Il dilemma dell’identità personale è un grattacapo non da poco per gli interessati alla metafisica. Si è discusso tanto sul concetto di identità: filosofi da John Locke, a Derek Parfit a Eric Olson hanno cercato di trovare una risposta soddisfacente alla domanda ‘chi siamo?’. Esplorando i più contorti angoli della metafisica troviamo che la soluzione a questo quesito non è per nulla semplice. Ci sono controesempi a tutte le maggiori dottrine, da chi crede che noi siamo il nostro corpo, a chi crede sia più importante la continuità psicologica. Contro questo sfondo sfuocato emerge “Altered Carbon”, serie TV di fantascienza uscita su Netflix l’anno scorso. Il programma è ambientato un futuro distopico dove l’identità di ogni individuo può essere scaricata in un supporto detto “pila corticale” e trasferito da un corpo all’altro.
Stanchi dei vostri corpi? Cambiatelo!

Il protagonista della serie è Takeshi Kovacs, che dopo la disattivazione della sua “pila”, viene risvegliato dalla stasi carceraria per investigare l’apparente suicidio di aristocratico. La pila contenente le memorie e la coscienza di Takeshi non vengono però innestate nel suo corpo originario, ma in una cosiddetta custodia: un corpo umano comperato o clonato. In ‘Altered Carbon’ il corpo non sembra avere nulla a che fare con l’identità personale, ed i ricchi saltano da una custodia all’altra nel caso la precedente si sia danneggiata o sia passata di moda. Lo stesso sistema consente di scampare alla morte: siccome il loro ‘io’ è contenuto su un supporto digitale, quest’ultimo può venire inserito in qualunque custodia disponibile.
La continuità psicologica determina chi sei
Questa linea di pensiero più popolare, e supporta l’idea che tu sei quella persona di cui hai ereditato le caratteristiche mentali: la capacità al pensiero razionale, memorie, credi, gusti ecc. Ma da qui in poi il dibattito di si divide in due campi: chi crede che questa continuità psicologica debba necessariamente essere affiancata a una continuità fisica, e chi crede che ciò non sia essenziale. Per John Locke uomo e persona sono concetti distinti proprio come nella nostra serie TV. L’uomo è l’animale mentre invece la persona è costituita dalla coscienza dell’essere, e la tua identità si estende fin dove arriva la tua coscienza. Questo però pone alcuni problemi: se a causa di un’ubriacatura non avessi coscienza di me stessa per alcune ore, secondo Locke questo comporterebbe che io non fossi la stessa persona della sera prima poiché non condivido con lei una continuità di memoria. Questa conclusione però è problematica.

Noi siamo un organismo biologico
C’è chi invece, come Eric T. Olson, crede che tu sia numericamente identico ad un animale umano, e che la continuità psicologica non sia sufficiente a determinare la tua identità. Questa dottrina viene appunta chiamata ‘animalismo’ ed è completamente incompatibile con l’universo di ‘Altered Carbon’. Secondo gli animalisti come Olson, Takeshi ha smesso di esistere quando la sua mente è stata rimossa dal suo corpo originale, e dopo il trapianto di pila corticale è una persona nuova. Questo però significherebbe be Takeshi è morto mentre la sua mente e coscienza sono ancora funzionanti e soprattutto continui. Anche questa conclusione quindi non sembra ideale.
Questo blog non ha l’intenzione di poter essere nemmeno una superficiale introduzione al problema dell’identità personale. La questione filosofica è infatti molto più complessa ed affascinante di quanto riportato sopra. Lo scopo di questo articolo è solamente quello di analizzare un possibile futuro distopico dove è possibile scaricare il nostro cervello su un dispositivo impiantabile in qualsiasi altro corpo umano, e le implicazione che ciò avrebbe su come pensiamo su chi siamo. Con i passi da giganti della tecnologia genetica nel presente, il futuro di ‘Altered Carbon’ ci può sembrare anche plausibile, dunque è preferibile pensare ora a questi quesiti metafisici.