Chi sono e come vivono gli Avatar? Ce lo spiegano le sinapsi elettriche e chimiche

Jake Sully e il suo avatar sono così simili pur condividendo un’unica cosa: il sistema nervoso. È quest’ultimo che gestisce i due corpi, il pensiero di uno agisce sull’altro e così popola il mondo dei nativi blu.

Siamo nel futuro 2154 e la compagnia interplanetaria terrestre RDA ha una nuova spedizione da svolgere su Pandora, una luna della galassia Alfa Centauri. I Na’vi hanno popolato molto bene la terra ricchissima di questo nuovo mondo, vivono in equilibrio tra loro e con la natura che li circonda tramite relazioni e connessioni elettrochimiche.

I collegamenti elettrochimici: le sinapsi elettriche e chimiche

Le sinapsi sono molto famose nell’ambito del tessuto nervoso, ma ciò non esclude che interessino altri distretti corporei, anzi.

Per definizione è un collegamento tra due cellule eccitabili che permette il passaggio di informazioni da un sender a un receiver. Soffermandoci su ”cellule eccitabili” queste comprendono neuroni e cellule muscolari rendendo ragione alla non unicità del SNC in quest’ambito.

Sono così piccole quanto potenti: hanno una capacità elettrica formidabile.

Si distinguono quindi in sinapsi elettriche e chimiche. Le prime adoperano nel terreno cardiaco, si tratta di fenomeni elettrici tra due cardiomiociti che formano un vero e proprio sincizio funzionale.

Quest’ultimo termine indica l’unità funzionale delle cellule del cuore ovvero unirsi per aumentare la superficie di contatto quindi condurre al meglio il segnale elettrico.

I co-protagonisti di questo fenomeno sono i connessoni: proteine di canale che consentono l’ancoraggio tra i citoplasmi di due cardiomiociti, un’adesione molto stretta. A sua volta costituite da subunità proteiche (connessine), favoriscono il flusso di informazioni rigorosamente elettriche spesso unidirezionale ma a volte anche bidirezionale.

Molto più comuni sono invece le sinapsi chimiche che si differenziano dalle prime non soltanto per la natura ma anche per gli elementi pre-sinaptici e post-sinaptici che in questo caso sono separati.

All’arrivo del potenziale d’azione ossia una depolarizzazione del potenziale normalmente presente a livello dei due versanti delle membrane che ha superato una soglia (o non sempre nel fenomeno di sommazione) esso stesso cessa.

Segue il passaggio di neurotrasmettitori nello spazio intersinaptico (rilasciati dalle vescicole nella zona precedente), cioè sostanze chimiche in grado di legarsi ai recettori espressamente collocati nel versante post-sinaptico.

Il meccanismo non è così semplice: i recettori sono dei trasduttori di segnale molto attenti questo significa che ognuno di loro è specifico per una determinata tipologia di mediatori (adrenergici, colinergici etc) quindi all’arrivo di un ligando diverso da quello previsto non permettono il legame.

Queste sinapsi sono molto evidenti tra neuroni e avranno come esito una modifica della polarizzazione della membrana post-sinaptica o in positivo (depolarizzazione) o in negativo (iperpolarizzazione).

L’albero-casa e altri luoghi di Pandora: le fonti di vita dei Na’vi

Non è facile dimenticarsi il grande albero che viene più volte raffigurato da James Cameron in Avatar. Tutti i paesaggi, la natura e il cielo di Pandora sono sicuramente molto suggestivi ma nulla è così impressionante come la casa dei Na’vi.

Le radici, in particolare, sono la vera fonte di vita per loro. La biologa Grace della compagnia interstellare ha notato fin da subito la presenza di connessioni elettrochimiche tra i rami o meglio nella linfa che scorre nell’albero. Si tratta di componenti molto simili alle nostre stesse sinapsi nervose, una vera e propria rete interneurale che consente a più individui di ‘’collegarsi’’.

Dopo circa 1 ora dall’inizio del film lo spettatore noterà un altro elemento naturale totalmente estraneo dal mondo terrestre: l’albero delle anime. Appare di color viola accecante, con foglie e rami indistinguibili che cadono con forza gravitazionale.

È la vera e propria sede degli antenati che ascoltano e parlano, che consigliano e richiedono, molto importanti per la stessa popolazione indigena. Per i Na’vì sono un interlocutore di Eywa, la celebre divinità che li governa e protegge. Siamo ancora davanti a delle connessioni addirittura tra due mondi totalmente opposti: i viventi e gli antenati.

L’avatar, infatti, non deve far altro che avvicinare l’estremità della sua coda all’albero stesso per sentire chi l’ha preceduto.

Jake Sully e Neytiri : Un amore nato da trasmissioni elettrochimiche

Nel mondo di Pandora vediamo spesso avatar che cavalcano animali indomabili capaci di guidarli col solo pensiero: ebbene, anche tra gli esseri viventi ci può essere un collegamento.

Ad esempio nel caso del Pa’li o Direhorse (molto simili ai nostri cavalli) la coda dell’ avatar e l’estremità dell’animale possono formare il Tsahaylu, che permette di unire i due sistemi nervosi, in particolare di subordinare quello dell’umano a quello dell’animale.

In questo modo l’Avatar è in grado di far spostare a destra o sinistra, di saltare o di compiere qualsiasi altro movimento all’animale con la semplice connessione neurale.

Ciò che è più potente di tutti è il collegamento tra due indigeni, quindi all’interno di una stessa specie. È proprio questo che ha permesso a Jake Sully di conquistare la coraggiosa Neytiri.

Celebre è la scena in cui i due mettono in collegamento i due terminali delle code e scoppia l’amore tra loro.

Per tutti quelli che sostengono che il cuore sia ”più forte” del cervello James Cameron mostra con il suo film Avatar che la mente ha un ruolo preponderante rispetto al cuore. Anche l’amore, quindi, nasce da forti relazioni elettrochimiche.

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