I produttori musicali Charlie Charles e Dardust hanno regalato alla musica italiana quella che probabilmente sarà la nuova hit dell’estate 2019, questa è la canzone “Calipso” interpretata dal trapper Sfera, il rapper Fabri Fibra e il vincitore di Sanremo 2019 Mahmood. La canzone parla delle strade sbagliate quelle che vengono percorse soprattutto dai più giovani che vivono nelle vie più malfamate delle città italiane, persi e dimenticati dalla società. La tendenza a perdere la strada giusta infatti è il dramma del giovane ragazzo italiano, che senza prospettive lavorative e spesso per colpa delle condizioni economiche pessime della famiglia, cerca la fortuna nell’illegalità, quando per riscattare se stessi si cade nel tunnel della malavita. Il titolo della canzone non è casuale, infatti Calipso è una dea greca molto famosa nella mitologia, proprio per la tendenza dei marinai a “perdersi” sulla sua isola.
Calipso, la dea per cui sbagli strada.
Nella mitolgia Calipso è una Oceanina, Ninfa del mare, ovvero una Dea dell’Oceano, il cui nome deriva proprio dal verbo greco “kalýptein” ovvero nascondere. La dea viveva sull’isola di Ogigia dove fu confinata dagli dei dopo essersi schierata dalla parte di suo padre nella Titanomachia, la lotta di Zeus e dei suoi fratelli contro i Titani. Qui sull’isola Calipso fu condannata a un pena terribile: le Moire, le dee del destino ineluttabile, facevano perdere sulla sua isola moltissimi marinai, di cui Calipso si sarebbe innamorata, e poi li facevano tornare sulla strada di casa, spezzando il cuore della dea. Questo è lo stesso destino di Ulisse, l’eroe dell’Odissea, che dopo essere scappato dal vortice della sirena Cariddi, approdò sull’isola di Calipso, e lei si innamorò di lui. L’ Odissea racconta che lei lo amò e si prese cura di lui, pregando gli dei di farlo restare per sempre con lei sulla sua isola. Calipso arrivò ad offrire a Ulisse l’immortalità in cambio del suo amore, ma la nostalgia di casa dell’eroe lo fece riprendere il mare, seppur dopo 7 anni di permanenza sull’isola della dea.
Sfera e Mahmood, ritrovarsi anche dopo essersi persi.
Nella canzone di Sfera, Mahmood e Fibra il nome della dea viene pronunciato spesso nel ritornello. Il senso della canzone sta nella vicenda mitologica dell’Oceanina, che rappresenta per gli artisti tutte le volte in cui perdiamo la via di casa. Purtroppo questo è molto semplice, soprattutto in adolescenza, e quando si vive in condizioni economiche e sociali disastrose che portano a cadere nella criminalità. Mahmood nel ritornello canta a tutti questi ragazzi che “Corrono nei vicoli, e sentono sirene negli angoli” che oltre alle sirene delle forze dell’ordine potrebbero rappresentare le figure mitologiche ammaliatrici che ci tentano con li loro canto, e ci fanno morire in mare. Tutta la vicenda di Calipso ha però un lieto epilogo, Ulisse stesso riesce a tornare alla sua Itaca dopo aver perso la strada, e questo dovrebbe poter essere l’epilogo per tutti quei “ragazzi dei vicoli” di cui canta Mahmood, che possano finalmente ritrovare la pace e la strada di casa. Infatti perdersi non conta mai, conta solo potersi ritrovare.
Jacopo Sammassimo