Quando si parla di patrioti non tutto è come sembra, ce ne sono alcuni che lo sono e forse anche più di quelli che noi conosciamo
Vi siete mai chiesti chi sono gli altri fondatori della patria? Tutti conosciamo i soliti nomi: Garibaldi, Cavour, Mazzini e Vittorio Emanuele II. Ma sono solo la punta ta dell’iceberg, quelli che hanno il nome pesante che tutti fin da piccoli siamo abituati a sentire e con cui siamo abituati a relazionarci. E se io vi dicessi che ci sono moltissimi altri personaggi degli di essere menzionati? Bene è così e qualsiasi libro di storia più “pieno” vi potrebbe stupire su quanti personaggi storici sono patrioti, ma mai menzionati come tali.
1) Ugo Foscolo:
Poeta e scrittore militante; sostenne l’avanzata di Napoleone e la liberazione di Venezia dai dogi, tanto da dedicargli la famosa ode A Bonaparte liberatore, ma non esita poi a criticarlo con l’Orazione a Bonaparte, quando si rende conto di avere di fronte un nuovo imperialista. Combatte contro gli austriaci, a fianco dei francesi, per poi andare esule in Inghilterra per non stare con gli austriaci e muore a Londra nel 1821. Le sue spoglie sono custodite ora presso la Basilica di Santa Croce a Firenze.
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2) Silvio Pellico
Silvio Pellico (1789-1854), anch’egli poeta e scrittore militante, divenne amico e collaboratore di Ugo Foscolo; fu arrestato dagli austriaci e rinchiuso nel carcere asburgico della Fortezza di Spielberg a Brno, nell’attuale Repubblica Ceca, dove scrisse Le mie prigioni, opera di grande importanza per il movimento risorgimentale. Nella fortezza di Spielberg vennero incarcerati diversi prigionieri politici, tra i quali numerosi patrioti italiani contrari al dominio austriaco e promotori della libertà dell’Italia dallo straniero
3) Eleonora Pimentel Fonseca
Si una donna, dopo due letterati una donna. Eleonora de Fonseca, marchesa di Pimentel, nasce a Roma il 13 gennaio 1752 da una famiglia di origine portoghese . Molto incline alle lettere, sin da giovane compone versi arcadici molto apprezzati che la proiettano fra i personaggi più noti degli ambienti culturali della Napoli del ‘700. Intrattiene intensi rapporti epistolari con Pietro Metastasio e con Voltaire, ed entra nell’Accademia dei Filateti ed in quella dell’Arcadia. Arrestata nel 1783 per le idee sovversive, viene liberata dopo tre mesi con l’arrivo dei francesi. Viene però impiccata nel 1799 a causa del suo patriottismo.
4) Goffredo Mameli
Tutti conosco l’inno, ma in quanti conoscono chi l’ha scritto? Goffredo Mameli nasce a Genova il 5 settembre 1827 da un Ammiraglio della marina sarda e dalla marchesa Adelaide Zoagli Lomellini. Dopo un soggiorno della famiglia in Sardegna nel 1835, Goffredo studia con Giuseppe Canale ed è lui che gli trasmette l’amore per la patria. Goffredo è il padre del testo del nostro inno nazionale che viene poi messo in musica da Michele Novaro. Conosce Mazzini ed è attivo sul campo; muore a 22 anni giovanissimo a causa di un male incurabile. ah dimenticavo! Fu anche il testimone della famosa gamba ferita di Garibaldi.
5) Massimo d’Azeglio
Fatta l’Italia ora facciamo gli italiani. Ecco vi presento Massimo d’Azeglio è stato un politico, patriota, pittore e scrittore italiano. Con la famiglia vive da esule a Firenze durante l’occupazione francese del Piemonte. Poi, dopo la caduta di Napoleone, frequenta i corsi universitari a Torino. Noto in Italia per il suo attivismo politico e i suoi contributi alla carta stampata, Massimo d’Azeglio è uno dei ferventi sostenitori dell’idea del popolo italiano ancora da formare. Poverino, parole vuote quasi se ci vedesse ora.
Quanti ne conoscevate? Forse Mameli è un po’ scontato ma morire a soli 22 anni e donarci la canzone più bella che possiamo conoscere…è tutto molto patriottico.