L’alba dei Templari: come dei monaci si arricchirono uccidendo gli infedeli

L’ascesa e la caduta dei Cavalieri del Tempio.

Esoterismo, massoneria, poteri forti: questi sono termini che spesso vengono associati, senza troppo ragionamento, ai cavalieri Templari. Complici i numerosi libri e film basati sulla loro storia e sulle leggende popolari, intorno a quest’ordine monastico-cavalleresco si è venuta a creare una vera aura di mistero, che spesso non ci fa capire chi siano stati davvero. Facciamo chiarezza andando a ripercorrere vita, morte e leggende dei famosi cavalieri Templari.

Le origini

L’ordine dei cavalieri dei Poveri compagni d’armi di Cristo e del tempio di Salomone (in latino Pauperes commilitones Christi templique Salomonici), o Templari, nasce grazie ad un contesto storico molto particolare. La Chiesa stava attraversando un periodo di riforma, grazie alla spinta data dai monaci cluniacensi, e chiedeva alla gente di avvicinarsi a Cristo facendo ammenda ai propri peccati. Mentre la  gente comune e i più ricchi facevano l’elemosina e donavano ai monasteri, ai cavalieri venne offerta un’altra via per espiare i loro mali: andare a combattere gli infedeli in Terra Santa, contribuendo alla causa cristiana. Liberando Gerusalemme dai Turchi questi avrebbero fatto la volontà di Dio e sarebbero stati redenti dai peccati, non dovendo nemmeno preoccuparsi delle efferatezze compiute, in quanto uccidere gli infedeli non era peccato, ma anzi era necessario. Iniziò così una serie di iniziative che culminarono con la Prima Crociata, che si concluse con il successo dei cristiani  il 15 luglio 1099, con le truppe di Goffredo di Buglione che presero Gerusalemme.

Dopo aver preso la città Santa, molti crociati fecero ritorno in patria ma altrettanti decisero di rimanere, con lo scopo di assicurare protezione e tranquillità ai nuovi regni cristiani e alle masse di pellegrini, diventando una sorta di crociati permanenti.  Qui entra in scena Hugues de Payns, futuro fondatore e primo Gran Maestro dell’ordine; egli venne per la prima volta in Terrasanta nel 1104 in pellegrinaggio e nel 1114 decise di stabilirvisi, insieme al compagno d’armi Goffredo di Saint-Omer. Entra a far Nel 1118 circa i due, insieme ad altri 9 cavalieri, fondarono l’ordine templare dandosi il compito di assicurare l’incolumità dei numerosi pellegrini europei che continuavano a visitare la città santa; i re di Gerusalemme li riconobbero quasi subito e gli fecero dono di alcuni locali vicino alla moschea al-Aqsa, nell’area dove  nell’antichità sorgeva il tempio di Salomone (da qui il nome).

Il problema stava, oltre che nell’ottenere donazioni e fondi a sufficienza per continuare la missione, nell’ottenere l’approvazione del Papa, in quanto i templari erano sia monaci che cavalieri. Infatti questi seguivano una sorta di regola religiosa ed erano composti sia da cavalieri laici, senza voti ma di salda fede e morale cristiana, che da chierici che si occupavano dei bisogni spirituali dei membri. Il Gran Maestro Hugues però trovò il sostegno di cui aveva bisogno in una delle personalità più in vista e autorevoli della chiesa: il monaco cistercense Bernardo di Chiaravalle, che per sostenere questa nuova tipologia d’ordine teorizzò il “malicidio”: affermava sostanzialmente l’omicidio di un infedele non era davvero omicidio perché la vittima non era un uomo ma era un essere maligno, per cui l’uccisione del male non era solo giusta ma anche incentivata. Nel 1129 si svolse quindi il Concilio di Troyes, dove l’Ordine dei cavalieri templari venne ufficialmente riconosciuto e dotato di una propria regola alla cui base vi era la regola di San Benedetto.
Un ritratto ipotetico di Hugues de Payns.

