Nella serata del 10 gennaio la Luna al plenilunio è transitata nel cono di penombra della Terra: è la prima eclissi lunare del 2020.
In un cielo illuminato dalle Quadrantidi, venerdì 10 gennaio, il nostro satellite al plenilunio è stato protagonista di un’eclissi lunare di penombra.
Tutto ha sempre inizio dalle stelle
Il 2020 è iniziato con un fenomeno astronomico ricorrente davvero imperdibile, il picco massimo di uno degli sciami meteorici più intensi e affascinanti dell’intero anno: le Quadrantidi. Normalmente le stelle cadenti prendono il nome dal radiante/costellazione dal quale sembrano irradiarsi nel cielo, tuttavia le Quadrantidi sono un’eccezione; il loro nome è infatti associato alla costellazione obsoleta del “Quadrante Murale”. La costellazione ha iniziato a sorgere attorno alle 23:00 del 3 gennaio a Nord Est, e abbiamo aspettato che arrivi alta nel cielo per provare a cercare con gli occhi le prime scie luminose. Non abbiamo goduto del vero e proprio picco massimo, caratterizzato da uno ZHR (Tasso Orario Zenitale) di ben 120 meteore all’ora. Tuttavia, poco prima dell’alba il numero di meteore è stato davvero significativo. Si ritiene che l’oggetto genitore dei detriti e delle polveri responsabili dello sciame meteorico delle Quadrantidi sia un asteroide, nello specifico 196256 (2003 EH1). Si tratta di un sasso spaziale scoperto il 6 marzo del 2003.
La prima eclissi lunare del decennio
Attorno alle 18:00 di venerdì 10 gennaio abbiamo ammirato nel cielo la prima eclissi di Luna del 2020. L’evento, che si è verificato a pochi giorni di distanza dalla spettacolare pioggia di Quadrantidi, non sarà tuttavia quello di un’eclissi totale; si tratterà infatti di un’eclissi di penombra (o penombrale). Significa che il satellite della Terra non è transitato nel cono d’ombra proiettato dal nostro pianeta, bensì nel cono di penombra, determinato da un filtro parziale dei raggi solari. Il risultato del fenomeno è stato una Luna piena meno brillante del solito, e non colorata di “rosso sangue”, come accade invece durante le eclissi lunari totali. La Luna Piena, che nel mese di gennaio prende il nome di Luna Piena del Lupo, è sorta infatti attorno alle 16:40 (ora di Roma), e quando inizierà il contatto col cono di penombra proiettato dal nostro pianeta sarà sufficientemente alta nel cielo per poter godere dell’intero fenomeno. Il primo contatto è avvenuto alle 18:07 e il culmine dell’evento è stato alle 20:10. I meno attenti al firmamento hanno potuto persino non fare troppo caso alla ridotta luminosità del satellite, che al culmine dell’eclissi si troverà esattamente a Est, sopra la costellazione del Cancro.
La Luna sempre più lontana
Sì, la distanza tra la Luna e la Terra aumenta di 3,8 cm l’anno. Il fenomeno è, curiosamente, la conseguenza dall’attrazione gravitazionale e dei moti relativi dei due corpi. L’attrazione esercitata dalla Luna sulla Terra provoca le maree e il sollevamento delle masse d’acqua oceaniche crea sulla superficie terrestre una vera e propria protuberanza. Questa protuberanza, a sua volta, esercita una forza di attrazione sulla Luna. La Terra ruota intorno al proprio asse in un giorno, mentre la Luna ruota intorno alla Terra in quasi 28 giorni. A causa di questa differenza di velocità, la protuberanza che si è formata sulla Terra si trova sempre più “avanti” rispetto alla Luna. La forza di attrazione che la protuberanza esercita sulla Luna tende a “trascinare” il satellite, costringendolo ad aumentare la sua velocità. A velocità maggiore corrisponde un’orbita maggiore: l’orbita della Luna aumenta di dimensione. In pratica si “allarga”, e il nostro satellite si allontana. Anche l’attrazione della Luna, sulla stessa protuberanza creata dalle masse oceaniche, ha i suoi effetti, anche se meno rilevanti, dato che la Luna è molto più piccola della Terra.