Piano S: il nuovo accordo sulle pubblicazioni scientifiche

Chiunque abbia avuto bisogno di consultare paper online si è trovato di fronte alla dura realtà. Dei numerosi titoli che saltano fuori da una rapida ricerca, in realtà solo pochi articoli scientifici sono disponibili senza costi aggiuntivi. Così nasce il nuovo piano che prende il nome di piano S.

La situazione attuale

Secondo quanto riportato da Nature, nel 2016 soltanto il 15,2% degli articoli online era completamente free, il 37,7% a pagamento, 45% pubblicazioni ibride e il 2,2% con accesso libero ritardato. Queste percentuali suggeriscono, quindi, che la consultazione della maggioranza degli articoli scientifici non è libera e gratuita. Marc Shiltz presidente di Science Europe e a capo dell’iniziativa del piano S, sostiene che il pagamento degli articoli scientifici non solo ostacoli l’iniziativa scientifica, ma impedisce anche di rivolgersi ad un pubblico più ampio ed esterno alla comunità scientifica.

Open access

Alla luce di questa scarsa disponibilità di materiale scientifico, diverse nazioni hanno aderito ad uno nuovo progetto. Questo è stato steso in un piano, definito piano S, all’interno della coalizione chiamata cOAlition S. L’obiettivo primario, condiviso dalle 11 nazioni tra cui l’Italia, è permettere che gli studi pubblicati possano essere consultabili senza limiti e senza costi da chiunque. Il termine base è quindi open access, a cui si riferiscono le lettere maiuscole del nome della coalizione. Le altre nazioni firmatarie sono: Austria, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Slovenia e Svezia.

Il piano S

Nel dettaglio il piano stabilisce che a partire dal 1° gennaio 2020 tutti i paper scientifici siano resi disponibili su piattaforme open access. Si aprono quindi le porte della cultura scientifica. Il piano si costituisce di diversi principi, uno dei quali fa riferimento alla non accettazione degli articoli ibridi. Questi costituiscono una categoria particolare perché sono pubblicati in parte free e in parte a pagamento. Il Piano S, quindi, implica che gli editori trovino nuove vie di pubblicazione free, e questo riguarda anche importanti testate di divulgazione scientifica come Nature o Science. I promotori del Piano S, non sembrano intimidirsi neanche dinanzi a nomi così importanti. Nel caso in cui non venissero rispettati i principi del Piano S, la conseguenza è la sanction non-complianceQuesta è una sanzione per i ricercatori che non rispettano i principi, a cui ad esempio possono essere tolti in parte i finanziamenti.

La scienza open access, questo è l’obiettivo del Piano S. fonte: www.google.it

Delfina Ruggero