Nel mondo dei mass media spesso si parla della droga e di tutto ciò che la riguarda, ad esempio spaccio, consumo eccessivo e dipendenza. È opinione diffusa che il consumo di sostanze stupefacenti sia una prerogativa dell’essere umano. La natura è pronta a smentirci ancora una volta: anche gli animali, infatti, si drogano. Essi ricavano le sostanze stupefacenti da ciò che li circonda, che siano piante o addirittura altri animali.

Alcuni esempi concreti
Il primo esempio che viene in mente è l’erba gatta, che ha un effetto afrodisiaco sui gatti. La pianta più utilizzata è Nepeta cataria, ma in altri Paesi si ricorre anche ad altre specie vegetali, come le radici della valeriana. I delfini invece vanno in gruppo a stuzzicare i pesci palla per fargli rilasciare delle tossine, in modo tale da aspirarle. Ci sono inoltre delle specie che ricorrono alla frutta fermentata, ad esempio le scimmie, i pipistrelli e i passeri. Così facendo questi animali si ubriacano, come se bevessero un bicchierino di troppo. La fermentazione della frutta infatti è alla base della creazione dei distillati. Anche gli elefanti non disdegnano l’alcol etilico, tanto da attaccare ogni tanto le distillerie vere e proprie. Addirittura nel 1985 in India un branco di elefanti bevve tutto il malto di una birreria e cominciò a correre per le strade, provocando diverse vittime.

Un caso molto curioso: il tasso del miele
L’animale che ha il rapporto più strano con le sostanze stupefacenti è il tasso del miele, detto anche mellivora. Questo animale infatti si nutre di serpenti velenosi, tra cui il cobra e il pericolosissimo mamba nero. Ciò è agevolato dalla resistenza al veleno della mellivora, sviluppata col tempo e dovuta in parte anche alla sua pelle, che è molto spessa. In questo modo il tasso del miele quando mangia un serpente velenoso non muore, ma dopo alcune convulsioni si addormenta per due ore. Ciò accade perché le tossine hanno un effetto narcotico sulla mellivora, che dopo questo lasso di tempo si risveglia e riprende la caccia. Si tratta di un comportamento che tuttora è oggetto di studio in ambito medico, poiché potrebbe avere delle implicazioni future, come la produzione di sieri e antidoti.

Dipendenza dagli stupefacenti: una prerogativa umana
Gli animali ricorrono a sostanze stupefacenti, ma non sviluppano dipendenza nei loro confronti. Questo accade perché in natura le sostanze non vengono rese disponibili di continuo, quindi è più difficile dipendere da esse. Per quanto riguarda l’uomo, invece, il mercato della droga è molto corposo ed è relativamente facile reperirla, soprattutto nelle città medio-grandi. L’uomo inoltre dispone di una gamma di droghe molto alta, da quelle leggere alle più pesanti. In certe zone, come Messico e Colombia, il narcotraffico porta addirittura a delle vere e proprie guerre: basti pensare a Pablo Escobar, uno dei più influenti narcotrafficanti di sempre. Si tratta di un problema enorme per le istituzioni, poiché si riflette su tutte le attività umane, dalla sicurezza all’economia. Pericoli di questo tipo non vanno minimizzati o trascurati, per quanto la strada per risolverli sia ancora molto tortuosa.
Matteo Trombi