L’escalation dell’Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2021 ci spingono a riflettere sull’origine di questa manifestazione e sulla sua evoluzione.
Le olimpiadi sono l’evento sportivo più atteso per la maggior parte degli atleti perché comprendono un gran numero di discipline. Lo sport è un momento di aggregazione e tregua dai fatti del mondo. Già nell’antica Grecia avevano il potere di far fermare le guerre. In questi anni stiamo fronteggiando un virus subdolo ma neanche questa circostanza ha potuto fermare per più di un anno i giochi.
IL LIBRO XXIII DELL’ILIADE
La prima menzione dei giochi sportivi nella letteratura greca risale a Omero che descrive nel XXIIIesimo libro dell’Iliade i giochi funebri organizzati da Achille per onorare la memoria di Patroclo, ucciso durante la guerra di Troia. Non deve stupire che fossero giochi funebri perché la parola stessa, rimanda a qualcosa di religioso, infatti, spesso questi eventi venivano organizzati in onore di Zeus, re degli dèi dell’Olimpo. Le discipline sportive per cui si sfidavano non erano di certo tutte quelle di oggi ma l’atletica è rimasta pressoché invariata. Proprio come nelle olimpiadi moderne gli atleti vincitori ricevevano dei premi che non prevedevano medaglie o soldi ma beni diversi. Ecco un passo che illustra i premi in palio:
“Faceva portare fuori dalle navi i premi: erano lebeti e tripodi, cavalli, muli e buoi dalla testa possente, e donne dalle belle cinture e grigio ferro.”
LE TREGUE MANCATE
Le olimpiadi oggi rappresentano la più grande manifestazione sportiva a livello mondiale. I giochi moderni sono stati proposti dal barone francese Pierre de Coubertin alla fine del XIX secolo. Le prime Olimpiadi dell’era moderna si svolsero ad Atene nel 1869, in memoria degli antichi giochi greci. A parte il nome l’unico punto di contatto con gli antichi giochi è il fatto che si svolgono ogni quattro anni. Nell’antica Grecia vigeva un patto chiamato “tregua olimpica” che permetteva di interrompere le guerre in corso per poter disputare i giochi. Questa tradizione purtroppo non si è mantenuta in epoca moderna dato che la manifestazione fu interrotta sia durante la Prima Guerra Mondiale che durante la Seconda. Nelle ultime olimpiadi di Tokyo 2020/2021 si contano ben 37 discipline. Oltre ai tradizionali sport quest’anno si sono aggiunti arrampicata sportiva, surfing e skateboarding.
LUCI E OMBRE DELLO SPIRITO AGONISTA
Lo sport si presenta ambivalente può essere uno spettacolo che unisce i popoli e che ci regala momenti di vera solidarietà. Può spingere le persone a dare il meglio di sé ma in alcuni casi la rivalità e la competizione prevalgono ed una manifestazione nata per unire i popoli e per un sano confronto finisce per dividerli. Anche nell’antichità l’agonismo poteva diventare un elemento di discordia tanto da arrivare alle minacce di morte. Oggi questo evento è molto più democratico dato che perlomeno sulla carta non c’è alcun tipo di discriminazione razziale, di genere o di abilità con l’istituzione delle paraolimpiadi, ma alcuni momenti di frustrazione possono portare ad atteggiamenti poco sportivi. Quest’anno il motto delle Olimpiadi è stato aggiornato in “Citius, Altius, Fortius – Communiter”. L’aggiunta di quell’ultima parola è la chiave di lettura corretta dei giochi, “Più veloce, più alto, più forte – insieme”. Lo sport serve a costruire delle comunità forti e solidali tra loro che sanno gioire delle vittorie altrui e non arrendersi di fronte ad una sconfitta. D’altronde i 5 cerchi richiamano i 5 continenti, simbolo che lega tutti senza distinzione sotto il grande nome di Umanità.