“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”: la filosofia dietro l’etica di Spider-Man

L’eroe della Marvel incarna atteggiamenti figli di una morale moderna.

Fonte: https://unsplash.com/@tuti_hi

Una frase e un eroe che hanno fatto emozionare milioni di lettori e spettatori, anche nell’ultimo Spider-Man: No Way Home, che riesce a mettere a fuoco pienamente i principi tipici dell’uomo ragno. 

Rispondere delle proprie azioni 

Risuonano nelle orecchie del supereroe e di chi ama la sua storia: “responsabilità”, “potere”, parole pesanti che segnano tutti e tre gli Spider-Man visti sul grande schermo. Non solo nei tormenti interiori, ma anche nelle scelte che Peter Parker è chiamato a fare, dovendosi confrontare con il fatto di essere il supereroe più famoso del mondo. Essere responsabili significa saper rispondere delle proprie azioni: ma quando la posta in gioco si fa alta, non è sempre facile. Tuttavia, è su questa base che le azioni di Spider-Man nascono e si muovono. 

Sul concetto di responsabilità il sociologo Max Weber ha teorizzato un’etica differente, contrapponendola a quella cosiddetta dei principi o delle intenzioni: le persone che si muovono secondo quest’ultima agiscono in base a regole e valori che considerano assoluti, a prescindere dalle conseguenze che le loro azioni possono riportare, poiché la qualità morale dell’azione sta solo nell’azione stessa. In altre parole, l’etica dei principi spiega che un atto può essere considerato giusto o sbagliato non dagli effetti che provoca, ma solo se è coerente con i valori morali che l’etica porta con sé, solo se è capace di rispecchiarne i principi. Chi agisce secondo l’etica della responsabilità, invece, guarda esclusivamente alle conseguenze del proprio agire, valutando i mezzi che sono necessari per raggiungere il proprio scopo: se un’azione è giusta, allora, lo si può valutare solamente dagli effetti che causa intorno a sé.

Fonte: https://unsplash.com/@joeynicotra

Il coraggio di essere un eroe 

L’etica della responsabilità, quindi, non è cieca nei confronti delle contraddizioni e dei problemi di cui la realtà è afflitta, non ha un pacchetto di azioni giuste da imporre a prescindere da ciò che accade nel mondo, ma è costantemente immersa nel flusso delle cose, portando a interrogarsi sulle conseguenze dei propri atti: Peter, infatti, si carica sulle spalle il peso delle proprie azioni anche quando queste non hanno portato a nulla di buono. 

Il personaggio ha sempre un trauma da dover affrontare, di cui si sente in colpa, (come quando causa involontariamente la morte dello zio Ben nel primissimo Spider-Man), ma sa che non è possibile scappare, che è dagli errori e dalle ferite delle sue azioni che costruisce la sua storia. Già, perché non si è responsabili solamente delle proprie azioni, ma anche della propria identità: Spider-Man sa che non può facilmente girarsi dall’altra parte, ignorare chi è senza guardare alle conseguenze, perché essere un eroe significa avere il coraggio di accettare se stesso, consapevole del che i propri poteri possono avere un esito positivo o negativo nella vita degli altri.

Fonte: https://unsplash.com/@yulokchan

Come Spider-Man 

Un filosofo come Hans Jonas ricorda come la responsabilità porti sempre con sé una sfida nei confronti del futuro, delle scelte da compiere tenendo in considerazione l’impatto che avranno nell’avvenire. Nell’ultimo film Spider-man dovrà scegliere fra ciò che ama, fra la sua felicità, e ciò che è meglio per le persone che lo circondano e per il mondo intero. Tirarsi indietro significherebbe ignorare la sua identità: non fare nulla quando si hanno i poteri di cambiare le cose è come essere complici delle conseguenze negative che potrebbero derivarne, è come scaricare il peso di responsabilità  proprie su altri. Il solo fatto di essere Spider-Man porta Peter a dover rispondere a questa chiamata, poiché “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, come gli ripete lo zio Ben prima, e la zia May poi nell’ultimo “No Way Home”.

Tuttavia, Jonas sottolinea come tutto ciò non riguardi solo i grandi eroi dello schermo, ma anche le persone comuni che non riescono ad arrampicarsi sui muri: anche noi viviamo quotidianamente delle emergenze, delle sfide da affrontare, piccoli o grandi che siano, e altre addirittura globali, come quelle ambientali, sanitarie e sociali. Come per Spider-Man, si pone davanti a noi il problema del futuro del nostro pianeta. Ma Jonas non ci chiede di viaggiare attraverso il multiverso con una maschera rossa per migliorare le cose, non ci chiede di fare le cose che compie il nostro amato supereroe, ma di cominciare a pensare come lui, agire riflettendo sulle conseguenze delle nostre azioni, non scaricando i problemi, ma assumendoci la responsabilità di affrontarli, con i nostri (piccoli) poteri. 

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.