SOS salute mentale: conosciamo gli effetti positivi e negativi degli psicofarmaci

Gli psicofarmaci posso aiutare moltissimo nel trattamento dei disturbi, ma bisogna fare grande attenzione.

Oggi si sente parlare sempre di più di psicofarmaci. Sui social, nei film è comune nominare xanax, gocce per l’ansia in modo a volte anche molto superficiale. Visti come il santo graal dello stare bene, spesso se ne parla senza le conoscenze adeguate. Vediamo allora le caratteristiche dei più conosciuti: ansiolitici, antidepressivi e antipsicotici.

Ansiolitici

Gli ansiolitici sono i farmaci che hanno la funzione di combattere l’ansia. I più utilizzati sono le benzodiazepine, da cui deriva lo xanax e gli antidepressivi. Numerosi sono gli effetti collaterali delle benzodiazepine e questa è la ragione per cui le persone fanno uso maggiormente degli antidepressivi, che approfondiremo dopo. Possono provocare significativi effetti collaterali di tipo cognitivo e motorio, come eccessiva sonnolenza, problemi di memoria ed hanno un notevole effetto sulla vita quotidiana. Ad esempio, il loro utilizzo è correlato ad un aumento significativo di incidenti d’auto.

In ogni caso nemmeno gli antidepressivi  la scampano: anche loro possono causare vari effetti negativi e, per questo motivo, le persone che ne fanno uso li abbandonano. Ciò solitamente causa una recidiva e il ritorno dei sintomi. Per questo motivo è sempre meglio accompagnare l’assunzione con terapie psicologiche, che hanno migliori risultati e, soprattutto, vanno al fulcro del problema che causa i sintomi d’ansia.

Antidepressivi

Gli antidepressivi vengono utilizzati principalmente per il trattamento dei disturbi dell’umore. Si suddividono in tre classi principali: gli inibitori delle monoamminoossidasi, gli antidepressivi triciclici e gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Diversi studi hanno dimostrato che portano un miglioramento tra il 50 e il 70 % a coloro i quali concludono la terapia. Sembra, però, che nei casi di depressione lieve non apportino alcun beneficio e c’è il rischio che i dati positivi sulla loro efficacia siano sovrastimati a causa dei test clinici condotti dalle case farmaceutiche.

Anche gli antidepressivi hanno molti effetti collaterali, come insonnia, vertigini, mal di testa, disfunzione erettile e disturbi gastrointestinali. Per questo motivo il 40% delle persone ne interrompe l’assunzione entro il primo mese dall’inizio dell’utilizzo. Gli inibitori delle monoamminoossidasi sono quelli meno utilizzati perché se assunti insieme a certi cibi e bevande possono avere conseguenze tanto gravi da mettere in pericolo la vita stessa. Anche qui il miglior trattamento nei casi più gravi è affiancare all’utilizzo dei farmaci una terapia piscologica adeguata, che rappresenta ancora l’aiuto migliore per la persona.

Antipsicotici

I farmaci antipsicotici vengono utilizzati per il trattamento della schizofrenia. Vengono definiti anche neurolettici in quanto causano effetti collaterali simili alle malattie neurologiche. Si dividono in due categorie: antipsicotici di prima e di seconda generazione. I primi sono efficaci nel ridurre i sintomi del disturbo, ma causano effetti collaterali molto spiacevoli, come capogiri, vista sfocata, irrequietezza motoria e disfunzioni sessuali, tremori, rigidità muscolare e incapacità a rimanere fermi. A causa di tutto ciò non devono essere somministrati per un lungo periodo di tempo. I farmaci di seconda generazione hanno un principio di funzionamento diverso e producono minor effetti negativi, anche se i risultati di alcuni studi sono contradditori.

Tutti questi farmaci sono molto utili nel trattamento dei vari disturbi citati, ma è importante che la loro assunzione sia seguita da uno psichiatra. Prenderli di propria iniziativa e senza controllo è molto pericoloso, visti anche i numerosi effetti collaterali. In ogni caso bisogna ricordare una cosa: è fondamentale affiancare alla terapia un percorso psicologico. Mentre i farmaci vanno ad alleviare i sintomi, la terapia psicologica va al fulcro della difficoltà, aiutando il paziente e, soprattutto, non ha effetti collaterali!

 

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