La nuova serie TV Netflix Le terrificanti avventure di Sabrina racconta la stria della giovane Sabrina Spellman, metà strega e metà umana e il suo barcamenarsi tra queste due dimensioni. La stregoneria è qui rappresentata come l’adesione alla chiesa di Satana con l’iniziazione del Battesimo oscuro al compimento del sedicesimo anno di età. Ciò ha smosso non poche critiche a causa dell’inesattezza storica sul mondo delle streghe e della denuncia di Lucien Graves, portavoce del vero tempo satanico, per impropriazione culturale. L’immagine della strega è da tempo legata a preconcetti, topos e stereotipi e Netflix può costituire uno spunto di riflessione a riguardo.
Le Terrificanti avventure di Sabrina è l’adattamento sul piccolo schermo dell’omonimo fumetto della Archie Comics da cui era stata messsa in scena la serie TV del 1996 Sabrina, vita da strega. La reinterpretazione più recente è avvenuta in chiave dark, a tratti splatter, tanto da associare il mondo stregato della giovane Sabrina e delle zie alla Chiesa della notte, legata alla venerazione di Satana.
Mondo delle streghe e satanismo: l’accusa di Lucien Graves.
Lucien Graves, portavoce del vero tempio satanico, ha accusato Netflix, iniziando una causa da 50 milioni di dollari, per appropriazione culturale indebita e per la creazione di false immagini e stereotipi legati al mondo del culto di Satana. Tra gli oggetti della controversia troviamo la statua simbolo del tempio che è stata inserita nella serie TV nel contesto dell’accademia di magia frequentata da Sabrina e da altri giovani.
La statua rappresenta Bafometto, idolo pagano e demone esoterico. Il suo valore simbolico originario è molto discusso: alcuni ritengono addirittura che una statuetta di questo tipo fosse oggetto di venerazione dei Templari, una volts entrati nell’ordine. La sua figura può essere ricondotta a diverse dività antiche come ad esempio il dio greco Pan. La figura racchiude in se diversi significati alchemici ed esoterici che rimandano da un lato alla tradizione classica e dall’altro alla cultura araba. La figura è stata poi strumentalizzata e snaturata rispetto als ignificato originale, fino a diventare uno dei più noti simboli del satanismo.
Inesattezza storica: le streghe di Salem.
La serie TV pecca molto spesso di veridicità storica, ovviamente non la si ouò condannare per questo visto che è legata al mondo fantasy macabro piuttosto che a ugello del documentario storico da cui si esige un’esatta e perfetta ricostruzione. Nonostante ciò è doveroso fare alcune precisazioni, legate soprattutto alla storia delle streghe di Salem, spesso citate da Sabrina e dalle zie, le cui vite si son trasformate in leggenda, investite da un’aura mitica che spesso nasconde la realtà dei fatti.
Salem è un villaggio nel Massachusetts, colonizzato nel 1662 da un gruppo di europei calvinisti, avversa alle minoranza del paese. La nascita dei processi alle streghe trova nell’intollerenza religiosa le sue radici. La cittadina era batata da puritani, furono proibite danze e musica, tranne gli inni sacri. In questo contesto è quasi scontato che una donna che indossa abiti più succinti e dai colori cangianti è malvista dal resto della comunità e bandita da essa. Nel 1642 in Inghilterra viene ufficialmente riconosciuto il reato di stregoneria.
Salem ed i mesi di isteria: i processi alle streghe
Nel 1692 a Salem si diffuse notizia di un primo caso di stregoneria. La figlia del reverendo Parris, Betty Parris e sua cugina Abigail Williams riportano i sintomi di una possessione demoniaca. Nel primo processo alle streghe di Salem, le donne accusate di stregoneria furono:Sarah Good, Sarah Osborne e Tituba. Sarah Good e Sarah Osborne erano rispettivamente una senzatetto e una donna che da più di un anno non metteva piede in chiesa. Tituba era una schiava di colore che viveva in casa Parris, a cui la leggenda attribuisce decine di origini differenti.
