27 Club: la “maledizione” dei grandi artisti morti a 27 anni

È ormai un culto quello dei grandi artisti morti al culmine della loro carriera all’età di 27 anni. Tra i più famosi possiamo distinguere delle somiglianze: depressione, abuso di droghe ed alcolismo.

27 Club

Tra il 1969 e il 1971 quattro grandi artisti sono morti prematuramente a soli 27 anni: Brian Jones, fondatore dei Rolling Stones; Jimi Hendrix, il celeberrimo chitarrista; Janis Joplin, la struggente cantante soul; Jim Morrison, il carismatico leader dei The Doors. Anche se questa fu vista come una coincidenza, solo nel 1994 con la morte di Kurt Cobain, frontman dei Nirvana, nacque l’espressione 27 ClubAd essi vennero poi affiancati altri artisti morti prima o dopo, tra cui anche un’altra voce soul, Amy Winehouse, e Jean-Michel Basquiat, un importante esponente del graffitismo. Tra questi personaggi è possibile riscontrare gli stessi problemi che sono cause o concause della loro morte: la depressione e il conseguente alcolismo e/o abuso di droghe.

Un piccolo riassunto delle loro morti

  1. Brian Jones (28/2/1942 – 3/7/1969): affogato nella sua piscina, aveva fegato e cuore danneggiati dall’abuso di stupefacenti ed alcolici.
  2. Jimi Hendrix (27/11/1942 – 18/9/1970): asfissiato nel sonno a causa del suo stesso vomito per intossicazione da barbiturici, farmaci ipno-sedativi spesso usati per suicidarsi.
  3. Janis Joplin (19/1/1943 – 4/10/1970): overdose da eroina.
  4. Jim Morrison (8/12/1943 – 3/7/1971): insufficienza cardiaca.
  5. Jean-Michel Basquiat (22/12/1960 – 12/8/1980): overdose da eroina.
  6. Kurt Cobain (20/2/1967 – 5/4/1994): suicidio con un fucile dopo aver assunto dosi elevate di eroina.
  7. Amy Winehouse (14/9/1983 – 23/7/2011): intossicazione da alcol.
27 Club graffiti
Il graffito raffigura, da sinistra verso destra, Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Jean-Michel Basquiat, Kurt Cobain, Amy Winehouse ed un volto sconosciuto, che si pensa raffiguri l’autore stesso Jonathan Kis-Lev. (Fonte: Wikipedia)

La depressione: sintomi e cause

La depressione è una patologia psichiatrica caratterizzata da anomalie biologiche e cambiamenti comportamentali come:

  • intensa tristezza, angosciante senso di colpa, ansia, disperazione;
  • tendenza al suicidio;
  • problemi di sonno ed alimentazione;
  • difficoltà di concentrazione e memoria;
  • disturbi psicosomatici (mal di testa, gastriti, dolori vari);
  • perdita di interesse (apatia) e piacere (anedonia).

Essendo una complessa malattia multifattoriale, le cause sono ancora oggetto di studio e comprendono:

  • fattori genetici e familiari: un bambino può ereditare dei geni coinvolti nell’origine della depressione da un genitore che ne soffre, il quale può instaurare un rapporto sfavorevole che aumenta la probabilità di insorgenza del disturbo;
  • fattori biologici: a livello molecolare, si può notare una carenza nel cervello dei neurotrasmettitori noradrenalina, dopamina e serotonina, cioè molecole messaggere coinvolte nella regolazione di umore, affettività, sonno, appetito, memoria ed apprendimento;
  • fattori psicologici: relazioni interpersonali difficili, educazione, cambiamenti di vita, ruoli di responsabilità (lavoro, famiglia, fama) possono contribuire allo sviluppo della depressione;
  • fattori ambientali e sociali: abbandono, abuso, lutto, divorzio, povertà, bullismo e stress sono anch’essi responsabili dell’insorgenza della patologia.
Depressione
La depressione rappresentata dall’artista Shawn Coss.

Il rifugio nell’alcol e nella droga

La depressione è spesso associata al consumo di alcol e droga, con il quale esiste una stretta interrelazione dato che l’una può essere causa o conseguenza dell’altro e possono promuovere le ricadute. Infatti, un soggetto depresso può cercare di risolvere i suoi problemi con delle sostanze euforizzanti quali appunto alcol, eroina e cocaina. Viceversa, un alcolista o tossicodipendente ha più probabilità di sviluppare la patologia. L’alcol ha un effetto ansiolitico e provoca disinibizione comportamentale perché aumenta l’azione del GABA (un neurotrasmettitore che diminuisce gli impulsi nervosi) e delle già viste dopamina e serotonina. L’eroina è un derivato della morfina che provoca estasi pari ad un orgasmo nei primi secondi dopo il consumo, poi una sensazione di pace e tranquillità che porta a dimenticarsi dei problemi finché perdura l’effetto. La cocaina è un alcaloide naturale che blocca il meccanismo di recupero di dopamina, serotonina e noradrenalina dalle sinapsi, causandone quindi un eccessivo aumento di concentrazione nel cervello responsabile degli effetti psicoattivi. A questi effetti transitori che potrebbero sembrare positivi, si associano gravi effetti collaterali: primi fra tutti sono la dipendenza e la tolleranza, che spingono la persona ad assumere quantità sempre maggiori finché, purtroppo, non raggiunge l’overdose e la morte. Il decesso per overdose può avvenire in diversi modi a seconda dell’azione dello stupefacente: le droghe deprimenti (come gli oppiacei morfina ed eroina) diminuiscono fino ad arrestare la respirazione e il battito cardiaco, mentre le droghe stimolanti (come amfetamine e cocaina) causano convulsioni, arresto respiratorio, infarto e collasso cardiocircolatorio.

Droghe
Eroina, cocaina ed amfetamina (con i suoi derivati metamfetamina e MDMA) sono tra le sostanze stupefacenti più utilizzate. La morfina è un oppiaceo antidolorifico da cui deriva l’eroina (come si può notare dalle strutture simili).

La depressione può essere curata

La diagnosi di questo disturbo è complicata e necessita di un’analisi da parte di uno specialista, che poi deciderà l’approccio terapeutico da seguire tra la psicoterapia (spesso usata nei minori), il trattamento farmacologico o l’elettroshock. Per quanto riguarda i farmaci antidepressivi, esistono tre principali categorie: i timeretici o anti-MAO bloccano le reazioni di degradazione di serotonina, dopamina e noradrenalina da parte delle proteine enzimatiche chiamate MonoAmmino-Ossidasi (MAO, appunto); i timolettici o TCA (Antidepressivi TriCiclici) inibiscono invece le proteine trasportatrici SERT e NET, responsabili del processo di riassorbimento di serotonina e noradrenalina dalle sinapsi; gli antidepressivi atipici, di cui fa parte il Prozac, agiscono con vari meccanismi e sono migliori sia per efficacia che per i minori effetti collaterali. La maggior parte di questi quindi aumentano la quantità di questi neurotrasmettitori colmandone la carenza tipica della depressione. Alcuni di questi possono essere utilizzati nel trattamento della depressione associata ad alcolismo, soprattutto quelli che aumentano i livelli di serotonina perché sono ben tollerati e possono ridurre il desiderio di bere.

Cristiano Monti

 

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