Concentrazione: idratarsi è fondamentale. Non stiamo parlando di quei consigli stile servizione del tg: ‘Si raccomanda di bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno!’ Questo lo sappiamo già, quello che forse ignoriamo è, invece, l’importante ruolo che l’idratazione svolge per quanto riguarda l’attenzione.
Un gruppo di neuroscienziati del Georgia Institute of Technology, ha sottoposto un gruppo di volontari a uno studio: dovevano svolgere un semplice compito in modo ripetitivo, dopo aver compiuto attività fisica o senza la possibilità di idratarsi, oppure (come condizione di controllo) dopo alcuni minuti di relax.
A 13 soggetti è stato chiesto di osservare un monitor per 20 minuti e premere un pulsante ogni volta che vi appariva sopra un quadratino giallo, in una posizione prevedibile o, in altri casi, casuale. La scelta di questo semplice compito non è stata una coincidenza: l’intento era quello di simulare e mansioni richieste in alcuni lavori di ambito militare o industriale, in cui la disidratazione è una minaccia reale e in cui, dopo un tot di tempo passato a svolgere incarichi poco stimolanti, i cali di attenzione sono (quasi) inevitabili. Grazie all’aiuto della risonanza magnetica funzionale (fMRI) gli scienziati hanno registrato come il cervello reagiva a seconda delle diverse condizioni fisiche del soggetto in questione: nei soggetti che durante lo sforzo si sono idratati correttamente, i ventricoli cerebrali le cavità nell’encefalo nelle quali circola il liquor, un fluido cerebrospinale, si sono contratti. Negli altri, che oltre a essere affaticati non avevano bevuto acqua, si sono espansi. Le differenze rivelate dall’fMRI non sono parse però influire sulle performance cognitive, viziate piuttosto da un’altra conseguenza: l’attività neurale dei soggetti non idratati, si è intensificata anche in aree apparentemente scollegate dal compito che stavano svolgendo. Per i ricercatori si tratta di un ‘segnale di allarme’ inviato dal cervello: SOS idratazione.
Acqua e non solo
La ricerca non si fermerà qui: cercheranno infatti di capire se, oltre ad assumere acqua, venissero aggiunti elettroliti (minerali disciolti), le capacità cognitive migliorerebbero o meno. Attenzione però: “Se la concentrazione di sodio nel sangue cala eccessivamente può essere pericoloso. È una condizione conosciuta come intossicazione d’acqua o iponatremia”-afferma il Dr. Mindy Millard-Stafford.
Dunque: idratarsi è fondamentale (e che scoperta!) ma ora c’è un motivo in più per cui è importante farlo.
Ida Luisa De Luca