La ricerca sembra aver scoperto in alcune piante una nuova strada per la produzione di energia pulita. Uno studio italiano ha mostrato come le foglie siano in grado di produrre elettricità. Sfruttando questa capacità di alcuni vegetali, in futuro esisteranno delle foreste in grado di sopperire al fabbisogno energetico mondiale?
Un progetto tutto italiano ha portato alla realizzazione di piante-robot in grado di produrre elettricità. Tramite una pressione esercitata sulle foglie, ognuna di queste sarebbe in grado di produrre abbastanza energia da alimentare circa 100 lampadine al led contemporaneamente. La scoperta è stata riportata sulla rivista Advanced Functional Materials dal gruppo di ricerca del Centro di Micro-Bio Robotica (Cmbr) dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) a Pontedera (Pisa), coordinato da Barbara Mazzolai (ideatrice delle prime piante-robot) e Fabian Meder.
Elettrizzazione delle foglie
La Mazzolai e Meder si sono accorti per caso che picchiettando sulle foglie di alcune piante, in modo particolare l’Oleandro Nerum, si produce energia elettrica. Le foglie accumulano cariche elettriche sulla loro superficie, che poi vengono trasportate al resto della pianta tramite il tessuto vegetale interno. Per recuperare l’elettricità si collega poi lo stelo ad una specie di presa di corrente. Il meccanismo di trasporto è ancora sconosciuto, ma la produzione di cariche avviene tramite un processo definito “elettrizzazione per contatto” e trasforma energia meccanica in energia elettrica.
Alcune foglie hanno una struttura tale da permettere a queste di convertire l’energia meccanica applicata sulla loro superficie in energia elettrica. Questo è un processo simile a quando, nella vita quotidiana, si prende la scossa strofinando un palloncino o della lana. Lo strofinamento o il contatto con degli oggetti carichi fa sì che degli elettroni si spostino da un corpo ad un altro con una conseguente elettrizzazione.
Piante-robot in grado di produrre energia elettrica
I ricercatori hanno così creato le prime piante ibride in grado di generare elettricità. Queste sfruttano delle foglie in plastica che, mosse da fenomeni atmosferici come il vento, entrano in contatto con le foglie naturali della pianta. Ed è proprio questo contatto tra i due tipi di foglie che permetterà la produzione di energia. La quantità di questa ottenuta sarà dipendente dal contatto tra le due foglie. Maggiore sarà quindi il contatto tra le foglie, maggiore sarà l’elettricità prodotta.
Le possibili applicazioni future
Si prospetta che in futuro queste piante-robot trasformeranno le foreste in centrali in grado di produrre energia pulita accessibile a tutti. La Mazzolai inoltre annuncia: “Per il futuro abbiamo in programma la creazione di robot ispirati alle piante rampicanti che crescono come l’edera. Le foglie artificiali potrebbero essere un metodo nuovo e pulito per alimentare questi sistemi”. Tale progetto coinvolgerà diversi partner europei e si basa su un’iniziativa passata commissionata sempre dall’UE, che ha portato alla costruzione della prima pianta-robot in grado di esplorare il terreno alla ricerca di nutrienti.
Michele Sciamanna