“The Crown”: ecco come una serie TV influenzi la percezione della Regina Elisabetta II

A pochi giorni dalla morte della regnante inglese, ragioniamo sulla serie che mette in mostra la sua vita.

Fonte: https://www.vanityfair.it/gallery/regina-elisabetta-foto-piu-significative-ultimo-anno

In occasione dell’apertura della camera ardente il 14 settembre, è il caso di dire due parole partendo dall’incredibile afflusso di persone a Londra degli ultimi giorni. Fenomeno la cui anima più interna si esplica nel boom della serie “The Crown”.

Ultimo saluto alla Regina

35 ore. Questa è la fila stimata che i sudditi dovranno fare per dare un ultimo saluto alla propria Regina. Il feretro è stato preparato per la camera ardente, fissata per il 14 settembre alle 17 ora locale, ma già nella notte precedente si sono iniziate a vedere le prime persone. 

Neanche l’incessante pioggia londinese è stata capace di fermare le decine di migliaia di sudditi che si sono raccolti intorno a Westminster. Intervistate dalla Bbc, alcuni di loro hanno fieramente affermato che:

“Non vedremo mai un’altra regina, il minimo che possiamo fare è stare in questa coda. Sotto la pioggia, il sole, staremo qui”

L’attaccamento alla corona è storia conosciuta, ma soprattutto negli ultimi 70 anni si è andato a creare un legame emotivo profondo, collettivo. 

Il picco di “The Crown”

Un legame che è andato oltre i confini nazionali britannici, Elisabetta II è stata un simbolo globalmente riconosciuto. Talmente rappresentativa che la sua vita è stata rappresentata nella serie cult “The Crown”, la quale ricostruisce i punti salienti del suo regno facendoci entrare virtualmente nella Royal Family

Negli ultimi giorni vi sarà sicuramente capitato di vederla tornare nella Top 10 di Netflix. Infatti dalla scomparsa della Regina, la serie ha avuto un’impennata dell’800% nel solo Regno Unito, e facendo una media a livello globale, le visualizzazioni si sono più che quadruplicate. 

La notizia del decesso di Elisabetta II ha fatto convergere totalmente l’attenzione verso un unico punto. Che sia su una piattaforma streaming oppure di fronte alla camera ardente a Westminster, l’ultimo saluto ci permette di ragionare sulla percezione che si ha avuto della Regina, spesso influenzato da fattori esterni alla Corona.

Storia e Memoria in TV

La memoria storica non è unidirezionale, è complessa, manipolabile, frutto delle influenze culturali di una determinata epoca e di un preciso luogo. L’importanza della televisione, del cinema e delle piattaforme streaming, ha in questo contesto un ruolo di primo piano. Gli spettatori non guardano passivamente un prodotto multimediale, anzi, memorizzano ciò che vedono, cogliendo quelle parti che possano andare a inserirsi al proprio castello di idee.

In occasioni come queste, le diverse architetture di pensiero escono fuori, mettendo in mostra la complessità delle percezioni costruite intorno a un tema. Si tratta qui di una memoria certo collettiva, ma non necessariamente univoca. Possiamo vedere “The Crown” come un esempio di una storia raccontata, la cui conseguenza è quella di strutturare una memoria. 

“Piace al pubblico e soprattutto piace alla Regina Elisabetta II” 

Così esordisce un articolo del Corriere della Sera (P. Caruso, 22 dicembre 2019), mettendo in mostra i travisamenti della serie per una ragione o per un altra. Rendere la narrazione più avvincente, facendo qualche piccola modifica alla realtà dei fatti o esagerare per marcare i caratteri dei personaggi, ha prodotto una visione alterata della Royal Family.

Fonte: https://www.amica.it/2019/11/18/the-crown-3-veri-e-finti-regina-elisabetta-e-altri-royals/

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