Ispirata al famoso romanzo scritto da Lewis Carroll, la sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie è una importante patologia.

Si tratta brevemente di una particolare malattia neuropsicologica che determina una distorsione della percezione della grandezza degli oggetti, ma anche della loro vicinanza rispetto all’osservatore.
Alice in Wonderland: il capolavoro di Carroll
Lewis Carroll scrisse “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie” nel 1865 e tratta delle esperienze della ragazza Alice che, cadendo nella tana di un coniglio, si ritrova in un mondo magico, popolato da particolari persone, alcune animali, altre simili a delle persone. Alice, una bambina di 7 anni, insegue un coniglio con un panciotto e lo segue cadendo nella sua tana e si viene a trovare in una sala in cui deve attraversare con delle chiavi delle porte di diverse dimensioni. Alla fine si ritrova costretta a bere una pozione restringente per rimpicciolirsi ma poi mangia una torta che la rende enorme. Dopo iniziare a piangere per essere rimasta incastrata, incontra un topo che inizia a galleggiare nelle sue lacrime, ma subito dopo aver fatto amicizia, il topo si allontana dopo che Alice chiede dove sia il suo gatto. La storia a questo punto ha effettivamente inizio e si svolge in dodici capitoli differenti. Dopo aver asciugato le lacrime con l’aiuto di altri animali, Alice viene scambiata dal Bianconiglio per la serva di casa e per tale motivo le ordina di andare a prendere i guanti lasciati dalla Duchessa nella casa. Successivamente, Alice incontra numerosi altri personaggi come il Brucaliffo (detto anche Bruco), mangiando un fungo che le permette di assumere delle dimensioni più normali rispetto all’inizio. Da qui poi, vengono raccontati altri eventi come l’incontro con lo Stregatto, il Cappellaio Matto, la Regina di Cuori. Alla fine della storia, sul punto di venire uccisa dalle guardie della Regina di Cuori, la sorella di Alice la sveglia dal sonno.
La sindrome di Alice in Wonderland
La sindrome di Alice in Wonderland, detta anche AIWS, colpisce la vista, la sensazione, il tatto e l’udito, comportando spesso l’insorgenza di mal di testa, nausea, agitazione. Dei sintomi più rari includono perdita del controllo delle braccia, errata coordinazione, perdita di memoria e acufeni, con instabilità emotiva.
La caratteristica più importante di questa patologia è la distorsione visuale, visto che gli individui riferiscono una grave microsomatognosia o macrosomatognosia (percepiscono che il loro corpo sia rispettivamente più piccolo o grande del normale). Spesso ci si riferisce a questa sensazione con il termine di allucinazioni lillipuziane. Assieme a queste allucinazioni, si accompagnano poi la micropsia (condizione visiva anormale che si verifica solitamente nel contesto delle allucinazioni visive, per cui le persone affette vedono gli oggetti come se fossero più piccoli di come sono in realtà) e la macropsia (una condizione per cui invece le persone vedono tutto se fosse più grande e largo del normale). Talvolta, si potrebbe addirittura accompagnare a zoopsia, ossia a delle allucinazioni aggiuntive per cui la persona afferma di vedere piccoli o grandi animali, come topi e cani. Questa percezione è spesso condivisa con altre patologie come il delirium tremens.

Le cause della AIWS: chi è il responsabile?
Ancora oggi non è chiara la causa dell’insorgenza della patologia di Alice in Wonderland. Secondo alcuni scienziati, la AIWS potrebbe essere causata da una quantità anormale di attività elettrica cerebrale con risultante alterazione del flusso ematico nel cervello. Delle tecniche di imaging nucleare a base di tecnezio hanno dimostrato che l’AIWS si associa a una ridotta perfusione cerebrale in differenti regioni cerebrali. Un altro elemento fondamentale potrebbe essere rappresentato dall’emicrania visto che potrebbero esserci delle distorsioni visive come risultato di una ischemia localizzata e temporanea nelle aree del pathway visivo durante gli attacchi di emicrania.