Un’esposizione incauta al Sole causa conseguenze alla nostra pelle: le 3 patologie più frequenti

In ambito dermatologico esistono numerose patologie che scaturiscono da una impropria esposizione ai raggi solari.

I principali danni alla pelle causati dal Sole sono mediati dai raggi UVA e UVB che raggiungono differenti profondità nella pelle umana.

Con l’estate che si avvicina, è ancora più probabile rispetto alla restante parte dell’anno che una impropria esposizione ai raggi solari, soprattutto in alcune fasce della giornata, possa determinare delle alterazioni, sia transienti che permanenti, a carico dell’epidermide.

Eritema solare e ustioni

Si considerano scottature solari delle reazioni infiammatorie acute associate ad una esposizione eccessiva della pelle alla luce del sole o ad altre fonti di radiazioni ultraviolette come le lampade per la fototerapia o i lettini abbronzanti. Molte scottature restano superficiali o causano ustioni di primo grado sotto forma di eritema a partire da 3-4 ore dopo l’esposizione al sole. L’eritema raggiunge un picco clinico attorno alle 12-24 ore dopo l’esposizione prolungata e potrebbe durare anche per 4-7 giorni, concludendosi con una caratteristica desquamazione superficiale. Una esposizione più prolungata ancora ai raggi ultravioletti potrebbe causare ustioni di secondo grado con genesi di flitteni. Il sintomo principale è il dolore, associato ad altre manifestazioni aspecifiche quali febbre, malessere, nausea e vomito. Solitamente sono predisposti a questo tipo di lesioni i pazienti che assumono molto alcol oppure che fanno uso di medicinali fotosensibilizzanti (es. daylight therapy con psoralene per il trattamento della psoriasi).

Classico eritema in pz. esposta senza protezione per molto tempo al Sole.

Carcinoma squamocellulare

Una esposizione cumulativa senza protezione ai raggi ultravioletti rappreenta la principale causa di carcinoma squamocellulare nei pazienti. Infatti, più lunga è la esposizione al sole nell’arco della vita, magiore è la probabilità di sviluppare una patologia tumorale del genere. Se si lavora spesso all’esterno oppure si spende molto tempo fuori per attività di piacere, il rischio potrebbe aumentare notevolmente. Da un punto di vista statistico è infatti oggi noto che circa il 90% dei tumori cutanei non melanomici sono causati dall’esposizione prolungata ai raggi UV provenienti dal sole. Anche i lettini abbronzanti, che emettono raggi UV, sono molto pericolosi e si stima che le persone che si sono abbronzate in ambienti chiusi con questi strumenti hanno un rischio aumentato del 63% di carcinoma squamocellulare rispetto a coloro che non ne hanno mai fatto uso.

Carcinoma squamocellulare cutaneo.

Melanoma

Il melanoma rappresenta ancora oggi il tipo più importante e pericoloso di tumore cutaneo, derivante dalla proliferazione incontrollata e dalla alterazione funzionale dei melanociti, che producono la melanina, ossia quel pigmento che conferisce un colore caratteristico alla pelle, molto evidente in seguito all’abbronzatura. Raramente, esso può localizzarsi in altre regioni come l’occhio, il naso e la gola. La causa esatta di questi melanomi non è chiara ma l’esposizione ai raggi ultravioletti o l’uso compulsivo di lettini abbronzanti potrebbe aumentare il rischio di insorgenza della patologia. Sembra che recentemente stia aumentando il rischio di sviluppo del melanoma nei pazienti al di sotto dei 40 anni. Solitamente, tra le misure più efficaci da adottare, vi è proprio limitare la esposizione prolungata alle radiazioni ultraviolette. Tra i sintomi iniziali di un melanoma troviamo delle alterazioni strutturali in nevi già presenti sulla superficie cutanea, ma anche lo sviluppo di nuovi aggregati cellulari pigmentati e dall’aspetto particolare sulla pelle. Una procedura molto comune che si può seguire anche a casa, per sospettare la presenza di un melanoma, è la regola ABCDE: A sta per asimmetria, B per bordi irregolari, C per colore variegato nella stessa regione nevica, D per dimensioni (non eccessivamente grandi, solitamente <5 mm) ed E per evoluzione della struttura cutanea. Dal momento che spesso i melanomi vengono diagnosticati precocemente grazie alla auto-analisi, è fondamentale che il paziente, con cadenza mensile, si ispezioni il corpo allo specchio, anche con l’aiuto di un familiare per verificare la presenza di eventuali lesioni particolari. Si ricorda inoltre l’importanza di un incontro a cadenza annuale con il dermatologo per lo studio di eventuali nevi sospetti che vanno analizzati nel dettaglio.

Criteri ABCDE per il sospetto diagnostico di melanoma, molto importante soprattutto nella auto-analisi svolta dal paziente in autonomia.

 

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