Le nuove frontiere di internet non conciliano soltanto virtuale e reale, ma anche tecnologia e biologia.
La nuova internet sta diventando sempre più un mezzo sta diventando un ampliamento del mondo integrandosi sempre di più nella vita, vedremo come la logica server-client è molto simile alla dialettica hegeliana servo-padrone.
La dialettica servo-padrone
L’autocoscienza per Hegel si realizza attraverso la lotta, il confronto per cui, addirittura, alcuni individui arrivano a sfidare la morte per potersi affermare su quelli che hanno paura e che finiscono per subordinarsi ai primi. È questo il rapporto fenomenologico di “servo-padrone” che si esplica nella dialettica della figura signoria-servitù.
Il signore, nel rischiare la propria vita pur di affermare la propria indipendenza, ha raggiunto il suo scopo, e si eleva su quello che è divenuto il suo servo (poiché ha preferito la perdita della propria indipendenza pur di avere salva la vita). Anche il servo però diventa importante per il signore poiché dal lavoro di quello dipende il suo stesso mantenimento in vita. Il servo, lavorando, dà al padrone ciò di cui ha bisogno. Il padrone non riesce più a fare a meno del servo. Dunque la subordinazione si rovescia. Il padrone diviene servo poiché è strettamente legato al lavoro del servo, e il servo diventa padrone (con la sua attività produttiva) del padrone.
«[…] l’uomo non si è liberato dalla schiavitù, ma per mezzo della schiavitù”».
Dialettica client-server accostata alla dialettica servo-padrone
Salvo Mizzi ci spiega come inizialmente internet affiancava semplicemente un negozio fisico a un negozio digitale. In questo modo il client aveva ragione sul server. Successivamente, però l’evoluzione dei sistemi informatici hanno fatto sì che il server diventa la parte dominante nel discorso. Tra servo e padrone, alla fine, è il padrone (client) a essere meno libero perché deve la propria autonomia e la propria libertà al riconoscimento del proprio potere da parte del servo (server). Ma l’evoluzione di internet ha molto più a che fare con l’affermazione da parte dell’essere umano di una sorta di autocoscienza condivisa: tante menti pensanti mettono in comune prima il loro computing e subito dopo le loro esperienze per costituirsi come community. Quindi avviene una vera e proprio riconciliazione tra il mondo tecnologico e il mondo biologico.
Un nuovo pensiero per la filosofia
La filosofia è nata con la contrapposizione tra l’Essere e il Divenire, oggi è stata sostituita da un’altra coppia di opposti, ovvero il Materiale e il Virtuale. Ci si chiede se l’uso delle tecnologie spinge la vita reale a confrontarsi con la vita virtuale. La paura più grande è che l’uomo non sarà più in grado di distinguere la prima dalla seconda, oppure se il mondo virtuale offre occasioni che la vita reale da sola non può darci e che sono però fondamentali in essa. Proprio prendendo come esempio Hegel possiamo dire che non esiste una differenza tra le due vite, ma che entrambe sono reali e virtuali contemporaneamente e che l’una non esclude l’altra.