88 anni fa Adolf Hitler divenne Führer: nacque così il Terzo Reich tedesco

Analizziamo i motivi che portarono il popolo a dare fiducia a un tiranno delle sue portate.

IL MONDO SECONDO ADOLF HITLER - Limes

Adolf Hitler fu nominato cancelliere della Germania nel 1933 a seguito di una serie di vittorie elettorali del partito nazista. Regnò in modo assoluto fino alla sua morte per suicidio nell’aprile 1945. Questo periodo viene storicamente identificato come Terzo Reich.

Gli esordi di Hitler

A seguito dei suoi fallimenti come pittore, Adolf Hitler, si dedicò alla carriera politica, arruolandosi inizialmente come volontario nell’esercito tedesco nella prima guerra mondiale. Durante la guerra di trincea fu ferito e contemporaneamente intossicato da Gas Iprite che lo lascio cieco per alcuni giorni. Quando fu ricoverato e venne a conoscenza della sconfitta della Germania, considerando il suo patriottismo e nazionalismo, diede la colpa a ciò che lui definiva i  “nemici interni” della Germania: gli Ebrei e i Comunisti. Dopo la guerra, Hitler rimase nell’esercito, che veniva ora impegnato principalmente nella repressione delle rivoluzioni socialiste che scoppiavano in tutta la Germania. Mentre era ancora nell’esercito venne incaricato di spiare, per conto dell’esercito e della polizia, gli incontri di un piccolo partito nazionalista, il Partito Tedesco dei Lavoratori. Durante la sessione tenuta dalla formazione politica in una birreria nel centro della città, quella sera stessa, Hitler ebbe una discussione violenta con un altro cliente. Affascinato da un suo intervento, Anton Drexler, il fondatore e segretario del partito, lo iscrisse, senza averlo nemmeno consultato. A seguito del suo congedo dall’esercito nel 1920, diventa leader del Partito, trasformandolo in: Partito Nazional-Socialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP) .  Il partito adottò come emblema la svastica, concepito come simbolo solare “ariano” in opposizione agli ebrei creduti da alcuni essere “adoratori della luna”.  Adolf Hitler tentò di conquistare il potere con il “Putsch di Monaco”, una vera e propria emulazione della Marcia su Roma e per ciò venne condannato a 5 anni di carcere. Durante quegli anni scrive il “Mein Kampf” Un vero e proprio manifesto vergognoso sulla razza, la storia e la politica, compresi numerosi avvertimenti sul destino che attendeva i suoi nemici, specialmente gli ebrei. Il punto di svolta delle fortune di Hitler giunse con la grande depressione che colpì la Germania nel 1930, a seguito del crollo della borsa di New York, un anno prima. Le elezioni divennero man mano sempre più dalla parte del Partito Nazional-Socialista. Usando il pretesto dell’incendio del Reichstag, Hitler emise il “decreto dell’incendio del Reichstag“, sopprimendo ogni diritto civile garantito dalla Costituzione del 1919 di Weimar, in nome della sicurezza nazionale. Quando Hindenburg morì il 2 agosto 1934, Hitler (che in quanto già capo del governo, ossia cancelliere del Reich) non poteva diventare anche presidente del Reich (capo di Stato), creò per sé una nuova carica, quella di Führer, che in pratica gli consentì di cumulare i due incarichi.

10 maggio 1933: il rogo dei libri di Berlino - Biblioteca del Tempo

Hitler al potere

Il successo di Hitler si basava sulla conquista della classe media, colpita duramente dall’inflazione degli anni venti e dalla disoccupazione portata dalla depressione. Contadini e veterani di guerra costituivano altri gruppi che supportavano i nazisti, influenzati dai mistici richiami dell’ideologia Volk (popolo) al mito del sangue e della terra. La classe operaia urbana, invece, in genere ignorava gli appelli di Hitler. Si servì di propaganda per diffondere alle masse spaventate, preoccupate per le loro finanze e per il loro paese, un’ideologia d’odio comune per un fittizio bene reciproco. La condivisione del rancore risultò capace di unire le persone. La sua opera di manipolazione delle fragilità altrui sarà poi analizzata da Hannah Arendt ne “La Banalità del Male”, affermando che:  “le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, né demoniaco né mostruoso”. Come è riuscito un solo uomo, all’apparenza nei primi anni della sua vita molto fragile, a divenire un tiranno? Manipolando le persone che provano rabbia e rancore, orientandoli verso una direzione:

  • Pensiero di un nemico comune
  • Führer come uomo del popolo
  • Conquista del subconscio delle folle
  • Potere dell’immagine con l’iconografia
  • Una squadra che infonda fiducia
  • Sfruttamento della rabbia e del rancore delle persone
  • Uomo forte e carismatico, con arte oratoria
  • Manipolazione delle informazioni
  • Propaganda sempre a favore del popolo

Manifesti di propaganda Nazista: l'indottrinamento della “Folla Vacillante” – Vanilla Magazine

La psicologia delle folle spiega la propaganda Hitleriana

Nella folla il tono emotivo è accentuato dai suggerimenti dei leader, dall’uso di simboli verbali e di altri simboli, dai gesti eccitati dei membri della folla e da altre circostanze dell’occasione. Sulla base di queste caratteristiche emotive, la folla è facilmente guidata. Gustave Le Bon, già nel 1895, aveva notato come nei gruppi fosse presente una grossa suggestionabilità reciproca con una forte esasperazione dei sentimenti, descrivendo come le folle fossero capaci di commettere azioni che i singoli individui non sarebbero stati in grado di compiere soli, con irrazionalità, impulsivitá e forte aggressività. “Allo stesso tempo in cui certe facoltà vengono distrutte, altre possono essere portate ad un alto grado di esaltazione. Non è più sé stesso, ma è diventato un automa che ha smesso di essere guidato dalla sua volontà”. Nasce la nozione di “mente di gruppo” ovvero un agire guidato dal popolo, non più dalla propria interioritá. Il suo funzionamento si basa su emozioni, appelli, suggerimenti e slogan. Il livello mentale è molto basso, diventa facilmente eccitata e agisce in modo ipnotico.

  • Le folle emergono attraverso l’esistenza dell’anonimato, e conseguente declino della responsabilità individuale.
  • Le folle emergono in contagio tramite uno scambio d’idee che si muove rapidamente.
  • Le folle si formano attraverso il fenomeno della suggestionabilità. Nella folla, la psicologia individuale è subordinata a una “mentalità collettiva” che trasforma radicalmente il comportamento individuale.

Le cose che accomunano tutte le persone sono emozioni così fondamentali come paura, rabbia e collera. Con queste emozioni in comune, le folle si formano, interagiscono e agiscono. Lo stesso Hitler nel Mein Kampf dice: “una propaganda efficace deve limitarsi a pochissimi punti, ma questi deve poi ribatterli continuamente, finché anche i più infelici siano capaci di raffigurarsi, mediante quelle parole implacabilmente ripetute, i concetti che si voleva restassero loro impressi.”

Se unirsi in nome dell’odio ha distrutto ogni cosa, farlo nell’amore potrebbe salvarla.

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