Libertà religiosa e repressione: l’Inquisizione ci mostra il suo lato peggiore

Il tema della libertà religiosa è molto delicato e suscita spesso dibattiti furibondi. Non ovunque le persone sono libere di professare la loro fede.

Anche in passato il tema della libertà religiosa era presente, anche se i problemi che poneva venivano interpretati in un modo un po’ diverso dal nostro. L’Inquisizione ne è un esempio esplicativo, seppur sfaccettato e complesso.

Correggere e reprimere: la nascita dell’Inquisizione

L’Inquisizione è senza dubbio uno degli aspetti più noti nel Medioevo, che ha lasciato un’immagine radicata nella cultura diffusa, spesso preconcetta e astorica. È innegabile la ferocia e a determinazione con cui gli inquisitori perseguitavano le loro vittime, ma è altrettanto inconfutabile la relativa tolleranza e morbidezza mostrata dall’Inquisizione in molti casi. Questo speciale istituto nasce dalla necessità di organizzare in maniera ragionata l’azione antiereticale intrapresa dall’XI secolo in poi. Le tensioni religiose allora sviluppatesi avevano messo a dura prova i monaci e il clero, i quali si trovavano spesso a dover confutare e mettere a tacere numerosi predicatori itineranti poco ortodossi. Il problema principale era scovarli e avere gli strumenti e il potere necessario per fermarli. Indi per cui la necessità di creare un’istituzione a ciò precipuamente preposta.

Lo scopo primario dell’Inquisizione non è punire, ma correggere. Solo quando la correzione o la repressione si rivelano inefficaci vengono utilizzate metodologie più risolutorie, fino ad arrivare alla sentenza capitale. Va detto, a onore del vero, che l’Inquisizione assume ben presto caratteri repressivi e coercitivi molto forti e brutali; questa deriva si manifesterà in maniera esemplare alla fine del Medioevo, con l’inizio della famigerata caccia alle streghe. In generale le donne vennero sempre considerate pericolose, e subirono purtroppo spesso un destino infausto. Va anche sottolineato che l’Inquisizione divenne anche, a volte, uno strumento di azione politica oltre che religiosa. Era fin troppo facile eliminare un avversario accusandolo di essere eretico e facendolo condannare dal Tribunale inquisitoriale.

L’Inquisizione e i Pirenei: un lungo confronto

Uno dei problemi più pressanti per l’Inquisizione medievale era la presenza di eretici nei pressi dei Pirenei. Catari o gnostici, dualisti o manichei, questi eretici erano una spina nel fianco per gli inquisitori. Uno di loro in particolare, Jacques Fournier, futuro papa, ha indagato per anni proprio in quei luoghi. Il suo registro è una miniera d’oro, che ci dà tantissime informazioni sulla vita di villaggio nel Medioevo. Ci sono anche resoconti in cui si apprende di come il prete del villaggio se la spassasse con le sue parrocchiane in barba alla legge ecclesiastica e all’obbligo della continenza. Ma soprattutto si apprendono i metodi e le armi a disposizione degli inquisitori, i quali possono contare su molti appoggi e molto potere. La repressione era ben organizzata, e corroborata dallo Stato, noto anche come il “braccio secolare” della giustizia.

Nei Pirenei gli inquisitori rimarranno a lungo cercando di estirpare i numerosi focolai ereticali ivi presenti, condannando ma anche assolvendo, secondo una logica che prediligeva l’abiura e la sottomissione alla sentenza capitale. Ma anche qui scopriamo che l’interesse politico poteva influenzare pesantemente le sentenze, e che l’inquisizione era uno strumento eccellente per eliminare i nemici, così come la scomunica o la crociata. In tutto ciò, emerge chiaramente l’idea che la repressione e la correzione religiosa debbano essere attuate secondo una logica di non dialogo. L’Inquisizione non sbaglia mai, e non può in alcun modo essere alterato il suo punto di vista. Ne deriva un’insensibilità nei confronti del turbamento religioso e una negazione di validità di qualunque posizione non conformista. Inoltre, bisogna sottolineare come spesso i gruppi ereticali si attestassero spesso su posizioni politiche eversive, negando la validità del potere temporale. Un pensiero molto pericoloso, per la mente degli uomini dell’epoca.

E i non cristiani? L’Inquisizione alle prese con ebrei e musulmani

L’Inquisizione non aveva a che fare solo con cristiani poco ortodossi. Poteva capitare che si trovasse a dover giudicare e condannare persone appartenenti ad un’altra fede, soprattutto nei secoli centrali del Basso Medioevo. In Spagna c’erano ancora arabi, così come in Sicilia. L’Europa ospitava diverse comunità ebraiche le quali erano chiuse e non facevano proseliti, almeno di norma. Ma capitava che l’Inquisizione si trovasse davanti un musulmano oppur un ebreo. Normalmente la motivazione era più politica che religiosa, ma la facciata imponeva di far credere che la preoccupazione fosse tutta di fede. Le sentenze emesse erano pressoché quasi tutte di condanna, anche se raramente veniva emessa la sentenza capitale. Si trattava per lo più di confische, espulsioni, richiami o multe. Sia gli arabi che gli ebrei erano comunque vittima di intolleranza religiosa da parte dei cristiani, i quali mal sopportavano la loro presenza.

Il ruolo attivo dell’Inquisizione nella Riconquista cristiana in Spagna dimostra come essa si impegnasse anche a livello politico. Durante gli ultimi secoli della Riconquista l’Inquisizione fece forti pressioni, assieme alla Chiesa, affinché i sovrani spagnoli si impegnassero nello sconfiggere gli arabi e nell’allontanarli dalla penisola, a punto che, a conquista ormai finita, gli arabi iniziarono ad essere espulsi, fino a che non ne rimase più nessuno che non si fosse convertito. Ovviamente queste tematiche sono molto attuali e presenti al giorno d’oggi, in quanto l’intolleranza, in tutte le sue forme, è sempre presente. Anche oggi in diverse parti del mondo non è possibile professare liberamente la propria religione o la propria confessione, spesso anche a causa dei risvolti politici che ciò comporta. È però altrettanto vero che oggi in mote parti del mondo si assiste ad un’emancipazione della libertà religiosa, questo grazie ad un immenso sforzo collettivo a ad un giusto cambio di mentalità. Come in tutte le cose, le facce della medaglia sono due.

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