L’amore da Platone al pensiero stupendo: intreccio di desiderio fisico e mentale

Platone ricerca l’anima feconda, il pensiero però s’immerge sempre nella carne viva che siamo.

“Frammenti di un discorso amoroso”, Roland Barthes

Cosa sia l’amore ancora oggi risulta difficile da descrivere, per Dante l’amore è quella forza in grado di muovere addirittura il Sole; per Jacopo Ortis l’amore è invece una gabbia che conduce al suicidio. Amore dalle mille facce, che ha la spiegazione più illuminante, ancora una volta, nella cultura greca. Eros è infatti figlio di Poros e Penia (rispettivamente astuzia e povertà), dai quali ricava la bruttezza e la capacità di ‘cavarsela’. In questo l’amore è diverso dalle altre divinità, anzi non è lui stesso una divinità. Platone ritiene che Eros sia un medium tra mondo sensibile e mondo intellegibile, un’identità che media tra i mortali e i divini, che li lega indissolubilmente ma, forse mal interpretato da ambo le realtà. Roland Barthes si ricollega all’idea platonica dell’amore come enigma; l’enigma in quanto tale non può svelarsi, rimane oscuro, quasi mistico. L’amore secondo il filosofo francese, quello di coppia specialmente, è biunivoco, frutto del continuo interpretarsi e scoprirsi dei due amanti. Per Platone l’amore è univoco, c’è chi ama e c’è chi è amato; nell’opera Frammenti di un discorso amoroso la figura di oggetto amato compare spesso, mai nella chiave dell’univocità platonica bensì all’interno dell’intreccio ermeneutico che sempre gli amanti devono compiere. L’analisi che Barthes propone è senza genere, tramite delle figure che rimandino all’idea del discorso amoroso, che presi nella totalità lo formano e plasmano. Nessuna regola, solo interpretazione. Il processo amoroso è quindi ricerca dell’armonia tra due enti che continuano ogni giorno a interpretarsi e scegliersi.

L’amore nel Simposio

Immagine del Simposio durante il discorso di Diotima
“La morte di Socrate” di Jacques Louis David

Il Simposio vede la luce nel IV secolo a. C. ed è forse il dialogo platonico più conosciuto, anche per via dell’argomento trattato, l’amore, che sempre ha destato la curiosità del pubblico dall’Antica Grecia al 2019. All’interno di questo scritto Platone mette a confronto le idee dei maggiori intellettuali del suo tempo sull’amore. Tra i presenti Fedro, Pausania, Agatone e Aristofane sono gli interlocutori di Socrate che concluderà il dialogo effettuando una sintesi dei pensieri di chi lo ha preceduto finendo per far coincidere l’idea di amore con quella di filosofia. L’amore è infatti amore delle cose che mancano, la ricerca è amore del bello.

Platone, ancora una volta servendosi del pensiero del suo maestro, pone una critica serrata al corpo, facendo derivare ogni sua conclusione dall’affermazione che alla carne, al desiderio di generare prole, ci sia un livello più alto: la fecondità dell’anima. L’amore è quindi non amore di per se stesso eterosessuale, ma secondo Socrate l’anima ricerca un’altra anima alla quale unirsi a prescindere dal sesso.

Il corpo nel pensiero stupendo

Copertina Disco Pensiero Stupendo

 

A dispetto di quanto Platone reputi infima la corporeità, noi umani non possiamo non fare i conti coi bisogni, il contesto sociale, i desideri, che proprio dal corpo derivano e prendono forza. L’amore che nel 1978 Ivano Fossati consegna all’interpretazione di una incantevole Patty Pravo è un amore ambiguo, contraddittorio e desideroso. “Pensiero Stupendo” apre a una duplicità di significati; difficile capire se questo pensiero sia il ritorno della coppia nello status-quo che aveva nel passato o rappresenti invece il desiderio della novità. Questa novità è incarnata dalla “lei” della seconda strofa che si trova tra il “noi”, tra quella coppia di amanti che non si amano più. Il “pensiero stupendo” in alcuni tratti può anche sembrare la connessione di uno stesso desiderio, un triangolo amoroso che sfoci in una serie di sfioramenti tra i due amanti e la terza, con la passione generata dai corpi che si toccano. Di fatto il pensiero stupendo “nasce un poco strisciando”; su questa frase sarebbe possibile scrivere molto ma qui ci limiteremo a constatare la presenza, ancora una volta, del pensiero platonico. Il corpo, la sua purezza; la relazione eterosessuale è in forse e allora il pensiero che nasce dai due corpi femminili che si toccano le mani “striscia”, come un serpente nella mente desiderante di lei attratta da quell’altra lei, che ha rotto il rapporto di un “noi” finito. Sulla possibilità di salvare una relazione con un tertium il testo rimane scettico, l’interpretazione di Patty Pravo sensuale e provocante mette in scena invece, ancora una volta, l’esigenza di partire dai desideri corporei, carnali per poter esperire fino in fondo il processo amoroso.

Francesco Azzara

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