Gli amori di Odisseo e la canzone “29 settembre” di Battisti ci raccontano la dicotomia amore-tradimento
Scopriamo attraverso le avventure amorose del protagonista dell’Odissea Ulisse e attraverso il testo della canzone di Battisti la dinamica di un tradimento che, una volta consumatosi, non lascia nient’altro se non la voglia di tornare dalla persona amata.
L’ODISSEA
Gli antichi consideravano l’Odissea un poema minore rispetto all’Iliade. In questo senso è suggestivo Il giudizio dell’Anonimo del Sublime, secondo il quale l’Odissea sarebbe il prodotto della vecchiaia di Omero, quando nel poeta andavano ormai declinando la forza creativa e il vigore espressivo. L’epoca moderna ha rovesciato questo giudizio: l’Odissea parla un linguaggio più affine a noi e il suo protagonista nel corso dei secoli ha assunto un ruolo importante nell’immaginario collettivo, da Dante a Joyce, come emblema dell’irrequietezza dello spirito umano. A differenza dell’Iliade affollata di episodi e di personaggi , il secondo poema ruota attorno al protagonista; una figura complessa, la cui natura è sintetizzata da due epiteti tradizionali che lo accompagnano regolarmente nel corso del poema, ovvero “l’uomo dalle molte astuzie” e “colui che ha molto sofferto”. Se dunque l’Iliade era un poema interamente incentrato sulla guerra, nell’Odissea trovano spazio molte tematiche, una di queste riguarda proprio l’amore per Penelope, sua moglie, e i fugaci amori che il protagonista del poema intrattenne con altre donne nel corso del suo viaggio per fare ritorno ad Itaca. Del resto proprio l’attenzione rivolta verso aspetti di vita ordinaria fa del poema una preziosa testimonianza della condizione sociale ed economica della Grecia nell’epoca che precedette la formazione della polis.
I TRADIMENTI DI ODISSEO
Penelope è da sempre stata considerata paradigma di moglie fedele devota ai parametri della “φιλία” coniugale. È stata esempio di quei valori che le donne dovevano incarnare in quella che era la società omerica, anche detta “società della vergogna”. Conosciamo bene la fedeltà nei confronti del marito e gli stratagemmi da lei inventati per allontanare da sé i pretendenti che occupavano la sua regia a Itaca quando il Ulisse era lontano. Una fedeltà così radicata nella sua anima che lo storico Jean-Pierre Vernant scrisse:
“Penelope non vuole un marito, Penelope vuole Ulisse”
Ma Ulisse nel corso del suo vagabondare in mare è stato fedele alla moglie come lei lo fu nei suoi confronti? In realtà il protagonista dell’Odissea intrattenne varie relazioni nel corso delle sue peripezie. Infatti Ulisse passa buona parte dei dieci anni successivi alla guerra di Troia (per l’esattezza sette) nell’isola della ninfa Calipso. La ninfa innamorata di Ulisse, il quale aveva con lei intrattenuto una relazione, gli promette addirittura il dono dell’immortalità in cambio della sua permanenza nella sua isola. Ma Ulisse, una volta sparita quell’euforia iniziale, decide di rinunciare addirittura ad un dono così grande per tornare da Penelope a Itaca. Nel decimo libro dell’Odissea si racconta la permanenza di Ulisse e dei suoi compagni presso il palazzo della maga Circe. “Ascoltami, io ti darò qualcosa che ti farà dimenticare i tuoi sogni meschini, il tuo misero regno, la tua moglie che invecchia. Rimani e questa notte l’Olimpo conoscerà un nuovo Dio, Ulisse.” Queste sono le parole della maga nei confronti di Ulisse, non si può parlare di un vero coinvolgimento amoroso da parte del protagonista nei suoi confronti ma emerge da quanto scritto nell’Odissea che comunque i due avevano giaciuto insieme.
“29 SETTEMBRE”
A parlarci della dicotomia amore-tradimento non è solo l’epos omerico ma anche il cantautorato italiano. “29 settembre” è un brano musicale scritto nel 1966 da Battisti e Mogol. Fu portato al successo dall’Equipe 84, che pubblicò la propria interpretazione come singolo nel marzo del 1967. Il testo infatti, scritto da Mogol, racconta di un tradimento che viene consumato in una giornata. Si tratta appunto del 29 settembre, giorno in cui il protagonista conosce una ragazza in un bar e tra i due, senza nemmeno accorgersene, si crea un’alchimia tale da indurli a passare la notte insieme. I primi versi della canzone dicono:
“Seduto in quel caffè, io non pensavo a te. Vedevo il mondo che girava intorno a me”.
Con queste parole il protagonista sembra rivolgersi alla sua compagna dicendole come il quel bar si era praticamente scordato di lei. Ma dalle parole del testo si evince che quel coinvolgimento terminò subito l’indomani, il 30 settembre, lasciando nell’anima del protagonista solo la voglia di ritornare dalla sua compagna tanto che le telefona dichiarandole il suo amore come se la sera prima non fosse accaduto nulla. Sia nei tradimenti di Ulisse, sia nel caso del protagonista del testo scritto da Mogol si evince infatti il carattere fugace di una passione nata velocemente che però si affievolisce dopo essere stata consumata per lasciare posto all’irresistibile voglia di tornare dal proprio amore.