Nei cosiddetti mesi d’isteria di Salem costituiva elemento probante nella formulazione di accuse di stregoneria l’evidenza spettrale: le donne accusate dovevano effettuare la loro arringa in tribunale alla presenza delle vittime. Se nell’udire la voce delle presunte streghe le ragazze avvertivano malesseri, capogiri, stati confusionali o manifestavano crisi isteriche, svenivano o si contorcevano, la prova spettrale era stata superata ed era dimostrato che l’accusata fosse una strega. Durante le deposizioni delle imputate molte ragazze svennero o furono vittime di violente crisi isteriche che convinsero i magistrati dell’epoca della presenza del maligno in aula.Questo metodo di giudizio fu aspramente criticato poichè metteva addosso ai testimoni responsabilità ancora maggiori. Non soltanto esse erano libere di puntare il dito contro chiunque, ma tramite l’evidenza spettrale potevano influenzare la sentenza dei giudici.
I motivi della persecuzione delle streghe.
A distanza di decenni ci sono ancora molti dubbi e perplesistà riguardo all’isteria collettiva legata al periodo di persecuzione delle streghe. Le motiviazioni di ciò si trovano nelle profondità recondite dell’animo umano e sono state formulate diverse ipotesi a riguardo:
- La reale esistenza di un mondano fatto di ombre e magia.
- Abigail Williams, una delle principali accusatrici di Salem, sembra aver condannato le streghe per salvare se stessa e le amiche dalla pena capitale in quanto erano solite praticare festini osceni nel bosco, dedicati a Sabba. Ciò porta ad inserirla a sua volta nel gruppo di streghe che lei stessa ha accusato.
- Faide tra famiglie legate alla divisione di Salem in Salem villaggio e Salem città, in perenne lotta tra loro.
- LSD: negli anni 70 gli effetti riportati dalle giovani possedute vengono no riconosciuti come quelli causati dall’LSD, derivato dall’ergot, il più potente allucinogeno esistente e presente in un fungo parassita, i cui sintomi di intossicazione sono: allucinazioni, attacchi epilettici, convulsioni, aggressività ed isteria.
Il rifiuto dell’alterità dento di sè: Derrida e la paura del diverso.
La causa dell’avversione contro le streghe può essere trovata in alternativa nel tema del rifiuto dell’alterità dentro di sé, citato da Cohen nel libro Con il diavolo in corpo e che riprende dal filosofo J. Derrida. La paura per le streghe, infatti, sostiene l’autrice, non è altri che la trasposizione dell’angoscia che si prova di fronte ai nostri istinti più bassi e nascosti. Tale timore diviene vera e propria ossessione e viene costantemente trasferito contro altri soggetti, attraverso un meccanismo di transfert negativo. Le società, infatti, hanno bisogno di costruirsi delle alterità radicali, di denunciarle e sterminarle, al fine di purificarsi e di negare il proprio “diavolo in corpo”. Tale affermazione vale per l’età moderna come anche per la storia contemporanea. Spesso infatti la persecuzione degli outsider svolge una funzione catartica, permettendo all’individuo di disconoscere le passioni più torbide che covano nel suo animo umano, proiettandole in un soggetto altro, appartenente ad un gruppo sociale marginale, privo di difesa giuridica.
E cosa c’è di più attuale del tema della paura dello straniero, dell’altro, del diverso, di chi appartiene ad un mondo lontano per origini etniche o per scelte religiose? Molteplici somiglianze tra le passato e presente si evidenziano anche nel tentativo di controllo da parte dell’establishment religioso sulla famiglia, la procreazione o la sessualità, che ancora oggi si riafferma con grande determinazione, utilizzando moniti e minacce che sembrano, per molti versi, ricordare gli ammonimenti gridati dai predicatori itineranti nel corso delle loro pubbliche arringhe alle folle, in età rinascimentale.
Il termine “caccia alle streghe“, infatti, è divenuto un topos per spiegare ogni tipo di persecuzione nei confronti di chi assume un comportamento deviante rispetto a norme condivise o imposte dal potere istituzionalizzato.