nullo amato amar perdona
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona”
Come ci spiega Andrea Cappellano nel “De Amore”, chi è amato non puó che ricambiare a sua volta l’amore, ed è per questo che Paolo e Francesca, pur essendo stata lei ingannata e costretta a sposare il fratello di Paolo, Gianciotto, non riescono a vivere l’uno senza l’amore dell’altro.
Così, irretita dall’errore di confondere la letteratura con la vita, Francesca si abbandona al bacio di Paolo leggendo le gesta di Lancillotto (vv. 136-138) e, per questo, viene uccisa dal marito, trafitta da un’unica lancia, insieme al corpo del suo amato, mentre consumavano il loro amore.
Per i due amanti non ebbe pietà il rozzo e violento Gianciotto, che li uccise, ma neppure la virtù divina, che non legittimando l’amore adultero li pose al giudizio di Minosse che, con un colpo di coda, li colloca tra coloro che furono corrotti dal vizio della lussuria, ma il giudizio divino non fa rinnegare a Francesca il loro amore.
Neppure la morte però riesce a separare le anime dal loro amore e così, Paolo e Francesca, vengono abilmente dipinti da Dante come colombe, che insieme vanno e “paion sì al vento esser leggieri”.
zero.eu
È meglio vivere all’Inferno che in una santissima città
“Ma Giuda amava più di ogni sermone le urla dolci della Maddalena”
Nella sua canzone “Maddalena”, Mannarino racconta la storia d’amore tra Maddalena e Giuda, due giovani peccatori, talvolta tracotanti, consapevoli e orgogliosi del loro peccato.
Maddalena, come un vero e proprio angelo mandato da Dio, salva Giuda, ormai in rovina, dai vizi della notte raccogliendolo per la giacca e portandolo con sé in una comunità di ubriaconi che credevano in un regno su nel cielo; nei suoi piani però, l’Onnipotente non aveva previsto la passione che avrebbe travolto i due amanti da lì a poco.
Come due giovani innamorati, quali sono, Giuda e Maddalena, assistendo al film della crocifissione di Cristo, cominciano a fare l’amore con la complicità del buio della sala del cinema.
“Ma il paradiso mio sta solo nei tuoi fianchi
Seni dolci per occhi stanchi
Bocca rossa di caramella
Questa vita sulla terra è così bella”
Giuda, nei i fianchi della sua amata trova il suo paradiso, che poco ha a che vedere con la promessa della vita eterna; i due amanti, scoprono attraverso il piacere di completarsi a vicenda, smettendo di sentire l’esigenza di un Dio che decida di tutto, pure del loro amore.
L’ Onnipotente,dall’alto del suo ruolo di regista, vede tutto, e minaccia i due innamorati, ciò che più sorprende però è la risposta di Maddalena che, colta nel piacere, non si vergogna, anzi, fiera del suo peccato (come ne è fiera Francesca da Polenta nel V canto dell’inferno) ricorda a Dio che agli uomini è stato concesso il privilegio di godere, privilegio precluso al Dio, che manifesta la sua invidia agli innamorati vietandogli il piacere.
Per punire l’arroganza dei due amanti che non hanno rispetto neppure per la morte del figlio, Dio si rifugia nel cielo costruendo una potente curia che avrebbe fatto tacere i peccatori, ma come Paolo e Francesca non sono separati neppure dalla bufera infernale, anche Giuda e Maddalena non si sono mai separati, anzi, non sono mai morti, perché vivono in ogni bacio rubato con incertezza e paura, in ogni frase sussurrata al buio, sotto voce, in ogni sospiro tra due amanti, ricordando anche ai più austeri, che in fondo, siamo tutti peccatori.
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