
Cosa faresti se un giorno ti arrivasse una proposta in cui ti offrono un bel po’ di soldi per non usare il cellulare per un periodo di tempo? Sicuramente la prima cosa che, in questi casi, si pensa, è: “Per tutti quei soldi? Ovvio!”, ma è così semplice come sembra? Usare il cellulare quotidianamente è, ormai, un’abitudine alla quale si conferisce poca importanza. Tuttavia, rinunciare ad un’abitudine, specialmente una essenziale come quella dell’utilizzo di un telefono, è molto, ma molto più complicato. Immaginate di partire e di non potervi orientare con Google Maps ma con le buone vecchie cartine geografiche, o che vi si sia forata la ruota della macchina nel bel mezzo di una strada deserta e di dover camminare alla ricerca di una cabina telefonica o di un’anima pia che vi aiuti, o, più semplicemente, di non poter occupare il tempo sui mezzi di trasporto scorrendo la home di Facebook, Instagram, Twitter. Pensando a queste cose la proposta non sembra più un gioco da ragazzi, vero? Eppure, applicando della buona e sana volontà, unita a delle strategie cognitive, seppur applicate inconsciamente, per quanto dura possa essere, riuscirvi è possibile.
La sfida di Vitaminwater

Lo Scroll-Free For a Year, il contest lanciato dall’azienda americana Vitaminwater, un marchio di acque funzionali di proprietà della Coca Cola, sicuramente ha dei connotati senza precedenti: 100 mila dollari in palio per chi riuscirà, per un anno, a vivere senza usare lo smartphone e tablet. Esclusi dai divieti del regolamento vi sono computer, Google Home e Amazon Echo, a patto che non vengano usati a fini “social”. A determinare il vincitore sarà una giuria, osservando di volta in volta i post partecipanti e scegliendo quelli che brillano per originalità, humour, qualità delle fotografie e dei video e addirittura della grammatica. Sfortunatamente, il contest è riservato ai soli cittadini americani che, su Twitter o Instagram, dovranno scrivere, entro l’8 Gennaio, come intenderanno occupare l’anno senza smartphone insieme agli hashtag #NoPhoneforaYear e #contest. Successivamente, saranno forniti ai partecipanti dei telefoni old-school, quindi senza internet, e poi…via alla sfida! Naturalmente i partecipanti saranno monitorati nel corso del tempo dall’azienda stessa e, per coloro che decideranno di arrendersi dopo almeno sei mesi, vi sarà un premio di consolazione di 10 mila dollari. I partecipanti, alla fine del contest, saranno sottoposti alla macchina della verità (sebbene non sia considerata più uno strumento del tutto affidabile) e, sulla base dei dati raccolti, si determinerà il vincitore. Dunque, il controllo applicato risulta essere abbastanza serrato e richiede grande impegno da parte del partecipante. Tuttavia, come abbiamo messo in luce, si tratta pur sempre di un compito scomodo sotto diversi punti di vista. Come fare, allora, per riuscire a resistere alla tentazione? Il cervello applica diverse scorciatoie in questi casi, delle quali una particolarmente rinomata è quella della Dissonanza Cognitiva.
Giustificare i propri sforzi

Ogni volta che bisogna scegliere tra delle alternative si sperimenta uno stato di dissonanza. La Dissonanza Cognitiva è uno stato di tensione psicologica che l’individuo sperimenta quando si trova in possesso di due cognizioni opposte. La tensione diminuisce nel momento in cui si applica una scelta e si scarta la seconda opzione. Secondo Festinger, le scelte che compiamo tendono sempre all’armonia, dunque ad una coerenza nelle decisioni, negli atteggiamenti e nei comportamenti che sperimentiamo. Analizziamo la dissonanza nel caso specifico: il signor X, dipendente dai social network, decide di prendere parte al contest Scroll-Free come incentivo per “disintossicarsi” dalla tecnologia. Un giorno, senza niente da fare, è tentato dal prendere il telefono e navigare un po’ su internet. In fondo, chi se ne potrebbe accorgere? Il controllo lo hanno fatto appena il giorno prima… Nonostante ciò, scaccia dalla mente il pensiero e decide, per amore della sua decisione di cambiare stile di vita, di leggere un buon libro, sebbene sia assolutamente disabituato. In questo caso, il signor X ha compiuto una scelta secondo quanto stabilito dal contest al quale sta partecipando e secondo i suoi obiettivi. Questa scelta, però, rientra in quello che avrebbe voluto fare normalmente?

Coerenza cognitiva, giustificazione dello sforzo e obbedienza indotta
La coerenza cognitiva è un modello di cognizione sociale secondo cui le persone cercano di ridurre l’incoerenza tra le proprie cognizioni, trovandola spiacevole. Nell’esempio di prima, il signor X si sarebbe trovato a disagio nel cedere all’impulso di utilizzare lo smartphone, inficiando sia la sua partecipazione al contest che l’obiettivo che si era prefissato. Il signor X ha fatto esperienza della Giustificazione dello sforzo, una forma speciale di dissonanza secondo la quale ha compiuto un grande sforzo, rinunciare ad utilizzare lo smartphone, per un risultato modesto, ovvero leggere invece di smanettare col telefono. Infine, nel tentativo di cambiare stile di vita, il signor X ha compiuto una scelta contraria al normale atteggiamento che avrebbe adottato sperimentando così l’Obbedienza indotta. La pressione esercitata dall’obbligo morale di non utilizzare il telefono per non rinunciare al proprio obiettivo, unita al divieto dall’autorità che lo stesso signor X ha conferito alla giuria del contest, lo ha portato a comportarsi in modo contrario al suo normale atteggiamento.
Sebbene cambiare totalmente il proprio stile di vita sembri abbastanza semplice, in realtà lo è più a dirsi che a farsi. Rinunciare alle proprie abitudini è una sfida complessa, poiché queste sono percepite come dei normali bisogni che devono essere soddisfatti per non sperimentare un forte disagio. Pensate solo a quanto è difficile smettere di fumare! Tuttavia, tutte le nostre abitudini e le nostre dipendenze sono semplicemente degli stati mentali che, grazie all’impegno e ad una buona dose di volontà, possono essere aggirati e superati tranquillamente. Sarebbe interessante aprire un contest del genere anche in Italia, chissà quante persone sarebbero in grado di far fronte ad un impegno del genere!
Alice Tomaselli