La Natura e l’uomo: ecco com’è cambiato il loro rapporto dal Romanticismo ad oggi

Da ispiratrice a matrigna, le mille sfaccettature di “Madre Natura”

Pensare a paesaggi naturali ci infonde pace e serenità, la Natura aiuta molti a ritrovare se stessi, la concentrazione e l’ispirazione. Era così anche nel Romanticismo ma per autori come Leopardi la Natura era “matrigna”, quindi era crudele nei confronti degli uomini. Come mai?

Il cambio di opinione dei poeti romantici

Come tutti noi ben sappiamo, la Natura per la maggior parte dei letterati e poeti italiani del Romanticismo fu di grande ispiarazione. Questi artisti, “sedendo e mirando interminati spazi”, lasciavano correre la loro immaginazione all’infinito, stimolandola di continuo: in questo modo riuscivano a trovare nuove idee e riuscivano a scrivere i meravigliosi componimenti che oggi conosciamo molto bene.

Tuttavia, alcuni poeti, come Giacomo Leopardi, non mantennero questa idea di Natura come “musa ispiratrice”: la Natura divenne una “matrigna”, non più una “madre” benevola.

Nel “Dialogo della Natura e di un Islandese”, contenuto nelle “Operette Morali”, possiamo vedere questo cambiamento nel pensiero di Leopardi nei confronti della Natura: essa sarebbe la causa dell’infelicità dell’uomo, poichè lo tormenta con un desiderio insaziabile di piacere. L’uomo, nella sua esistenza, continua a cercare il piacere, ma non riesce mai a raggiungerlo: rimane accesa in lui una fiamma di infelicità e sconforto, che viene continuamente alimentata.

La Natura: “culla” degli esseri viventi

Almeno una volta nella vita ti sarà capitato di sentirti in ansia o di essere stato arrabbiato. Spesso non si trova il modo di “scacciare” questa inquietudine ma basterebbe davvero poco: uscire di casa, sedersi in mezzo ad un prato e guardare l’infinito.

Come mai la Natura ci consola e ci fa sentire così tranquilli? Semplice, perchè è da lei che abbiamo avuto origine. Spesso ci dimentichiamo di essere degli animali, anche se a volte un po’ troppo razionali. L’espressione “Madre Natura” sintetizza alla perfezione questo concetto: siamo fatti della stessa sostanza della natura, da cui abbiamo origine, siamo animali vivi e siamo fatti di materia organica, quindi, quando siamo circondati solo dalla natura ci sentiamo “a casa” e sentiamo una sorta di “energia positiva” che pervade il nostro corpo.

La “riscoperta” della Natura dopo il lockdown

Con il lockdown di inizio 2020 la Natura sembra essersi risvegliata: sono fioriti fiori che sembravano quasi scomparsi, gli animali hanno passeggiato sulle strade di varie città, si sono riprodotte alcune specie in via d’estinzione: tutti noi abbiamo capito che l’inquinamento da noi provocato danneggia la Natura.

Alcuni dati dicono che alcune persone hanno capito l’importanza di vivere in mezzo “al verde”, di poter uscire di casa e sentirsi rilassati: questi dati si riferiscono ai trasferimenti in zone montuose di alcune famiglie che testimoniano di aver fatto questa scelta poichè vogliono dare un futuro migliore ai loro figli, vogliono farli crescere a contatto con la Natura, non chiusi in casa o fra case, condomini e industrie.

Per quanto riguarda l’inquinamento, invece, alcune aziende si sono mosse a favore di un’economia green, altre invece hanno fatto finta di niente, come se l’insegnamento dato dallo scorso lockdown non fosse stato da loro recepito.

 

 

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