Le riserve di fosforo stanno finendo, si stima che nel 2050 ci sarà una carenza di questo minerale prezioso e insostituibile. Ma qual è il suo ruolo nell’organismo?
Dai fiammiferi al dentifricio il fosforo è un elemento molto comune, in particolare fa parte, assieme a carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto e calcio, dei 6 elementi più presenti nel nostro organismo, ecco che non è difficile intuire che giochi un ruolo fondamentale nella vita.

L’emergenza fosforo, cos’è e perché c’è
Il fosforo è largamente impiegato in agricoltura come fertilizzante in quanto nel terreno non vi è una quantità sufficiente di questo minerale. Esso viene rilasciato nel terreno soprattutto sotto forma di fosfati (sali di fosforo e calcio) e non nella sua forma pura poiché le piante sono in grado di assorbirlo soprattutto come diidrogenofosfato H2PO4–. È necessario dunque estrarlo dalla roccia fosfatica e, in seguito, trasformarlo in fertilizzante per poter essere utilizzato. Le riserve di fosforo però non sono infinite ed è necessario razionalizzare il suo utilizzo. Per diverso tempo infatti c’è stato un abuso di fosfati i quali, essendo in eccesso, percolano nel terreno diventando inusufruibili per le piante e andando, a lungo andare, ad inquinare le falde acquifere. Secondo recenti studi se non troviamo una soluzione per utilizzarlo al meglio potrebbe esserci una carenza di questo prezioso minerale entro il 2050! È ancora presto per gridare alla catastrofe ma si sa, prevenire è meglio che curare.
A tal proposito l’agricoltura 4.0 si sta spendendo in questo campo per ottimizzare la quantità di fertilizzante da usare mediante l’irrigazione razionale che prevede l’analisi dei terreni e il conseguente utilizzo appropriato dei fertilizzanti. Un’altra strada sulla quale è opportuno sviluppare la ricerca è la purificazione delle urine, ogni individuo infatti espelle circa 1 g di fosforo al giorno tramite le urine e l’estrazione di fosfati da queste aumenterebbe notevolmente la disponibilità di fosforo, soprattutto se fatto in scala mondiale.
Il ruolo biologico del fosforo, dove si trova e a cosa serve
Circa l’1,2% della nostra massa è costituita da fosforo e questo elemento ha diverse funzioni all’interno del corpo. La maggior parte di esso, attorno all’85%, si trova nelle ossa e nei denti come fosfato di calcio Ca3(PO4)2 e idrossiapatite ma, oltre ad avere funzione strutturale, ricopre diversi ruoli insostituibili all’interno della cellula. DNA e RNA non possono prescindere dalla sua presenza, per ogni legame fra due nucleotidi (e ne abbiamo più di 6 miliardi in ogni cellula!) è infatti necessario un gruppo fosfato PO43- che faccia da ponte. Le membrane cellulari sono composte prevalentemente da fosfolipidi, molecole anfipatiche in grado di interfacciarsi sia con molecole polari che apolari e il cui nome stesso suggerisce la presenza di fosforo, anche questa volta come gruppo fosfato. L’ATP (adenosin-trifosfato), il principale fornitore di energia nei processi metabolici, necessita di ben 3 gruppi fosfato per molecola. Oltre alla presenza in diversi componenti cellulari, il fosforo ha un ruolo molto importante nelle proteine. Diversi amminoacidi costituenti le proteine possono infatti essere fosforilati/defosforilati ed indurre un cambiamento conformazionale che attiva/inattiva la proteina stessa. Un esempio del ruolo centrale del fosforo è dato dalla glicogeno fosforilasi, l’enzima che catalizza la scissione del glicogeno (un polimero ramificato di glucosio che funge da deposito energetico) in residui di glucosio. Questo enzima, oltre che essere attivato proprio mediante fosforilazione, necessita di un gruppo fosfato per unità di glucosio in quanto il prodotto della scissione non sarà semplice glucosio ma glucosio 6-fosfato.
Conseguenze del deficit di fosforo
È piuttosto raro che un individuo si trovi in carenza di fosforo nel corpo, tuttavia ciò non è impossibile e porta a delle conseguenze. Il fabbisogno giornaliero di fosforo per una persona adulta è di circa 800-1000 mg al giorno ed è facilmente soddisfacibile tramite la dieta in quanto questo minerale è presente in un’ampia gamma di alimenti. La sua assimilazione però dipende da diversi fattori quali la presenza di vitamina D, se essa è carente ne deriva un più difficile assorbimento del fosforo assunto, o squilibri ormonali. Negli adulti la carenza di fosforo può portare a patologie quali la osteomalacia e/o osteoporosi, nel bambino può portare invece ad un ritardo nell’accrescimento o, anche, a forme di rachitismo. In generale, come è facilmente intuibile, ne derivano indebolimenti delle ossa e dei denti.