Cosa c’entrano i “Sustainable Development Goals” con il conflitto russo-ucraino? Scopriamolo con l’Agenda 2030

Gli “Obiettivi di sviluppo sostenibile” mirano ad affrontare un’ampia gamma di questioni relative allo sviluppo economico e sociale.

 

Il 25 settembre 2015, i 193 stati dell’Assemblea Generale dell’ONU hanno adottato l’Agenda 2030 intitolata “Trasformare il nostro mondo”. L’Agenda è costituita da 92 paragrafi; il paragrafo 52 delinea 17 Obiettivi affiliati a169 target.

AGENDA 2030

Le strategie di riduzione della povertà sono state spesso definite in accordo con gli “Obiettivi di Sviluppo del Millennio”, concepiti nel settembre del 2000, quando i leader dei paesi membri delle Nazioni Unite si sono riuniti per il summit del millennio a New York. A questo incontro essi hanno riconosciuto che ogni paese condivide la responsabilità di contribuire a raggiungere lo sviluppo sociale ed economico e che le nazioni unite devono giocare un ruolo fondamentale in questo processo. Nel 2015 gli “Obiettivi di Sviluppo del Millennio”, solo parzialmente raggiunti, sono stati sostituiti da una nuova serie denominati “Obiettivi di sviluppo sostenibile” noti con l’acronimo inglese “SDG” (Sustainable Development Goals”). Nello specifico sono previsti 17 obiettivi, concordati da 193 paesi e misurati attraverso 169 parametri specifici. Si tratta di obiettivi impegnativi e il semplice fatto che le Nazioni Unite si impegnino nel loro raggiungimento e nella misurazione dei loro progressi è molto importante. Non sono tuttavia esenti da critiche; infatti secondo alcuni il sistema di 17 obiettivi e 169 parametri è eccessivamente complesso con traguardi che si sovrappongono fra loro a volte in modo apparentemente contrastante.

GLI OBIETTIVI

Vediamo nello specifico quali sono i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030. Il primo obiettivo è quello di “sconfiggere la povertà”; il grande numero di persone che vivono a livello mondiale nella povertà estrema e la prospettiva che l’aumento di popolazione negli anni e venire si verifichi nei paesi dell’economia emergente ha indotto infatti l’attuazione di un cambiamento di paradigma nella teoria dello sviluppo. Il secondo ha l’obbiettivo di: “sconfiggere la fame, garantire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile”; il terzo di “garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età”; il quarto di “garantire a tutti un’istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente, eque e di qualità; il quinto di “raggiungere la parità di genere”; il sesto di “garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e servizi igienico-sanitari”. Il settimo si prefigge di “assicurare la disponibilità di servizi energetici sostenibili”, l’ottavo di “promuovere una crescita economica inclusiva sostenuta e sostenibile”, il nono di “favorire industria, innovazione e infrastrutture” e il decimo di “ridurre le disuguaglianze”.

Il 16° OBBIETTIVO E IL CONFLITTO TRA RUSSIA E UCRAINA

L’undicesimo obbiettivo ha lo scopo di “promuovere città e comunità sostenibili”; il dodicesimo di “garantire modelli di consumo e produzione sostenibili”; il tredicesimo di “adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze”; il quattordicesimo di “conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”; il quindicesimo di “proteggere, ristabilire e promuovere l’utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità”. Il sedicesimo ha l’obbiettivo di “sostenere pace, giustizia e istituzioni solide”. Di particolare importanza in questo momento storico è proprio il sedicesimo obiettivo, dal momento che ormai da più di un anno va avanti la cosiddetta “operazione speciale” da parte della Russia all’Ucraina. A seguito dello scoppio del conflitto l’assemblea generale dell’Onu ha approvato con 94 voti a favore, 14 contrari e 73 astenuti una risoluzione in cui si chiede che la Russia sia responsabile per le sue violazioni della legge internazionale in Ucraina. Il diciassettesimo obiettivo si prefigge infine di “creare un partenariato globale per lo sviluppo sostenibile”.

 

 

 

 

 

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