Da Jules Verne a Mosè, passando per la clorofilla. Quanto è importante il magnesio?

Episodi biblici, risvolti culinari della chimica e il viaggio (di ritorno) dal centro della terra. In che modi il magnesio torna utile senza farsi notare? 

 

 

Il film “Viaggio al centro della Terra” si ispira liberamente all’omonimo libro-capolavoro di Jules Verne, in quanto, pur mantenendo la storia di fondo, in diversi punti della trama vi sono alcuni piccoli cambiamenti rispetto all’originale, come nella parte finale. Nel libro infatti i protagonisti fuggono dal centro della terra sopra una zattera sospinta dal vulcano Stromboli, mentre nel film la zattera viene mossa da un geyser, un getto di acqua bollente, su per il Vesuvio.

 

Magnesio

Questo può sembrare un dettaglio di poco conto, tutto sommato, ma è molto rilevante dal punto di vista chimico. L’acqua che genera il geyser, intrappolata nelle pareti della camera vulcanica, viene liberata da un’esplosione provocata involontariamente da uno dei protagonisti dopo l’accensione di un razzo di segnalazione vicino alla parete della roccia. La chimica entra in gioco proprio in questo momento, in quanto non si tratta di roccia comune, ma di magnesio. Il magnesio è un metallo molto particolare: non è presente in natura in purezza, vista l’alta reattività, ma si trova comunemente nelle rocce (è l’ottavo materiale più presente sulla crosta terrestre) e nell’acqua di mare. Come evidenziato dall’episodio sopracitato, è un elemento che in certe condizioni è molto infiammabile, e per questo nel corso della storia è stato ed è tutt’ora impiegato nell’industria missilistica e dei propellenti o addirittura nell’industria nucleare come agente riduttivo per l’uranio.

 

Roccia con alto contenuto di Magnesio

 

Un elemento fondamentale

Tutte queste applicazioni possono essere definite tutt’altro che pacifiche, e conoscendo solo questi aspetti, in particolare l’elevata infiammabilità, non lo si definirebbe probabilmente un metallo fondamentale per la vita sulla terra. In realtà è proprio così. Infatti il magnesio costituisce gran parte della molecola di clorofilla, essenziale per la fotosintesi, il processo attraverso cui le piante, oltre che nutrirsi, assorbono CO2 e rilasciano ossigeno. Senza saperlo potreste aver avuto davanti ai vostri occhi la dimostrazione pratica della presenza di magnesio nella clorofilla e quindi nelle piante. Sicuramente vi sarà capitato di cuocere (o mangiare cucinate da altri) verdure di colore verde e notare che una volta cotte, spesso perdono lucentezza, diventando verdognole. Questo perché la cottura libera acidi naturali dalle piante, che sottraggono molto facilmente il magnesio alla clorofilla, riducendone il colore verde. Per ovviare a questo problema, basta cuocere le verdure senza coperchio, così gli acidi evaporeranno più velocemente, oppure aggiungere un pizzico di bicarbonato di sodio all’acqua. Il bicarbonato neutralizzerà gli acidi prima che possano strappare magnesio alla clorofilla, lasciando alle verdure un colore molto più invitante.

 

Collegamenti biblici

Oltre a questo avrete certamente sentito di integratori a base di magnesio. Questo metallo infatti svolge un ruolo fondamentale nel funzionamento del sistema nervoso, e una sua carenza provoca crampi, spossatezza, vertigini e addirittura problemi cardiaci. Alcune ricerche hanno infatti notato una correlazione tra il consumo di acqua con poco magnesio e l’aumento dei rischi di cardiopatie. Tuttavia un’eccessiva presenza di magnesio e solfati rendono l’acqua fortemente amara. E’ qui che si può trovare un curioso collegamento con la Bibbia. Nell’Esodo infatti vi è un passo in cui gli ebrei, in un momento di penuria di cibo e soprattutto acqua, si trovarono davanti allo stagno di Mira. La felicità dell’aver trovato una fonte d’acqua sparì ben presto, in quanto non riuscirono a berla per l’eccessiva amarezza. Mosè chiese aiuto a Dio, che gli indicò un legno lì vicino. Quando Mosè lo gettò nello stagno l’acqua divenne dolce. Magia? Probabilmente no. I composti principali del legno infatti sono cellulosa e lignina, che sotto stimolazione della luce solare sviluppano proprietà di scambi di ioni, diventando capaci di assorbire ioni magnesio e solfato, finendo con il depurare e rendere più dolce l’acqua. Verità o forzatura scientifica? Nel dubbio meglio non accendere fuochi vicino a rocce che contengono magnesio.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.