Analizziamo l’importanza delle integrazioni riguardanti la tutela ambientale negli articoli 9 e 41 della Costituzione

Gli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana hanno subito delle integrazioni riguardanti la tutela dell’ambiente. Vediamo insieme l’importanza di tali modifiche.

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Si è posta l’attenzione sulla tutela ambientale e animale e sui danni causati dall’attività economica a salute e ambiente. Finalmente, l’ambiente e gli ecosistemi saranno intesi come valori costituzionalmente protetti.

Le modifiche: dalla teoria alla pratica

La Camera dei Deputati, lo scorso 8 febbraio, ha approvato definitivamente la proposta di legge volta a introdurre nella Costituzione la tutela dell’ambiente e della biodiversità tra i princìpi fondamentali della carta costituzionale.

L’articolo 9, prima della modifica, concerneva la promozione dello sviluppo della cultura, della ricerca scientifica e la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico. In seguito alla riforma, sono stati aggiunti “la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni” e la tutela di tutti gli animali, domestici e non (che andrà, poi, ulteriormente, integrata con una futura riserva di legge).

Nell’articolo 41, riguardante la libera iniziativa economica, sono stati modificati il secondo e il terzo comma: “L’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”; “La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali“.

Sviluppo e sostenibilità

Attraverso queste innovative modifiche si spera di attivare e smuovere -concretamente- le coscienze di tutti: pubblici e privati, colletti d’oro e leader mondiali, grandi e piccini…

Nella Costituzione si fa riferimento anche all’espressione di “sviluppo sostenibile”, coniata nel 1987 ed teorizzata nel rapporto Brundtland dalla Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo. Innanzitutto, cosa significa “sviluppo”? In cosa questo si differenzia dalla “crescita”? E in che modo è legato alla sostenibilità?

La crescita indica un aumento quantitativo, mentre lo sviluppo un aumento qualitativo. Citando la definizione contenuta del rapporto Brundtland (alias Our common future), possiamo affermare che lo sviluppo sostenibile “lungi dall’essere una definitiva condizione di armonia, è piuttosto un processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali”.

Insomma, la sostenibilità è la caratteristica di un processo che può essere mantenuto per un periodo illimitato di tempo; è altresì, la condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.  Ed ecco il ritorno alla Costituzione (“anche nell’interesse delle future generazioni” art. 9).

Rapporto uomo-ambiente

Quando si parla di “ambiente”, spesso e volentieri, si considera solo l’aspetto economico; l’ambiente viene visto come risorsa da sfruttare in un’ottica esclusivamente antropocentrica. Soltanto a partire dagli anni ’70 del secolo scorso (vd. Club di Roma) ci si è posti il problema dell’impatto dell’azione antropica sull’ambiente.

Ciò che ci preoccupa (o che dovrebbe preoccuparci) maggiormente sono le piogge acide, l’effetto serra e il conseguente aumento graduale della temperatura mondiale (=riscaldamento globale), il buco dell’ozono; senza considerare la desertificazione, l’abbattimento degli alberi, l’acidificazione degli oceani, l’erosione del suolo, l’accumulo di rifiuti…

Siamo a un punto di non ritorno, l’egoismo e la presunzione stanno distruggendo l’unica dimora che abbiamo. A causa dell’uso e dell’abuso delle risorse ambientali, i danni sono irreversibili. Più passa il tempo, più sarà difficile “riprendersi” e venire fuori dalla crisi climatica che ha già raggiunto il suo acme.

Non deve dominare l’ego e l’attività economica pubblica e privata deve essere indirizzata e coordinata a fini ambientali, così come è scritto nella Carta costituzionale.  Ecco, perché è fondamentale sottolineare l’importanza della tutela ambientale sulla carta e nella pratica.

Sostenibilità ambientale: significato ed esempi

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