Perché i genitori potrebbero essere cattivi istruttori di guida? La psicologia ci risponde

Spesso i genitori dimenticano che per insegnare a guidare devono spiegare tutti i passaggi e non dare per scontato nulla.

Non sempre i genitori capiscono che i futuri automobilisti non sono robot, per saper guidare dobbiamo apprendere il funzionamento dei comandi e abbiamo bisogno di qualcuno che ci insegni a capirli. Il tutto, all’inizio, non è automatico!

LA MEMORIA AL VOLANTE

Quando si compiono diciotto anni, una delle prime cose che si vuole fare è prendere la patente (ovviamente non è per tutti così). Iniziamo a voler avere più indipendenza dai nostri genitori. Per poterla ottenere però dobbiamo affidarci proprio a loro, oltre all’istruttore di guida, che devono farci da mentore. Il problema è che molto spesso i genitori si dimenticano che per poter insegnare a guidare devono anche spiegare come si fa. Ma perché molto spesso non riescono? La memoria ci viene in aiuto.  Ti starai chiedendo cosa c’entra la memoria. Innanzitutto diamone una definizione. La memoria è la capacità di codificare, immagazzinare e recuperare le informazioni. Facile no? Per poter arrivare al fulcro della questione però c’è bisogno di aggiungere altro. Esistono due tipi di memoria: memoria implicita e memoria esplicita. La memoria implicita è la codifica e recupero di informazioni che avvengono senza che ce ne rendiamo conto. Invece quella esplicita richiede uno sforzo consapevole per codificare e recuperare le informazioni.

E QUINDI?

Non ti preoccupare, manca poco per capire il perché. Della memoria esplicita fa parte la memoria dichiarativa, che concerne la conservazione delle conoscenze su fatti o eventi. Della memoria implicita invece fa parte quella procedurale che riguarda l’acquisizione, il mantenimento e l’uso delle abilità e delle procedure con cui fare le cose. Rullo di tamburi. Proprio quest’ultima ci darà la risposta! Per comprendere tutto in modo semplice e veloce facciamo un esempio. Hai presente quando da piccolo hai imparato ad andare sulla bicicletta? Dopo tanti tentativi ed errori sei riuscito a stare in equilibrio, a pedalare, a cambiare le marce e così via. Ora rifletti un momento, e rispondi sinceramente. Riusciresti a spiegare a qualcuno come hai fatto a restare in equilibrio (ad esempio)? Probabilmente hai trovato delle difficoltà. Questo è perché dopo aver appreso le singole azioni (memoria dichiarativa) per fare un’attività saremo in grado di svolgerle senza uno sforzo mentale consapevole e non saremo in grado di accedere in maniera consapevole alle singole unità. Quindi è complicato condividere la propria conoscenza procedurale con altre persone. Per questo, quando i genitori provano ad insegnarti a guidare, indipendentemente dalla loro abilità di guida, è possibile che non siano in grado di comunicare in modo efficace le loro conoscenze procedurali su come guidare bene.

LA PAURA DI GUIDARE

Gli istruttori di guida e i genitori sono molto importanti. Non solo devono insegnare a guidare, ma dovrebbero insegnare anche a gestire le emozioni come ad esempio paura, ansia e via discorrendo. La paura di guidare viene chiamata amaxofobia (amaxos, dal greco: carro). Una fobia a tutti gli effetti, che colpisce circa il 33% della popolazione. Sostanzialmente è il timore o il disagio che colpisce chi si mette al volante di qualsiasi veicolo. Può insorgere improvvisamente o gradualmente come stato di agitazione e angoscia crescente. L’ amaxofobia può scaturire: dalla sensazione claustrofobica di essere intrappolati nell’abitacolo, di viaggiare ad alta velocità, restare bloccati nel traffico, sbagliare strada, guidare con il buio, guidare con neve o pioggia. Oppure ancora può scaturire in seguito ad un evento traumatico come un incidente. Il risultato è provare inadeguatezza e frustrazione che ostacola la propria libertà individuale e l’indipendenza. Come capire chi è amaxofobico? Chi ne soffre avrà difficoltà a respirare, dolore o pressione toracica, sensazione di morire, sensazione di perdere il controllo, vertigini e molto altro. I rimedi? Andare da uno specialista. Ma nel frattempo per combattere l’ansia potresti: prenderti cura dell’autovettura che ti aiuterà a farti sentire a proprio agio, ascoltare la musica e fare esercizi di respirazione per rilassarti.

 

 

 

 

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