La qualità dell’aria in Europa e gli effetti sulla nostra salute

Ogni istante della nostra vita è sostenuto dal lavoro dei polmoni che ispirano ed espirano aria. A causa di diverse attività dell’uomo, la composizione dell’aria si sta modificando e le conseguenze sono serie e costose.

Il costo dell’aria

Secondo gli ultimi dati, i costi diretti e indiretti dell’inquinamento si aggirano intorno ai 24 miliardi di euro, ma la pessima qualità dell’aria ha un costo anche in termine di vite. Circa il 30% dei cittadini europei che vivono in città è esposto a livelli di inquinamento atmosferico superiori agli standard di qualità dell’aria dell’UE. Il 98% rispetto alle più severe linee guida dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità.
Nonostante il leggero miglioramento della qualità dell’aria in Europa nell’ultimo decennio, soprattutto per quanto riguarda il problema delle piogge acide, 400.000 sono ancora le morti premature a causa dell’aria che respiriamo.

Dati riportati dal Dott. Enrico Pisoni, Ph.D presso il Joint Research Centre (JRC), cioè il Centro Comune di Ricerca, direzione generale della Commissione europea, durante la conferenza “Qualità dell’aria: dalle sorgenti agli impatti sulla salute” tenuta lo scorso 30 gennaio 2019, presso il Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Legale e Forense dell’Università di Pavia.

Quali sono in particolare le sostanze responsabili dell’inquinamento atmosferico? Quali sono le conseguenze sulla salute?

In azzurro, popolazione urbana esposta a livelli nocivi di inquinamento. (Fonte: AEA, Agenzia europea dell’ambiente)

Le principali sostanze nocive nell’aria e il loro impatto sulla salute

Principali inquinanti e il loro impatto sulla salute. (Fonte: AEA, Agenzia europea dell’ambiente)


Particolato atmosferico: un approfondimento

Il particolato atmosferico (PM) è l’insieme delle polveri e dei fumi, ovvero delle particelle solide e liquide, sospese nell’atmosfera. È costituito da sostanze provenienti dalla combustione nei motori a scoppio, dagli impianti di riscaldamento, dalle lavorazioni industriali. Una volta emesso, il particolato rimane per molto tempo in atmosfera e può essere trasmesso in zone anche molto lontane. Il particolato è il principale responsabile delle morti premature e di numerosissime conseguenze sulla salute dell’uomo. È un composto chimico tanto più pericoloso quanto più piccole sono le particelle che lo costituiscono. In particolare il PM 10, le cui particelle che hanno un diametro inferiore a 10 micron, penetra nei bronchi e nei bronchioli, il PM 2,5 arriva fino agli alveoli, quindi direttamente nel sangue: un vero veleno. L’esposizione continua a queste polveri determina problemi al sistema nervoso centrale, malattie respiratorie e cardiovascolari, una situazione di infiammazione cronica e porta facilmente al sorgere di tumori. Inoltre il particolato ha un forte impatto sugli ecosistemi, sulla struttura degli edifici e sul patrimonio artistico.

Le principali zone in cui la concentrazione di PM sono molto elevate sono proprio l’Italia, la Polonia, dove ancora si brucia moltissimo carbone, e gli stati del sud est europeo.

Stati europei con elevata concentrazione di PM nell’aria. (Fonte: AEA, Agenzia europea dell’ambiente)

 

L’impegno del singolo non basta

L’Italia è uno dei Paesi membri dell’Unione Europea che non rispetta le normative e le soglie imposte. Alla luce delle conseguenze riportate dovrebbe essere chiaro come l’interesse verso l’ambiente deve diventare una priorità. Il contributo del singolo cittadino è sicuramente utile, ma non basta e non basterà mai. L’inquinamento dell’aria riguarda sia chi ha atteggiamenti ecologici e cerca di assumere uno stile di vita più attento all’ambiente, sia chi non se ne cura affatto. Le soluzioni a un problema così complesso non sono semplici, ma ci sono e se pensassimo di metterle in pratica la scienza dimostra come il cambiamento sarebbe rapido ed efficace.

Ciò che manca è l’educazione ambientale, la cultura del rispetto verso l’ambiente. Il miglior contributo che il singolo cittadino può dare è educarsi ed educare al rispetto dell’ambiente, scegliere con il suo voto, massima dimostrazione di democrazia e di impegno civile, quei partiti interessati a incisive azioni politiche che abbiano impatto sul cambiamento climatico.
Non è ammissibile ammalarsi e morire per l’ambiente in cui viviamo. La qualità dell’aria e il cambiamento climatico sono la nostra priorità, ora.

 

‘Punto di non ritorno’, il cambiamento climatico raccontato da DiCaprio

Il problema della qualità dell’aria è affrontato anche nel film documentario “Punto di non ritorno – Before the flood”, da poco disponibile su Netflix. Uscito nel 2016, il film segue Leonardo DiCaprio nel suo viaggio attraverso i cinque continenti per la sensibilizzazione verso il cambiamento climatico. Nominato “Messaggero di Pace”, per il suo impegno a favore della protezione dell’ambiente dall’ ex Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, DiCaprio intervista scienziati, leader mondiali, attivisti e gente comune per arrivare alla radice del problema ambientale.  In particolare i punti principali che vengono discussi nel film sono i seguenti:

  • combustione di combustibili fossili;
  • emissione di gas metano e qualità dell’aria;
  • consumo di olio di palma;
  • ripercussioni geopolitiche a causa del cambiamento climatico.
Poster del film ‘Punto di non ritorno – Before the flood’.

Daniel Ghirardi

 

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