La Serendipity: le “scoperte casuali” che hanno rivoluzionato la storia

La Serendipity possiamo definirla come l’arte di trovare una cosa non voluta e imprevista mentre se ne sta cercando un’altra.

Il neologismo fu coniato dallo scrittore Horace Walpole, che lo usò in una lettera scritta il 28 gennaio 1754 a Horace Mann, a proposito del ritratto che Vasari aveva fatto alla granduchessa Bianca Capello, affermando di aver realizzato una scoperta decisiva relativa allo stemma dei Capello in un modo per il quale la definizione che più gli sembrava appropriata era, a suo giudizio, Serendipity. Tale termine trae ispirazione dalla fiaba persiana Tre prìncipi di Serendippo, in cui tre protagonisti, partiti dall’attuale Sri Lanka e forti di un’educazione loro impartita dalle persone più sapienti del regno, viaggiavano per sperimentare le loro conoscenze. Durante il loro viaggio, scoprivano continuamente, per caso e per intuito, cose che non stavano cercando.

Il meccanismo di queste scoperte è simile a quello che succede a voi quando vi viene in mente la soluzione a un problema di matematica mentre state pensando a tutt’altro, tipo al compito di italiano o alla partita di calcio. Consiste in una sorta di illuminazione improvvisa mentre si sta pensando a tutt’altro.

Importantissime scoperte sono state proprio frutto della Serendipity entrando per sempre a far parte della nostre pagine di storia.

Elenchiamone di seguito alcune fra le più stravaganti:

  1. I fiammiferi: nella Parigi del 1805, un certo Chancel notò che un bastoncino con all’apice pasta, a base di clorato di potassio, zolfo e gomma arabica, si accendeva per reazione chimica dopo essere stato immerso in un recipiente contenente una spugna d’amianto imbevuta di acido solforico. Era stata inventata la versione primitiva del fiammifero. Fu però solo nel 1827, che venne inventato il fiammifero a sfregamento, da parte dell’inglese John Walker, perfezionato, 3 anni dopo, con la sostituzione del solfuro di antimonio con una miscela di zolfo e fosforo bianco.
  2. La penicillina: Alexander Fleming, batteriologo presso il Saint Mary’s Hospital Medical School, a Londra, nel 1928 si era preso una pausa, andandosene in vacanza e lasciando incustodita sul bancone qualche piastra di Petri con gli stafiloccocchi. Tornato a lavoro, non trovò la piastra invasa da batteri, anzi, un fungo (probabilmente sfuggito dal vicino laboratorio di micologia) aveva contaminato la coltura batterica in modo alquanto bizzarro: dovunque fosse cresciuto, non c’era traccia di stafilococchi. Non riuscendo forse a produrre abbastanza penicillina in laboratorio, smise di lavorare sulla sua scoperta casuale fino a quando, anni dopo, Chain e Florey somministrarono la penicillina ad alcuni topolini infettati da streptococco, utilizzandone altri malati come controllo. Notarono che la molecola di Fleming combatteva le infezioni batteriche anche in vivo. Non restava che testarla sull’essere umano: Albert Alexander, poliziotto colpito da un’infezione in seguito ad una ferita, ricevette per primo una dose di penicillina prodotta da Chain e Florey e gli effetti furono miracolosi.
  3. I raggi X: http://www.meteoweb.eu/wp-content/uploads/2014/04/RAGGI-X.jpgil fisico tedesco Wilhelm Conrad Röntgen stava studiando le onde elettromagnetiche e i raggi catodici, costruendo, a tal proposito, un apparato che produceva raggi catodici, consistente in due placche di metallo che venivano elettrificate con una differenza di potenziale: degli elettroni vengono strappati dall’anodo, colpiscono il catodo ed emettono appunto i raggi catodici. Si accorse, casualmente che, mettendo una mano fra il generatore dei raggi catodici e il muro, vedeva l’ombra delle sue ossa proiettata sul muro. Dedusse che ci fosse una radiazione, che lui chiamò X, non sapendo come definirla, e chiese alla moglie di mettere la mano per 15 minuti fra il generatore e una lastra fotografica, creando così la prima radiografia della storia, che prese poi il nome di mano con anello.
  4. Il viagra: la pastiglia blu ideata contro l’angina pectoris e l’ipertensione che ha distrutto un tabù. Il Sildenafil, il principio attivo del farmaco, doveva dilatare i vasi sanguigni del cuore bloccando una proteina chiamata PDE-5. Nei modelli animali aveva funzionato piuttosto bene e senza effetti collaterali, così nei primi anni ’90 si passò a testare il preparato anche sull’uomo. I benefici sull’angina pectoris non si rivelarono soddisfacenti. In compenso molti pazienti trattati iniziarono a mostrare alcuni “inconvenienti”. Durante le visite delle infermiere, un buon numero dei soggetti si presentava a pancia in giù. Un’infermiera particolarmente attenta lo riferì a John LaMattina, allora a capo del dipartimento di ricerca e sviluppo della Pfizer, spiegando che probabilmente provavano imbarazzo per erezioni inaspettate. I vasi sanguigni dilatati non erano quelli del cuore.Il Sildenafil stava funzionando, ma in un punto sbagliato del corpo (rispetto alle previsioni). La dilatazione dei vasi sanguigni è anche il principio base dell’erezione: era nata una pillola contro l’impotenza.
  5. La penna biro:È al giornalista ungherese Lásló József Bíró  che si deve l’invenzione della prima penna a sfera o meglio chiamata oggigiorno “Biro”, in onore del suo inventore che la brevettò nel 1938.Risultati immagini per invenzione penna biro L’idea gli venne quando osservando dei bambini che giocavano a biglie, le facevano rotolare in una pozzanghera, e ne uscivano lasciando dietro di sé una scia di fango perfettamente omogenea, così Bíró pensò bene che inserendo una piccola sfera nella punta della penna, si potesse impregnare in un inchiostro viscoso, in modo da non seccarsi subito a contatto con l’aria e poter cosi scrivere in modo più scorrevole.
  6. La Coca-Cola: il 29 maggio 1886 il quotidiano “Atlanta Daily Journal” ebbe l’onore di pubblicare la prima inserzione per la Coca-Cola, una sorta di sciroppo per un nuovo tonico, preparato in una caldaia di ottone dal farmacista Pemberton, che non aveva nulla a che vedere con quella attuale: era piatta, liscia e non frizzante. http://www.meteoweb.eu/wp-content/uploads/2014/04/COCA-COLA.jpgLa Coca Cola d’oggi fu creata accidentalmente la mattina del 15 novembre 1886. Un gentiluomo chiamato John G. Wilkes aveva alzato un po’ il gomito la sera prima, si era svegliato con un terribile mal di testa e aveva cercato sollievo in una farmacia vicina Dato che la Coca-Cola era stata creata e pubblicizzata da Pemberton come cura per il mal di testa, Wilkes si era seduto al banco e aveva richiesto a voce bassa un bicchiere di Coca-Cola. Il cameriere per sbaglio mescolò lo sciroppo con acqua frizzante. La bevanda piacque a Wilkes e diede sollievo alle sue tempie martellanti. Da allora divenne consuetudine mescolare lo sciroppo di Coca- Cola con acqua frizzante.

La Serendipity, infatti, non si serve solo del caso, piuttosto è il caso che aiuta le menti preparate portando l’individuo a cogliere quel Kairos, quel momento opportuno, e a saper farne buon uso tramite le proprie abilità intuitive, la capacità abduttiva e senz’altro grazie ad un forte spirito di osservazione.

 

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