Madeleine McCann: ripercorriamo il caso della sua scomparsa a 16 anni di distanza

Sono passati ormai sedici anni dalla scomparsa della piccola Madeleine McCann, ma di lei ancora non c’è traccia. Ripercorriamone la storia e vediamo gli errori criminologici.

Occhioni verdi che scrutano l’obiettivo, una frangetta bionda e una bocca semiaperta dalla curiosità. Con questa immagine Madeleine McCann è divenuta nota a tutto il mondo nel 2007, quando scomparve senza lasciare traccia. Una nuova pista sembra però essere affiorata a sedici anni da quel 3 maggio, che vede come protagonista una ragazza polacca di 21 anni che crede di essere lei.

Il contesto della sparizione

28 aprile 2007. Kate e Gerry McCann, coniugi di nazionalità inglese, arrivano insieme ai figli, Madeleine (detta Maddie) di tre anni, Sean e Amelie, gemelli di due anni, a Praia da Luz, piccola località portoghese, per una vacanza. 3 maggio 2007, 7.30. Maddie, a colazione, chiede ai genitori perché la sera prima loro non fossero venuti a consolare lei e Sean, che erano scoppiati a piangere durante la notte. Una domanda che, a posteriori, tormenterà i genitori, convinti che il suo rapitore avesse già fatto un’intrusione nella stanza dove dormiva la bambina. 3 maggio 2007, 20.30. Dopo aver messo a letto i figli, i coniugi escono dall’appartamento in direzione di un ristorante a soli 120 metri di distanza, dove cenano con altre sette persone. I tre bambini sono soli in casa, addormentati, con finestre e porte chiuse (anche se non a chiave).

I primi sospetti

3 maggio 2007, 21.05. Gerry McCann va a controllare i figli nell’appartamento. I tre sono ancora addormentati nei loro letti, ma la porta della stanza in cui riposano non è più socchiusa, come l’aveva lasciata lui solamente 35 minuti prima, ma era spalancata. Non ci dà peso e torna al locale. 3 maggio 2007, 21.15. Jane Tanner, una delle sette persone a cena con i McCann, va a controllare i propri bambini, anche loro addormentati in appartamento. Tornando verso il ristorante, vede un uomo che porta in braccio una bambina. 3 maggio 2007, 22.00. Kate McCann finisce di mangiare e si reca a controllare i figli. Arrivata nella stanza dove dormivano, si rende conto che c’è una strana corrente d’aria: la finestra è aperta e Maddie non è più nel lettino. Scatta l’allarme in tutto il resort. Iniziano le ricerche interne, ma della bambina non c’è traccia.

L’epilogo

4 maggio 2007. La polizia portoghese dirama l’appello disperato dei genitori di Maddie. Iniziano i primi errori operativi: non vengono diffuse fotografie, né dati personali di Madeleine ai vari nuclei di polizia doganale e marittima, sebbene si sospetti fin da allora un rapimento. 11 agosto 2007. Dopo che il nucleo cinofilo inglese ha stabilito di aver trovato delle tracce di sangue nell’appartamento di Praia da Luz, si fa strada l’ipotesi che la bambina sia stata uccisa. I genitori però non accettano questa versione, convinti della pista del rapimento. Dal 2007 a oggi, le indagini sono andate avanti, spinte dai coniugi McCann, instancabili nel cercare l’amata figlia. Nonostante ci siano state diverse piste e alcuni indagati (fra cui la coppia stessa), la verità è ancora un mistero. Negli anni ci sono state innumerevoli persone che hanno contattato le autorità, credendo di essere Maddie. L’ultima di questa schiera è Julia Wendelt, cittadina polacca di 21 anni con un passato oscuro. La ragazza ha esposto pubblicamente il sospetto di essere Maddie il 21 febbraio scorso, facendo notare la somiglianza con le ultime foto della bambina e dicendo che i genitori avrebbero mentito sulla sua vera età, ma anche sul fatto che siano veramente suoi parenti.Il test del Dna sulla giovane ha però dato esito negativo, scartando anche questa possibilità.

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