Quando viaggiamo in una città straniera capita spesso di vedere pubblicizzati su volantini e cartelloni musei scientifici. Solitamente tendiamo a scartare questo tipo di visita quando siamo in vacanza, preferendo visitare musei d’arte o passeggiando per la città, perchè pensiamo che i musei delle scienze siano uguali in tutti i posti, che non siano elementi caratteristici della città o non ne rappresentino la storia.
In quest’articolo verrete smentiti.
Come ogni altra cosa inventata dall’uomo, i musei scientifici hanno una loro storia ed evoluzione. Se inizialmente l’intento era semplicemente quello di mostrare collezioni, nel corso della storia i musei aiutarono il processo di distinzione delle specie animali, fino ad arrivare all’ultimo secolo, in cui diventarono veri e propri mezzi pubblicitari e talvolta di propaganda.
“Museo”
Letteralmente la parola “museo” deriva dal latino “museum” che significava “luogo di venerazione delle muse”. I primi musei di cui abbiamo traccia infatti sono la biblioteca di Aristotele, in cui pare fossero conservati tutti i testi classici, e la famosa Biblioteca di Alessandria, la cui distruzione, nel 642, sembra aver fatto sparire testi e studi che purtroppo non conosceremo mai.
Un periodo importante per lo sviluppo del concetto di museo furono gli anni delle crociate: tra il XI e il XIII secolo, i cristiani raziarono e saccheggiarono terre straniere in nome della fede, portando a Roma oggetti e cimeli rubati, per meravigliare e assoggettare i credenti. Questi “souvenir” venivano collocati nelle chiese, nelle quali vennero adibite vere e proprie zone per l’esposizione dei reperti.
Ulisse Aldrovandi
Nella secondà metà del XVI secolo visse a Bologna Ulisse Aldrovandi, medico aristocratico che fondó nella sua città il corso di “Storia Naturale” di cui divenne professore. Il nome ricorda il testo di Plinio “Naturalis Historia” (I secolo d.C.), Aldrovandi infatti aveva intenzione, partendo da questo testo, di rifondare la storia naturale, ampliando e ordinando le conoscenze della sua epoca.
Le lezioni di storia naturale erano tenute nella sua pinacoteca (termine da lui coniato) dove erano conservati più di 7000 esemplari di piante essiccate ed altri reperti naturali tra cui chimere, corni di liocorno e altre meraviglie fasulle su cui i farmacisti avevano creato un vero e proprio mercato. Oggi gli sono dedicate una piazza e una sala di Palazzo Poggi a Bologna.
Linneo
Nel 1907, in occasione del bicentenario della nascita di Linneo, a Stoccolma venne fondato il Museo di Storia Naturale.
La costruzione del museo aveva una finalità principalmente politica, l’intenzione era quella di mostrare e pubblicizzare la figura di Linneo.
Carl Nilsson Linnaeus è ancora oggi lo scienziato svedese più importante e conosciuto. È considerato il padre della botanica moderna, grazie all’invenzione del metodo di classificazione degli esseri naturali: con l’uso di cinque categorie (regno, classe, ordine, specie e genere) rese possibile catalogare tutte le specie naturali.
Musei permanenti
Nel 1903, a Monaco venne istituito quello che ancora oggi è il più grande museo al mondo di scienza e tecnologia: il Deutsches Museum. Fu il primo museo permanente della storia, finanziato da industrie tedesche private quali Siemens e Zeiß (azienda per la produzione di prodotti ottici). L’intenzione era ancora una volta politica: quello che veniva mostrato era la storia della scienza e della tecnica limitatamente alle scoperte compiute da scienziati tedeschi.
Negli anni ‘50 anche in Italia, a Milano, venne fondato un museo dedito a rappresentare il contributo che gli italiani avevano apportato allo sviluppo scientifico mondiale: il museo Leonardo da Vinci.
Hands-on museum
La Francia ha da sempre avuto una tradizione particolare quando si parla di musei scientifici: tra i più importanti della città si trova il Palais de la Découverte, costruito per l’esposizione universale del 1937, ideato da Jean Perrin, fisico simpatizzante socialista che aveva intenzione di combattere la tendenza iniziata dal Deutsches Museum di Monaco. Finalmente fu possibile rivendicare il ruolo originale della scienza: non quello di essere mezzo per la propaganda nazionale, ma strumento universale capace di unire i popoli grazie alle scoperte di risultati universalmente validi.
Questo museo infatti si concentra sul tema della scoperta, piuttosto che della storia, ed è il primo a mostrare modelli pratici che raccontino come sono state raggiunte le conoscenze scientifiche.
Sul modello del Palais de la Découverte, a San Francisco, nel 1969 è stato fondato l’Exploratorium. Dopo il trauma provocato dalla bomba nucleare, esplosa solo pochi anni prima, questo museo nasce con l’intenzione di mostrare i lati positivi della scienza. Per avvicinare anche i più piccoli all’interesse e alle meraviglie scientifiche, vennero creare zone “hands-on” in cui fosse possibile toccare con mano e sperimentare direttamente le bellezze e particolarità della scienza.