E se il guscio della tartaruga fosse esso stesso la tartaruga? Siamo davvero gli esseri viventi più evoluti? Che hanno in comune i polipi con i polpi?
Ecco solo alcune, le più diffuse, tra le tantissime curiosità sul mondo animale, che abbiamo sempre pensato fossero vere e che invece sono errori che ormai portiamo dietro nel nostro immaginario comune. Quale di queste sapevi già? E quale invece ti ha stupito?
1- Le tartarughe sono separate dal loro guscio
Molto spesso, anche nei cartoni animati, le tartarughe vengono raffigurate come animali che possono uscire dalla loro “casa” come se fosse un involucro esterno, duro e inerte. Forse facendoci ingannare dal fatto che quando l’animale muore rimane solo il guscio vuoto. Ma è FALSO! Il guscio delle tartarughe in realtà è un tutt’uno con l’animale, collegato con tutto il suo corpo. Il guscio infatti, è uno sviluppo specializzato dell’apparato scheletrico che dalla colonna si espande formando sopra il carapace e sotto il piastrone, ed è quindi parte della struttura scheletrica di sostegno. Non solo! Il guscio non è inerte, è tessuto vivo, vascolarizzato e innervato (altrimenti come farebbe a crescere?) perciò la tartaruga sente bene sia il fastidio, anche da una semplice carezza, sia il dolore. Quando molte tartarughe sembrano rientrare in “casa”, in realtà arretrano solamente il collo avendo delle vertebre modificate che gli permettono di fare un movimento a U.
2- I pesci non emettono alcun suono
FALSO! Alcuni pesci hanno la capacità di comunicare tra di loro attraverso i suoni. Numerose famiglie di pesci ossei hanno evoluto la capacità di emettere suoni, solitamente a bassa frequenza, nello sviluppo comportamentale (in caso di pericolo o per la riproduzione): ad esempio alcuni Pomadasidi producono suoni acuti sfregando i denti, alcuni pesci Balistidi sfregano le spine della pinna dorsale, mentre alcune specie del genere Mycteroperca emettono dei tonfi battendo l’opercolo. Di sicuro l’adattamento più sensazionale è quello dell’emissione dei suoni attraverso la vescica natatoria, una sorta di sacco pieno di gas che permette ai pesci di regolare il galleggiamento: tra questi ci sono le specie della famiglia Sciaenidea come la corvina (Sciaena umbra) e l’ombrina (Umbrina cirrosa). Questi suoni, prodotti per compressione del gas, sono udibili anche dall’uomo e somigliano a degli schiocchi. La recezione e rielaborazione di questi suoni avviene attraverso gli otoliti dell’orecchio interno. Perché si sono sviluppati questi adattamenti? È logico, poiché nell’acqua il suono ha una velocità di propagazione maggiore e la vista non è molto utile sotto una certa profondità, essendo alcune lunghezze d’onda bloccate negli strati superficiali. Può sembrare incredibile, ma il mare non è affatto un ambiente silenzioso, anzi è un concerto di suoni di ogni tipo con i quali gli animali, come anche crostacei e cetacei, comunicano tra di loro qualsiasi tipo di informazione. Se noi non possiamo sentirli sempre, non vuol dire che non ci siano!
3- Gli umani sono gli esseri viventi più evoluti
È molto comune pensare che siccome abbiamo sviluppato un’intelligenza superiore a qualsiasi altro animale e ci sentiamo i padroni del mondo e tante altre belle/brutte cose, pensiamo di essere anche gli animali più evoluti. Questa convinzione è in realtà FALSA! Ogni essere vivente che vive nel nostro tempo dalla più piccola medusa, alla formica fino all’uomo sono tutti ugualmente evoluti (vale anche per piante e altri Regni). Questo perché l’evoluzione è un concetto temporale, oltre che di complessità, e le linee evolutive che si sono separate nel corso della storia e che hanno formato l’innumerevole diversità esistente, si sono evolute ognuna indipendentemente, fino ad oggi. Le forme di vita che osserviamo oggi sono tutte lo stadio più evoluto, per ora, della propria linea di discendenza che potrebbe continuare nel tempo a esprimere forme sempre più evolute. Non possiamo infatti dire che l’uomo è più evoluto dello scimpanzé, perché le nostre linee filetiche si sono divise tanto tempo fa e hanno continuato ognuno per la sua strada, accumulando mutazioni diverse. Possiamo invece dire che l’Homo sapiens (noi) è più evoluto ad esempio di Homo erectus, ovvero uno degli stadi, ormai superati, della nostra stessa linea evolutiva, esattamente come anche le altre specie sono ognuna lo stadio più evoluto dei loro stessi antenati.
