Chi è davvero l’educatore? Rispondono l’anime “Assassination Classroom” e il filosofo John Dewey

Quanto è importante riuscire a trovare un docente che riesca davvero ad “insegnare”?

(lezione in aula, www.artspecialday.it)

Insegnare è sicuramente difficile, ma ogni docente dovrebbe seguire l’esempio di Korosensei, trasformando l’ambiente scolastico in un “laboratorio di democrazia” permettendo agli studenti di realizzarsi seguendo le proprie passioni.

“Assassination Classroom”

Assassination Classroom è un manga shōnen realizzato da  Yūsei Matsui, in Italia è stato pubblicato da Planet Manga a partire dall’otto maggio duemila quattordici. Composta da ventuno volumi, l’opera racconta la storia di un bizzarro essere munito di tentacoli e dalla testa rotonda capace di muoversi ad una velocità venti volte superiore a quella del suono che, dopo aver distrutto una parte della luna e minacciato di distruggere la terra, inizia ad insegnare presso la classe 3E della scuola media Kunugigaoka. Alla classe viene affidato il compito di tentare, durante tutto l’anno scolastico, di assassinare questa strana creatura salvando, così, l’umanità. Durante l’anno sono molti gli stratagemmi messi in atto dagli studenti per cercare di assassinare lo strano insegnante (a cui viene affibbiato il nome di Korosensei), ma più passa il tempo, più gli studenti si affezionano a questo buffo professore che riesce, in un solo anno, a trasformare la sezione peggiore dell’istituto nella sezione migliore.

Korosensei e la metafora dell’assassinio

Korosensei rappresenta quello che è possibile definire il “vero educatore”. Mai troppo severo e mai troppo permissivo, questa strana creatura riesce, in un solo anno, a valorizzare tutti gli studenti della sezione E (considerata la sezione dei falliti) facendo risaltare le qualità possedute da ogni singolo studente. In una delle prime puntate dell’anime, ad esempio, è possibile vedere Korosensei dedito alla preparazione di un compito in classe strutturato sulle singole conoscenze di ogni membro della classe. Anche l’assassinio, che all’inizio è considerato un gioco dagli studenti, altro non è che uno stratagemma dell’attento insegnante che desidera che i suoi alunni imparino a cavarsela anche nelle situazioni più difficili. Gli studenti della 3E, infatti, saranno costretti ad adattarsi e a superare molte situazioni difficili sviluppando, così, un forte senso di adattamento e una grande immaginazione. L’assassinio del docente, dunque, altro non è che la metafora della vita moderna, sempre più competitiva: uccidere il professore significa, dunque, riuscire a padroneggiare davvero la cultura, coltivando e mettendo a frutto le proprie propensioni personali per riuscire a diventare uomini e donne migliori

John Dewey e l’importanza del docente

John Dewey è stato un filosofo ed un pedagogista americano, egli ha esercitato una profonda influenza sui sistemi educativi, sulla cultura e sul costume politico del proprio paese. Ad oggi il filosofo americano è considerato il più grande pedagogista del Novecento. Centrale all’interno delle riflessioni di Dewey è la figura dell’educatore. Secondo il filosofo le esperienze non devono essere imposte in alcun modo dall’insegnante, quest’ultime, infatti, nascono dagli interessi naturali degli alunni. Il compito del “vero educatore” è, dunque, quello di “educere”, tirare fuori ed assecondare i vari interessi degli studenti, affinché possano sviluppare il senso della socialità. Fondamentale diviene l’ambiente scolastico che si trasforma in un vero e proprio “laboratorio di democrazia”, un luogo in cui gli studenti possono coltivare liberamente le proprie passioni; compito della scuola è, dunque, quello di introdurre il lavoro come “fattore formativo” al fine di assicurare un’attiva vita in comune e un apprendimento pratico di cose reali.

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