Negli ultimi giorni diverse polemiche sono state fatte nei confronti del direttore del Museo Egizio di Torino, ma perché?
La destra ha letteralmente invocato la sospensione del direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco. Le questioni, non sono di certo sorte dal nulla, dato che vi è un colorito dibattito tra Greco e la destra che, oramai, perdura da anni. Ecco cosa è successo.
Le polemiche contro Greco
Tutto nasce da un’intervista a Maurizio Marrone, assessore regionale al Welfare del Piemonte. Pur non occupandosi di Cultura, Marrone sta organizzando due nuovi festival in Piemonte e, nella suddetta intervista, gli è stato chiesto se per caso avesse intenzione di riconfermare la posizione di Greco. La risposta lascia pochi dubbi: «No. Ha doti manageriali non comuni, ma ritengo esistano figure potenzialmente più qualificate, che sono state penalizzate non dico per la direzione, ma addirittura per un posto nel Cda del Museo». Sottolineiamo che Marrone fa parte di Fratelli d’Italia, partito della Meloni e fa parte della giunta di centrodestra guidata da Alberto Cirio di Forza Italia e ciò ha dato alito a non pochi dibattuti.
Da dove derivano le considerazioni di Marrone?
Probabilmente, l’assessore si riferiva a un episodio di qualche anno fa, circa cinque. Tra il 2017 e il 2018, Christian Greco aveva ideato una nuova iniziativa molto accogliente: “Fortunato chi parla Arabo” il nome del progetto che consisteva in uno sconto nel biglietto per coloro i quali parlavano arabo. La destra non vide molto bene la cosa, tanto da accusare Greco di screditare noi italiani, facendo una specie di razzismo nei nostri confronti, ma al contrario. La questione continuò, finché un giorno degli esponenti di destra non decisero di piazzarsi di fronte al Museo, decantando una “no islamizzazione”. Segue anche un confronto tra la Meloni e Greco il quale risponde all’attuale Presidente del Consiglio in maniera pacata e spiegandole l’iniziativa. Le obiezioni vertevano su una discriminazione di base religiosa, sfumatura che non presente nelle intenzioni di Greco che ha giustamente fatto notare alla Meloni che parlare arabo non significa, di forza, essere musulmano.
Spoils System: l’allineamento tra governo e figure della pubblica amministrazione
Negli Stati Uniti d’America, intorno alla seconda metà del XVIII sec. una nuova pratica prende forma: lo spoils system. Il concetto dietro al “sistema del bottino” è, invero, molto semplice: a ogni cambio di governo, come per un allineamento di idee e ideologie, cambiano anche le figure più importanti e di spicco della pubblica amministrazione, in modo tale da non rischiare cambi di virata o dibattiti. Questo è ciò che sembra accadere tra la destra e Greco. Non essendoci una condivisione di prospettive il modo più veloce è per risolvere la diatriba è quello di tranciare gli elementi scomodi, finendo dunque per chiedere e richiedere più volte la revoca del posto. Il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, ha detto: «Faremo di tutto per cacciarlo e chiediamo al ministro della Cultura Sangiuliano di cacciarlo se non si dimette lui». Ad oggi, così come ieri, in molti sostengono Greco non solo per i meriti ottenuti durante gli anni, ma anche per l’iniziativa proposta; tra questi anche Vittorio Sgarbi: « [l’iniziativa] non aveva alcun significato ideologico, voleva solo incrementare i visitatori». Alle mille polemiche, Greco, con pacatezza, risponde così:
Non faccio politica, mi dedico all’antico e non alla contemporaneità. Sono un egittologo e lo rimarrò anche se dovessi andare a servire cappuccini in un bar di Porta Nuova.