4- I polipi sono piccoli polpi
È di uso comune chiamare “polipo” quello che in realtà è un polpo un po’ più piccolo o un moscardino. FALSISSIMO! La verità è che i polipi sono animali completamente diversi dai polpi, appartengono addirittura a due phyla differenti e molto distanti evolutivamente! I polpi e moscardini (quelli che ci piacciono fritti o nelle zuppe, per intenderci) sono Molluschi Cefalopodi, tra gli invertebrati più intelligenti, dotati di strutture complesse e comportamenti peculiari; i polipi sono invece lo stadio vitale solitamente sessile di alcuni gruppi di Cnidari, che sono tra le forme di vita pluricellulare più semplice. Detto semplicemente, un polipo è lo stadio vitale che si alterna alla medusa che invece è lo stadio che si riproduce, e molti cnidari hanno questa alternanza di stadi polipoide e medusoide. Altri invece hanno una prevalenza di stadio polipoide, e possono essere sia solitari, come le anemoni di mare, oppure coloniale, come i coralli, ad esempio le gorgonie oppure le madrepore che formano le grandi barriere coralline. Una barriera corallina non è nient’altro che l’insieme di colonie di migliaia di piccoli polipi-clone. Inoltre, sono talmente piccoli che nessun polipo potrà essere mai mangiato fritto, o almeno finora.
5- Gli struzzi mettono la testa sotto terra quando avvertono un pericolo
Chi non ha mai pensato di volersi sotterrare con la testa quando si trova in situazioni di disagio? Non lo struzzo! Erroneamente si pensa che lo struzzo metta la testa sotto il terreno per fuggire da situazioni pericolose, ma è FALSO. La strategia adottata da questo animale per nascondersi dai predatori è ben diversa: si china e si mette in posizione tale da mimetizzarsi per sembrare una roccia o un cespuglio sperando di passare inosservato al predatore di turno, mettendo il collo in posizione tale che la testa sembra sparire. Se questo non dovesse funzionare, allora via! Corre velocissimo il più lontano possibile per scappare, d’altronde, è uno degli animali più veloci e può raggiungere 70 Km/h. Mettere la testa sotto il terreno non funzionerebbe (la logica del: se io non lo vedo lui non può vedermi, eh eh), perché non solo non gli permetterebbe né di udire né di vedere se il predatore si stia avvicinando o meno, ma non gli permetterebbe neanche di respirare. Al massimo sottoterra può andare a cercare qualche vermetto succulento.
6- I gamberi camminano all’indietro
Ahimè, FALSO! Non ci sono evidenze reali che il gambero si muova all’indietro per spostarsi, anzi, si muove in avanti e passeggia tranquillamente per banchettare felice. Quello che ha potuto trarre in inganno, e che ha dato origine a questa idea, è forse il comportamento che assume il crostaceo quando è in pericolo, che spontaneamente per allontanarsi più velocemente fa dei piccoli saltelli all’indietro, per poi però continuare a scappare correndo in avanti.
7- I cobra si muovono sentendo il flauto dell’incantatore
FALSO! Il cobra, come molti altri serpenti, è completamente sordo! E allora perché il cobra sembra muoversi a ritmo del flauto? Perché c’è il trucco (eh eh): lo stimolo che fa alzare il serpente dalla cesta è una vibrazione che l’incantatore di serpenti fa battendo il piede e che induce il serpente a chiedersi cosa ci sia che disturbi tanto i suoi sonni; una volta fuori dalla cesta, il cobra comincia a muoversi non perché sente il suono del flauto, ma perché vede il flautista ondeggiare sinuosamente davanti a lui, e i movimenti del cobra sono la sua istintiva reazione di perlustrazione e analisi del situazione: cerca insomma di capire chi ha davanti seguendo i suoi stessi movimenti per essere pronto a reagire in caso ci fosse bisogno.