“Saranno tutte ore serene, se voi saprete usarle bene!” Buon anno con Gianni Rodari

Tre filastrocche di Gianni Rodari per iniziare al meglio il nuovo anno. 

2020 – Felice anno nuovo!

Un altro anno volge al termine e un nuovo decennio sta per cominciare. Mentre si pensa ai preparativi dei festeggiamenti è difficile non imbattersi nei molteplici ricordi che ci hanno regalato questi dodici mesi.

Bilancio di un decennio passato, previsioni per quello futuro

Tutti gli anni sono stupidi. È una volta passati, che diventano interessanti” – affermava Cesare Pavese. Spesso lasciamo che i giorni ci passino davanti e affidiamo i sogni e i progetti a un domani immaginario. In questo modo diamo forma a un futuro fantastico e ci concentriamo poco sul presente, che potrebbe invece essere il tempo in cui agire e dare forma ai nostri desideri. Le giornate sono tutte uguali, siamo noi ad affrontarle e a viverle in diverse maniere. Perchè aspettare la fine di un anno o di un decennio per fare un bilancio del tempo trascorso? Perchè aspettare l’inizio di un nuovo anno per realizzare dei progetti? La soluzione migliore sarebbe godere a pieno di ogni momento e sfruttare al meglio ogni possibilità di portare a compimento un obiettivo.

Anche quest’anno sarà come gli uomini lo faranno

Ogni anno è uguale agli altri, è negli uomini la facoltà di arricchirlo di esperienze. Questo è il messaggio di Gianni Rodari nel componimento “L’anno nuovo”:

Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?

Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.

Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.”

Gianni Rodari, che è vissuto tra il 1920 e il 1980 ed è oggi ritenuto tra i principali autori di letteratura infantile, ha scritto anche altre due poesie sul tema del nuovo anno. “O anno nuovo” contiene lo stesso messaggio:

O anno nuovo, che vieni a cambiare
il calendario sulla parete,
ci porti sorprese dolci o amare?
Vecchie pene o novità liete?

Dodici mesi vi ho portati,
nuovi di fabbrica, ancora imballati;
trecento e passa giorni ho qui,
per ogni domenica il suo lunedì;

controllate, per favore:
ogni giorno ha ventiquattr’ore.
Saranno tutte ore serene
se voi saprete usarle bene.

Vi porto la neve: sarà un bel gioco
se ognuno avrà la sua parte di fuoco.
Saranno una festa le quattro stagioni
se ognuno avrà la sua parte di doni.

L’unica cosa certa dell’anno che verrà è il trascorrere dei giorni, delle settimane, dei mesi, e delle stagioni. Le ore poi sono tutte le stesse: usarle bene e renderle liete è compito degli uomini. Essere allegri è dunque il migliore augurio che ci si possa fare, e l’unica richiesta dello scrittore in “Filastrocca di Capodanno“:

Filastrocca di Capodanno,
fammi gli auguri per tutto l’anno.
Voglio un gennaio col sole d’aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile,
voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera,
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso sempre fresco,
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo dammi niente,
dammi una faccia allegra solamente.

Più propositi, ogni giorno dell’anno

Se ogni anno è uguale all’altro, ogni giorno sarà una buona occasione per portare a compimento i buoni propositi. Non aspettiamo il lunedì, nè l’inizio dell’anno, nè la fine del decennio. Con le piacevoli e allegre filastrocche di Gianni Rodari, è possibile riflettere su come siamo noi a cambiare i nostri giorni. Saranno tutte ore serene, se noi sapremo usarle bene.

 

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