La ricerca mitica investe ogni zona del creato e coinvolge un pantheon immenso di divinità di ogni tipo. Queste divinità non sono però, lontane dall’uomo: con lui condividono passioni, amori, odi e vendette. Il viaggio intorno alla mitologia è articolato, ma offre spunti di discussione e riflessione continui che investono le culture di ogni tempo e luogo. “Superuovo Mythology” parte da Eos, l’Aurora, la dea che ogni mattina alzandosi fa venire il giorno e alla cui storia, secondo la mitologia, sono legati gli eventi che ogni mattina accadono senza un’ apparente motivo.

Eos e Titone: il canto delle cicale.
Di Eos, la dea dalla veste color zaffiro e le dita rosee, la tradizione ha conservato soprattutto la passionalità che la portò a numerose storie d’amore con gli esseri umani. Cantata anche da Foscolo in un passo delle Ultime Lettere di Jacopo Ortis, la sua divina bellezza fece innamorare Titone, umano di stirpe regale troiana che fu tanto caro a Eos da portare la dea a chiedere a Zeus per lui l’immortalità. Questa richiesta però non comprendeva l’ eterna giovinezza, e Titone cominciò lentamente a sfiorire e invecchiare sempre di più. La sofferenza di Titone e l’amore che li legava portò Eos a trasformarlo in una cicala, che da quel momento, ogni mattina canta per la sua dea salutandola nel momento in cui esce ad annunciare il nuovo giorno.

Eos e Memnone: il cinguettio e la rugiada.
Dalla Storia d’amore con Titone nacque Memnone, che combattè la battaglia di Troia. Durante la guerra si trovò infatti a fronteggiare Achille, l’eroe più forte dell’ armata Achea. Zeus, dato che si stavano fronteggiando i figli di due dee, dovette pesare il loro destino su una bilancia d’oro, per non rendere scontenta nessuna della due. Il verdetto fu fatale per Memnone che perse la vita nella battaglia. La sua morte fu straziante per le compagne, le Memnonidi, che impietosirono gli dei a tal punto che vennero trasformate negli uccelli che ogni mattina piangono la morte del loro amato cinguettando. La sua morte fu straziante anche per Eos: da quel giorno infatti la bellissima dea non smette mai di piangere per il figlio caduto, e ogni mattina quando si alza per annunciare il giorno le sue sottili lacrime divine, formano la rugiada del mattino.

Eos e Astreo: le stelle e gli zefiri.
Tra gli amanti di Eos fu Astreo, l’antico padre delle stelle, figlio dei titani. La storia d’amore tra l’alba e le stelle sembra una costruzione sublime: all’arrivo dell’una scappano via le altre. Questo amore con Astreo diede vita a Zefiro, Boreo e Noto, i freschi venti che la mattina si alzano insieme alla loro madre. Data la forte tradizione marinara greca, questi venti sono protagonisti di numerosi miti, e sono stati numerose volte alleati o nemici di dei e uomini, ma questa è un’ altra storia.
Jacopo Sammassimo