I processi e la fine

Con la fine delle crociate i cristiani dovettero lasciare la Terra Santa. Nemmeno gli ordini religiosi poterono evitare tale esodo e i Templari scelsero di ripiegare verso Cipro dove insediarono la loro sede centrale. Tuttavia, una volta che questi ebbero abbandonato la Terrasanta, con pochissime probabilità di poterla un giorno riconquistare, in occidente sorse la questione dell’utilità dell’Ordine del Tempio il cui scopo originario per cui erano stati fondati, difendere i pellegrini diretti a Gerusalemme sulla tomba di Cristo, si era oramai reso irrealizzabile. Abitualmente si parlava dei Templari come di un covo di eretici, di avidi e di viziosi, che conducevano una vita disordinata; voci probabilmente alimentate dal fatto che molti peccatori erano in effetti approdati all’Ordine per riceverne protezione a fronte di un non sempre sincero pentimento.  Dal canto loro, i Templari, venuta sempre meno la loro funzione di guerrieri in Terrasanta, avevano da tempo posto maggior attenzione verso l’Europa dove, grazie a lasciti, donazioni e proventi da speculazioni, avevano accumulato ingenti ricchezze a discapito del loro voto di povertà; un ulteriore aspetto che li rendeva facile bersaglio delle critiche della popolazione ma che li rendeva molto interessanti agli occhi del re di Francia, Filippo IV detto il Bello, intenzionato ad appropriarsi dei loro beni per rimettere in sesto le casse del Regno.

Filippo IV iniziò una vera e propria campagna diffamatoria nei confronti dell’ordine, diffondendo tra la popolazione le accuse di eresia, rinnegazione di Cristo, idolatria, sodomia, sputi sulla croce, rapporti carnali tra fratelli, baci osceni; a questo punto, Papa Clemente V (da poco trasferitosi ad Avignone e quindi sottoposto a una forte pressione da parte della corona di Francia) decise di aprire un’inchiesta, nel 1307. Filippo però decise di non aspettare e inviò l’esercito ad arrestare i cavalieri: la mossa riuscì in quanto fu avviata in contemporanea contro tutte le sedi templari di Francia; i cavalieri, convocati con la scusa di accertamenti fiscali, vennero tutti arrestati. I Templari arrestati iniziarono a confessare le accuse che gli erano state mosse, talvolta a seguito di intimidazioni e torture, talvolta perché realmente colpevoli, non lasciando altre possibilità al Papa di ordinare anch’egli l’arresto di tutti gli appartenenti all’Ordine e della messa in tutela ecclesiastica dei loro beni; tutti i sovrani cristiani dovettero adeguarsi alla volontà papale, ma gli effetti furono ben diversi: ad esempio in Spagna e Cipro, dove i Templari vantavano appoggi, riuscirono a rifugiarsi nelle loro fortezze salvandosi. La maggior parte dei membri venne comunque arrestata e spesso condannata al rogo, come nel caso del Gran Maestro.

Leggende e Tesori

Il carattere fortemente mistico dell’ordine e l’ubicazione della sua sede a Gerusalemme nel punto in cui sorgeva il tempio di Salomone, ha fatto fiorire intorno ai Templari leggende che ancora oggi trovano accaniti sostenitori. Alcuni autori sostengono che l’ordine costituiva un governo occulto, al di sopra degli altri governi, in quanto sarebbe entrato in possesso del Santo Graal (portandolo poi in Scozia nel 1307 e seppellendolo sotto la Cappella di Rosslyn), e dell’Arca dell’Alleanza, lo scrigno che conteneva gli oggetti sacri dell’antico Israele, compresa l'”asta di Aronne” e le tavole di pietra scolpite da Dio con i Dieci comandamenti. Inoltre è credenza popolare che i Templari potessero contare su un enorme tesoro, costituito da immense ricchezze e da molteplici manufatti. Leggende, ma con qualche fondamento di verità: secondo la maggioranza degli storici, infatti, la loro ricchezza (che esisteva davvero) li rese potentissimi e li sottrasse a ogni possibilità di controllo. In un secolo, come il Trecento, in cui lo Stato cercava di emanciparsi dalla Chiesa, i Templari erano quindi un pericoloso ostacolo da sopprimere. Secondo alcuni, tuttavia, i cavalieri continuarono a prosperare segretamente per anni, grazie al loro essere custodi di immense ricchezze. Questa teoria si basa sul fatto che una parte dei loro beni venne trasferita all’ordine dei cavalieri Ospitalieri, oggi conosciuti come Cavalieri di Malta, lasciando intatto il potere che avevano, permettendo loro di continuare ad esistere e di influenzare gli altri stati.

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