La canzone Oh Vita! di Jovanotti incontra la poesia di D’Annunzio
La canzone Oh Vita! di Jovanotti esce nel 2017, il suo testo però mostra chiari riferimenti alla lirica realizzata dalla mano di D’Annunzio all’inizio del Laus Vitae.
Il Laus Vitae
Maia. Laus Vitae viene pubblicato nel 1903 da Gabriele D’Annunzio e consiste in un esteso poema autobiografico di 8400 versi. Siamo davanti al primo volume delle Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi, ma anche di fronte a una produzione enorme e gloriosa, dove si esalta l’avventura e la sperimentazione. Come si nota nella citazione, non verrà utilizzato uno schema metrico tradizionale da parte del poeta, ma un insieme di versi che rispecchiano la volontà dell’autore di ricerca e di scoperta di nuovi stili.
La creazione dell’opera viene ispirata da un evento reale, ovvero dalla crociera in Grecia e nell’Egeo a cui partecipò lo scrittore nei mesi di luglio ed agosto del 1895. In quella vacanza era accompagnato da alcuni amici, tra cui Guido Bocciani, Georges Hérelle, Edoardo Scarfoglio e Pasquale Masciantonio. Ad essere precisi, il poema è la rivisitazione in chiave eroica e leggendaria di quella avventura, dove compare molto forte l’ideologia del superuomo, con riferimento all’epopea classica. Naturalmente il protagonista non può essere che lo scrittore che, paragonandosi quasi al prode Ulisse, porta avanti questo viaggio.
Questo volume verrà intitolato “Maia” in quanto D’Annunzio ritenne adeguato attribuire ia singoli libri del ciclo delle Laudi i nomi delle Pleiadi. Quest’ultime non sono altro che l’insieme di stelle presente nela costellazione del Toro. In questo volume, tra i tanti temi trattati, compare l’autoesaltazione del poeta che brama nuove avventure con cui confrontarsi, lasciando la scelta al destino, perchè scegliere l’esperienza con quale confrontarsi porterebbe a una necessaria esclusione di tutte le altre. Lui è pronto a tutto, per crescere e conoscere, un pò come il l’Ulisse caro allo scrittore. Quest’ultimo si pone come un eroe, che si eleva sopra di tutti, senza porsi un limite.
“O Vita, O Vita” di D’Annunzio
Ci troviamo all’inizio del Laus Vitae dove ci compare una diretta invocazione alla Vita e alla sua forza incredibile e distruttrice. Ci sembra quindi di cogliere l’effetto di una voce inarrestabile, capace di abbracciare con voracità tutto l’universo. In seguito riportiamo una breve parte della lunga lirica:
O Vita, o Vita,
dono dell’Immortale
alla mia sete crudele,
alla mia fame vorace,
alla mia sete e alla mia fame
d’un giorno, non dirò io
tutta la tua bellezza?
Chi t’amò su la terra
con questo furore?
Chi ti attese in ogni
attimo con ansie mai paghe?
Chi riconobbe le tue ore
sorelle de’ suoi sogni?
Chi più larghe piaghe
s’ebbe nella tua guerra?
E chi ferì con daghe
di più sottili tempre?
Chi di te gioì sempre
come s’ei fosse
per dipartirsi?
Ah, tutti i suoi tirsi
il mio desiderio scosse
verso di te, o Vita
dai mille e mille vólti,
a ogni tua apparita
Questo breve passo ci dimostra la grandezza e l’abilità del poeta che elenca tutta la crudeltà della natura e della vita che personifica in dea o musa, con questa invocazione che ci ricorda quasi una preghiera laica e selvaggia. Le interrogative che si susseguono velocemente sono ovviamente retoriche perchè dietro quel “Chi” si colloca naturalmente il poeta e grazie a queste mette in evidenza la sua passione travolgente per la Vita e per le sue diversità. Si nota inoltre un riferimento a Nietzsche e a Gide nella lode alla Diversità che per lui è una “sirena del mondo”.
“Oh Vita!” di Jovanotti
E quando senti il richiamo nella foresta
E la mia musica
È la tua festaCome posso ioNon celebrarti, vita?Oh vitaOh vita
