Come si può pensare di essere qualcun altro? Rispondono Shutter Island e Svevo

I disturbi della mente sono diventati, a partire dalle indagini di Freud, un elemento molto presente nella letteratura e nel cinema.

Locandina di Shutter Island (Fonte: Daruma View)

 

Nel film Shutter Island e nella Coscienza di Zeno siamo di fronte a due casi, diversi per molti aspetti ma simili per altri, di persone afflitte da disturbi. In particolare, l’affinità tra le due situazioni sta nel fatto che entrambi i protagonisti, si credono qualcuno che in realtà non sono.

Che succede in Shutter Island?

Shutter Island è un film del 2010, diretto da Martin Scorse, con protagonisti Leonardo di Caprio e Mark Ruffalo. La vicenda prende le mosse da un ospedale psichiatrico che ha sede su un’isola, appunto Shutter Island. A seguito della scomparsa di una paziente sono inviati sul luogo due agenti federali, i nostri Di Caprio e Ruffalo, per aiutare il personale nelle ricerche. Col tempo scopriamo numerose figure disturbate, prima tra tutte il protagonista Edward Daniels che non è riuscito a superare il dramma della Seconda Guerra mondiale e il lutto per la perdita della moglie. Più il tempo passa più Daniels sembra essere infettato dalla pazzia degli altri pazienti, accettando i loro suggerimenti per trovare un certo Andrew Laeddis, piromane responsabile della morte di sua moglie. Durante le sue ricerche si imbatte in Rachel Solando, la paziente scomparsa, che gli rivela come tutto il complesso non sia altro che un centro di sperimentazione sul cervello degli esseri umani e che molti degli attuali pazienti sono ex-lavoratori resi cavie attraverso le sigarette offerte dalla direzione, il cibo e medicinali. Convinto della scomparsa del suo partner, Chuck Aule, Daniels diventa violento e tenta di salvarlo, dopo aver appreso che è tenuto prigioniero nella torre del faro. Arrivato lì, scopre da Chuck e dal direttore dell’ospedale come sia egli stesso un paziente. Edward Daniels è solo un anagramma per Andrew Laeddis ed è stato lui stesso a uccidere la moglie dopo aver scoperto che aveva annegato i loro tre figli. Per fronteggiare il senso di colpa ha creato un doppio in cui è un eroe, un agente dell’FBI alla ricerca del piromane responsabile della morte della moglie. Tutta la vicenda del film è un gioco di ruolo psichiatrico in cui si è permesso a Laeddis di interpretare la sua parte, nella speranza che questo lo facesse rinsavire. In questo film, dunque, l’alienazione del singolo dalla realtà è uno strumento di difesa contro una verità insopportabile, propiziato e accolto dall’esterno per la ricerca di un miglioramento della propria condizione.

Italo Svevo (Fonte: RaiPlay)

Il doppio nella Coscienza di Zeno

La Coscienza di Zeno è un libro scritto da Italo Svevo e pubblicato nel 1923. In questo romanzo il protagonista Zeno Cosini rievoca in forma di autobiografia gli episodi salienti della propria vita, come operazione preliminare alla cura psicanalitica presso il Dottor S. Attraverso questa retrospezione Zeno appare un uomo debole, un inetto, incapace negli affari, malaticcio e sfortunato in amore. Si tratta in realtà di un doppio del protagonista, una proiezione inventata, che non è veritiera ma è viziata dalla lettura di un trattato di psicanalisi che Zeno aveva deciso di seguire come ausilio per la stesura dei suoi quaderni. Dopo aver abbandonato per un po’ la cura con il Dottor S., Zeno riprende a scrivere, sotto forma di diario, per correggere tutto quanto aveva precedentemente riportato. Non è mai stato un malato psichiatrico, il complesso di Edipo diagnosticatogli non gli appartiene, anzi in tutti i campi della sua vita ha avuto molto successo, sia in affari, sia in amore e nonostante il vizio del fumo anche nella salute, specialmente a confronto con gli altri personaggi del romanzo. In questo caso la malattia è solo immaginaria, ma l’io del personaggio si è creato un doppio immaginario debole, propiziato dalla terapia del Dottor S. e dalla lettura del trattato di psicanalisi.

Quali sono i punti di contatto?

Entrambe le opere mostrano due individui che hanno creato un proprio doppio, a partire da situazioni autobiografiche salienti. La differenza sta però nella reale situazione clinica del paziente. Laeddis è un vero malato, mentre Zeno lo è solo nella sua testa. Sono molto più numerosi però i punti di contatto. In primis siamo di fronte a due individui in cura con metodo psicanalitico; entrambi danno un’interpretazione sbagliata della propria esistenza, diventando di fatto qualcuno che non sono, con ripercussioni pesanti sul presente; in tutti e due i casi queste finzioni nascono come meccanismo di difesa, più evidente in Shutter Island (come forma per evitare il senso di colpa) meno nella Coscienza di Zeno, dove la difesa sta nel credere alla psicanalisi nella speranza di stare meglio; molto interessante poi che, a una seconda visione o lettura dell’opera, si possano trovare indizi disseminati qua e là, resi visibili solo una volta noto il finale, di come stiano realmente le cose

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