È nata una stella! Ma perché ha avuto bisogno dell’aiuto dei poteri occulti per brillare?
Si parla molto di poteri forti ma non di poteri occulti. Eppure negli anni le massonerie sono state sulla bocca di tutti, chiamando a sé una folla di curiosi. Ci sono dei riti d’iniziazione? Il cappuccio è bianco o nero? Potremmo pensare che le Logge massoniche fossero per pochi, ma in verità anche volti a noi familiari come quello di Maurizio Costanzo, il conduttore televisivo recentemente scomparso, hanno fatto parte della cricca di Licio Gelli.
STORIA DEL GRAN MAESTRO E DELLA SUA LOGGIA
Era il 1981 quando la villa di Licio Gelli venne perquisita a seguito di un inchiesta sul rapimento (finto) di Michele Sindona. Ciò che trovano gli investigatori ha dell’incredibile: una lunga lista contenente i nomi dei membri di una Loggia massonica. Colui che veniva ricordato come un ex camicia nera e che nella vita ha fatto l’autsita e persino il libraio, era in realtà il maestro venerabile della Loggia massonica P2. Dopo il rinvenimento della lista fece la vita da latitante, rifugiandosi prima in Svizzera e successivamente in Sudamerica, ma qualche anno dopo sarebbe stato lui stesso a costituirsi. In un’intervista rilasciata ad una testata tedesca, Gelli esordisce così:
“Con la P2 avevamo l’Italia in mano. Con noi c’era l’Esercito, la Guardia di Finanza, la Polizia, tutte nettamente comandate dagli appartenenti alla P2.”
La P2 per alcuni fu una semplice lobby, per altri un’organizazzione di tipo golpistico con l’obiettivo di controllare la vita democratica del Paese. Di certo era che ci fosse un progetto, il Piano di rinascita democratica, i cui intenti erano quelli di controllare la politica, cancellando i partirti ed eliminando le ali estreme, lasciando soltanto due fazioni, quelle di centro destra e di centro sinistra. Anche la stampa sarebbe stata influenzando, attraverso un rapido processo di censura. La Magistratura interverrà sulla vicenda che, nel mentre, era sulla bocca di tutti. Nessuno infatti riusciva a credere che onorevoli, avvocati, direttori e persino personaggi come Silvio Berlusconi potessero essere dei massoni. Vi sarà una commissione parlamentare e successivamente verrà emanata una legge che vieta l’organizzazione di tipo massonico sul suolo italiano. La P2 verrà quindi sciolta e le tessere strappate. Eppure, come dichiarato da Luciano Violante, Presidente della Commissione Antimafia, le relazioni di tipo politico, finanziario e criminale create dalla p2 potrebbero esistere ancora. Lo stesso nipote di Licio Gelli in un’intervista rilasciata al Le Iene nel 2006, dichiarò che il telefono di suo nonno squillasse di continuo e che dall’altro capo della cornetta ci fossero solitamente politici in carica che volevano consultarsi con Gelli. Effettivamente nella lista rinvenuta, di politici, ce ne stavano tanti, ma non solo, in quanto vi erano anche: 44 parlamentari, 3 ministri, 1 segretario di partito, 11 generali dei carabinieri, 5 generali della guardia di finanza, 22 generali dell’esercito, Magistrati imprenditori giornalisti capi dei servizi segreti…e Maurizio Costanzo.
LA STELLA DEI SALOTTI TELEVISIVI SOTTO L’OCCHIO DELLA PROVVIDENZA
I più giovani lo riconoscevano come il conduttore senza collo e che per il fatto che avesse sposato uno dei volti più noti di Mediaset. Eppure, nonostante questa immagine da nonnino simpatico, è stato uno dei conduttori più influenti nella televisione italiana. Un mostro sacro del piccolo schermo sotto una giacca pesante e un colletto alto. La sua consacrazione sarebbe arrivata con il Maurizio Costanzo Show, ma prima del suo omonimo programma televisivo, ne stava un altro che per certi versi potremmo considerare come l’antenato del suo programma più celebre: erano gli anni settanta, in TV c’erano pochi canali tanto quanto i programmi, poco sperimentalismo e tanti ma tanti programmi sulla politica (e il calcio). Eppure, in seconda serata su Rai 1, avrebbe debuttato Bontà loro, il primo talk show italiano. In una TV in crescita, dove però i format televisivi scarseggiavano tanto quanto la varietà, un giovane Maurizio Costanzo avrebbe preso un format già molto in voga negli Stati Uniti d’America importandolo in Italia. La scenografia era essenziale, creando un’atmosfera casalinga attraverso l’ausilio di diverse poltrone per gli ospiti, in modo tale che i telespettatori potessero scrutare la casa degli italiani. All’inizio di ogni puntata, si alzava per andare a chiudere la finestra, come per volersi separare dal mondo esterno e racchiudersi nel suo, in compagnia di ospiti in pantofole. Il programma chiuderà qualche anno dopo, in concomitanza dello scandalo della P2, dove il nome del conduttore sarebbe apparso nella lista degli iscritti alla Loggia. Fu così che Maurizio Costanzo avrebbe fatto i bagagli per passare a Rete 4. Sarà proprio su questo canale, all’epoca gestito da Mondadori, che debutterà il talk show con cui avrebbe fatto la storia della televisione, portando all’interno del Teatro Parioli di Roma tanti di quegli ospiti che non si potrebbero neanche conteggiare, dal panorama della politica italiana al mondo dello spettacolo passando per la gente comune protagonista di fatti di cronaca. Nonostante i successi nella sua carriera e la sua notorietà, sarebbe stato protagonista di protagonista di procedimenti giudiziari e persino attentati a cui sarebbe scampato per miracolo. Per non dimenticare, poi, del suo legame con Gelli.
LICIO GELLI & COSTANZO: UN LEGAME SPECIALE
Cosa hanno in comune il re dei salotti televisivi ed un ex camicia nera? Molti avrebbero sospettato molto più di un semplice legame lavorativo, come emerse da un’intervista pubblicata sul Corriere della Sera, dove Costanzo avrebbe avuto l’atteggiamento di una persona che sta con un suo vecchio amico in un locale dove parlano del più e del meno. Eppure Costanzo avrebbe più volte preso le distanze dal venerabile, probabilmente perché non avrebbe voluto che la sua reputazione andasse in pasto ai media. Quando, infatti, gli venne chiesto sul perché di quell’intervista, avrebbe liquidato tutti con un bel ”Era lui che voleva me”. In merito alla sua appartenenza alla Loggia dove, oltre al suo nome, il suo fascicolo avrebbe visto la nomina di Maestro, avrebbe dapprima negato tutto. Successivamente, messo alle strette, avrebbe affermato di essersi iscritto contro la sua volontà, se non addirittura a sua insaputa. Infine, avrebbe confermato la sua edizione e di essere stato un cretino a farlo. Sparirono definitamente i contatti tra i due: Gelli, sarebbe morto nel 2015, Costanzo soltanto di recente. Cosa rimane di questa storia d’amore sotto le vesti da massone? Che mentre uno sarebbe rimasto noto alla cronaca per la sua oscura personalità, l’altro sarebbe stato ricordato per tutti i suoi mali anche il giorno della sua morte. Ma, esattamente, chi dei due?